E Deng rompe l'idillio con Mosca

E Deng rompe l'idillio con Mosca Dopale crìtiche di Gòrbaciov, la Cina strizza rocchio a Praga e Berlino Est E Deng rompe l'idillio con Mosca I tank sulla Tienanmen «grande contributo al comunismo» - Annunciato il processo contro Zhao - Nuove condanne a morte DAL NOSTRO INVIATO PECHINO — Altre otto condanne a morte, aperta accusa a Zhao Ziyang di aver sostenuto i disordini e annuncio del suo imminente processo politico mentre cresce la figura di Qiao Shi. suo probabile successore. Pechino si stabilizza esaltando la repressione e il ricorso ai carri armati come •un grande contributo all'avanzata del movimento comunista internazionale-, riaprendo con ciò la disputa appena chiusa con Mosca e sulla qua'e si divide il blocco socialista A un Gòrbaciov che a Bonn esprime dispiacere e preoccupazione per quanto è avvenuto sulla Tienanmen si contrappone questa affermazione in un editoriale del Quotidiano del Popolo, chiaramente polemica verso il leader sovietico e altri partiti o Paesi comunisti: a Repubblica Democratica tedesca, Cecoslovacchia e Cuba, plaudenti ai carri armati vittoriosi sulla ribellione controrivoluzionaria, si contrappongono Ungheria e Polonia, che condannano fermamente la repressione. In crisi i rapporti sino-americani. Pechino z il Cremlino si stanno scambiando all'insegna della Realpolitik segnali diplomatici, come due udienze d'alto livello in pochi giorni e l'imprevista sosta a Mosca del ministro degù Esteri Qian Qichen, dopo che — mentre stava lasciando Cuba per Washington — gli Stati Uniti avevano annulla¬ to la sua visita Ma la spaccatura del mondo socialista sui fatti della Tienanmen è esplosa con riflessi per ora imprevedibili: i duri del Cremlino, di Praga e di Berlino Est adesso hanno alleati all'ombra della Città Proibita. Le accuse a Zhao Ziyang, con l'annuncio del processo politico a suo carico, sono venute dal portavoce del governo, Yuan Mu, in un'intervista di 40 minuti alTJVoc. Alla domanda se Zhao sia stato esonerato dal suo incarico e se il partito abbia un nuovo se¬ gretario generale, Yuan ha risposto: «L'incontro di Deng Xiaoping con i militari dimostra al mondo intero che la dirigenza cinese è stabile. E' vero che una certa persona al vertice della dirigenza ha commesso errori appoggiando i disordini. La questione sarà trattata e presto resa pubblica-. L'intervistatore ha domandato se Zhao sarà sottoposto a processo: -E' un problema interno di partito che sarà affrontato secondo lo statuto-. Mentre il giornalista ha fat¬ to il nome di Zhao, il portavoce ha puntigliosamente evitato di farlo. Ma il nome è iimasto nella trasmissione dell'intervista da parte della tv cinese, e così per la prima volta dal 19 maggio si è udito nominare, sia pure da parte di uno straniero, l'ex segretario del partito. Le parole di Yuan Indicano che dovrebbe essere imminente una riunione del Comitato Centrale per processare e esautorare formalmente Zhao nominando il suo successore. Per la successione prende sempre più consistenza il nome di Qiao Stai, 65 anni, responsabile dei servizi di sicurezza e della polizia politica Ieri ha presieduto una riunione con i rappresentanti dei vari partiti minori, i quali hanno come punto fondamentale dei loro programmi il sostegno al pc. Qiao Shi ha illustrato, in particolare, il discorso tenuto da Deng il 9 giugno al militari, sul quale è in atto un'intensa campagna in tutto 11 Paese. Tutti hanno espresso sostegno, auspicando però una distinzione tra gli studenti che si erano limi- tati a manifestare e coloro che hanno attaccato le truppe. Il portavoce del governo ha ribadito la tesi secondo cui sulla Tienanmen non è stato sparato alcun colpo confermando che i morti sono solo 300: la metà soldati, gli altri, ribelli, criminali e, ha ammesso, qualche semplice passante. I feriti sarebbero cinquemila militari e 2000 civili. I filmati occidentali che denunciano la strege potrebbero essere semplici foto-montaggi. Aveva anche preannunciato nuove condanne a morte, asserendo che «nei prossimi mesi un piccolo numero di criminali dovrà essere severamente punito per crimini odiosi». Poche ore dopo la prima conferma. A Pechino sette uomini e una donna sono stati condannati a morte per avere attaccato e bruciato automezzi militari, assalito le truppe e rubato non meglio specificati materiali bellici. La tv ha detto che sette sono lavoratori o disoccupati, qualcuno con precedenti penali. Sopravvive qualche focolaio dì resistenza l'altra notte, da un camion non fermatosi ai posti di blocco e bloccato poi dai militari con colpi di fucile alle ruote, sono partite raffiche contro i soldati, ferendone due. Intanto altri due giornalisti che erano entrati con visto turistico sono stati bloccati a Chengdu ed espulsi. Si tratta di inviati della televisione indipendente britannica Fernando Mezzetti Pechino. Un fiore sul moschetto e sulla divisa del soldato: un simbolo di pace durante la cerimonia per ricordare I militari morti durante la feroce repressione sulla piazza Tienanmen

Persone citate: Deng Xiaoping, Fernando Mezzetti, Qian Qichen, Qiao, Qiao Shi, Yuan Indicano, Yuan Mu, Zhao Ziyang