Un Galeone carico di speranza

Un Galeone carico di speranza Il tecnico del Pescara, amatissimo dai tifosi, cerca la salvezza contro la Juye Un Galeone carico di speranza «Possiamo vincere se giochiamo secondo le mie idee» - «La Roma nel mio futuro? Tutte storie, mi hanno richiesto solo squadre di serie B» DAL NOSTRO INVIATO PESCARA — E' amato e odiato al tempo stesso, tutti i club di A lo vorrebbero come tecnico: ma solo sulla carta, quando si tratta di venire al sodo molte società fanno marcia indietro. Di certo c'è che quando Scibilia prese le redini del Pescara appena promosso in serie A, la piazza per prima cosa chiese l'intoccabilità di Galeone. Cominciarono forse quel giorno le incomprensioni, gelosie anche, tra presidente e tecnico della squadra adriatica. Fino all'ultimo esempio del silenzio stampa imposto da Scibilia e rotto da Galeone all'inizio di questa settimana. Insomma non è un allenatore comodo, un «signorsì». Ma la squadra è con il tecnico da sempre, Junior riassume: •Ognuno gli deve qualcosa, qui a Pescara'. Anche la gente d'Abruzzo è con lui, fino al paradosso odierno: alcuni tifosi dei molti club juventini della zona tiferanno oggi Pescara, per la salvezza di Galeone, mica per quella dei colori biancazzurri. La salvezza. Se arriverà, nonostante la Juve oggi e il Pisa domenica, sarà il miracolo di Galeone a dispetto del mondo. Di chi non capisce certe sue uscite. San Siro, stagione scorsa. Il Pescara esce trionfante dal match con l'Inter e lui dice: 'Non è slata una grande avversaria la nostra-. Apriti cielo, il Trap su tutte le furie, più della metà dei tecnici italiani che fanno: -Ma chi è questo Galeone?'. Ecco come si difende: -A parte il fatto che avevamo vinto il torneo di B giocando come mai s'era visto, quella iolta volevo dire, come fa il Pescara a battere l'Inter se l'Inter è appena normale? E invece da allora tutti mi aspettano con il fucile puntato, lo so che molta gente è conlenta di vedermi nei guai-. S'è detto che. comunque vada a finire oggi, Galeone la salvezza ce l'ha già in tasca, con un contratto della Roma. E' la cosa che lo fa arrabbiare di più: -Ma come? In tre anni con il Pescara non ho mai avuto alcun contatto con presidenti di A, offerte ne ho eccome, ma da squadre diBe C. Si vede che questa è la mia dimensione. Io del resto non mi sono mai scordalo che cosa eravamo nella stagione 86-87: una squadra destinata alla C che invece salì in A dando spettacolo. Per questo ho meno paura degli altri della serie B. E sono il più fiducioso. Possiamo batìere la Juve. Basta tornare a giocare come sappiamo, quello di badare al punticino è stato l'errore che ci ha portati in questa situazione'. Prende fiato Galeone e poi con amarezza ricorda: «Due sole sono slate quest'anno le partite giocate secondo le mie idee, con Lazio e Roma, all'Olimpico. Vincemmo alla grande. Poi, anche per colpa mia è cominciata la politica dei piccoli passi. E abbiamo pareggiato anche in casa, non vinciamo da quattordici giornate. E in più abbiamo perso negli ultimi minuti a Cesena e Bologna. Ecco, sono quelli i due punti che ci mancano adesso. Delle due partite una potevamo perderla e una anche vincerla giocando come sappiamo e dobbiamo fare secondo le mie idee. Invece, abbiamo puntato al minimo indispensabile e siamo rimasti con un pugno di mosche in mano-. Dopo tutte queste premesse come fa a essere ancora ottimista? 'Perché ho guardato in faccia i ragazzi questa settimana, ho ricreato l'at- mosfera allegra che ci aveva permesso di fare risultati. Non ho mai detto di avere inventato il calcio. Ma resto convinto delle mie idee. Per battere la Juve, ad esempio, oggi non basta il Pescara contratto e nervoso che vinse 2-0 Vanno scorso ma ci vuole quello che pochi mesi prima perse 6-2 in Coppa Italia giocando però venti minuti alla grande». Per non lasciare nulla di intentato Galeone sta addirittura pensando di spedire Edmar in tribuna: «Per non creare problemi psicologici al giovane Latti, il pubblico potrebbe invocare il brasiliano'. In ogni caso a Pescara nessuno avrà il coraggio di contestare apertamente Galeone: -Ho sempre rispettato il pubblico che paga cercando di offrire spettacolo. Tutto questo è stato accolto nell'ambiente come un'eresia, di considerare il calcio anche un gioco. In B poteva andare bene, ero simpatico, si vede che è quella la mia vera dimensione...'. Franco Battolato

Persone citate: Franco Battolato, Galeone, Scibilia

Luoghi citati: Abruzzo, Bologna, Cesena, Italia, Lazio, Pescara, Roma