Marlowe centerà più di Perry Mason di Francesco Grignetti

Marlowe centerà più di Perry Mason Nel nuovo processo penale l'avvocato affiderà al detective la ricerca delle prove Marlowe centerà più di Perry Mason Gli investigatori privati si stanno «allenando» con seminari e corsi di aggiornamento - Chiedono inoltre di avere un Ordine e un albo professionale - Le loro parcelle aumenteranno ROMA — Cambia radicalmente la figura dell'investigatore privato. Il -segugio» che fotografa di nascosto i mariti infedeli sta per diventare definitivamente folklore del passato. E' sul punto di entrare in vigore il nuovo codice di procedura penale (che istituirà il cosiddetto processo alla «Perry Mason») e per i detective è la grande occasione: entrare nelle aule di giustizia da protagonisti, alla pari, o quasi, con gli avvocati. Aumenterà il lavoro e cresceranno anche, naturalmente, le parcelle (oggi oscillano tra le trentacinque e le centomila lire l'ora). Ma c'è il rischio di una grande confusione: chi sono oggi i detective italiani? Chi li controlla? Ci si può fidare? Non esiste un albo, né un codice deontologico dei detective. C'è soltanto una nebulosa di figure, di solito ex-poliziotti o ex-carabinieri, che si ingegnano nella protezione dei minori, nei controlli finanziari, nella lotta allo spionaggio industriale. Loro stessi riconoscono che è giunto il momento dell'aggiornamento e del salto di qualità. Ma chiedono un riconoscimento professionale. "I detective sono professionisti nella ricerca di informazioni — dice Piermaria Corso, professore di procedura penale all'Università di Parma —. L'avvocato gli demanderà la ricerca di testimoni o di documenti che possano scagionare i suoi clienti o che comunque alleggeriscano una posizione processuale. Naturalmente nel rispetto della legge: le intercettazioni telefoniche o l'arresto restano una prerogativa del magistrato-. -L'indagine difensiva è un presupposto indispensabile del nuovo processo penale — aggiunge Paolo Tonini, ordinario di procedura penale all'Università di Firenze — anche se l'esempio americano ci dice che soltanto il 10 per cento dei procedimenti arriva al dibattimento. Come è noto, oggi la prova è ricercata dal giudice; nel futuro processo sarà ricercata dalle parti (pubblico ministero, danneggiato dal reato e imputato) e assunta dal giudice su loro richiesta. Ecco la grande importanza che acquistano gli investigatori: non si può pensare che gli avvocati vadano nelle strade a raccogliere elementi'. Cambierà dunque la funzione dei «Marlowe» italiani. E la Federpol, associazione degli istituti privati di investigazione, ha organizzato ieri a Roma un convegno sulla ricerca della prova da parte dell'investigatore. -Noi "privati" ci stiamo attrezzando con seminari e corsi di aggiornamento a livello universitario — dice Graziano Niccolai, segretario generale della Federpol — ma incontriamo ancora prevenzioni nei nostri confronti. L'ultima prova è che siamo stati cancellati dall'articolo 33 delle norme di attuazione del nuovo codice. Si utilizza la dizione "Consulente tecnico dell'avvocato' che in parte ci svilisce'. Anche in questa occasione la Federpol ha rinnovato la richiesta di istituire un Ordine degli investigatori e un albo. Sul fronte degli avvocati si avverte una certa curiosità. Già oggi molti studi legali si servono di investigatori quando c'è una causa di divorzio e si vuole quantificare la disponibilità economica del coniuge oppure quando bisogna discutere l'affidamento dei figli. "Gli avvocati si stanno ponendo il problema del nuovo processo — dice Enzo Gaito, noto professionista romano e libero docente di diritto penale all'Università «La Sapienza» di Roma —. Quando le prove che ha raccolto il pubblico ministero sembreranno inattaccabili, il nostro detective dovrà rivederne le bucce sul campo». Un ruolo importante, insomma. Lo dimostra il racconto di un investigatore bresciano, presente al convegno e che preferisce mantenere l'anonimato: «Di recente ho seguito un caso di omicidio volontario. In primo grado l'uomo è stato condannato a 26 anni di carcere. Siamo andati in Germania per cercare prove a sua discolpa e speriamo nell'appello'. Francesco Grignetti

Persone citate: Enzo Gaito, Graziano Niccolai, Marlowe, Paolo Tonini, Perry Mason, Piermaria Corso

Luoghi citati: Germania, Roma