«Vuole cambiare sesso? Venga da noi, paga l'Usl» di Fabio Martini

«Vuole cambiare sesso? Venga da noi, paga l'Usl» Due proposte di legge al Consiglio regionale del Lazio «Vuole cambiare sesso? Venga da noi, paga l'Usl» L'intervento costa 100 milioni - «Accoglieremo i transessuali di tutta Italia» ROMA — Cambiar sesso? Ci penserà l'Usi. Come per un semplice mal di gola o un'appendicite. Se la proposta di alcuni consiglieri regionali del Lazio diventerà legge, l'intervento (che normalmente comporta un esborso ai quasi 100 milioni) sarà alla portata di tutti coloro che lo desiderano. Le proposte di legge sono due. e vengono da un drappello di consiglieri regionali di diversi partiti (verdi arcobaleno, dp, pei. psi, indipendenti di sinistra). L'iniziativa arriva in seguito a una decisione che non ha precedenti in Italia e che è stata presa nel marzo scorso dalla Regione Lazio: quella di inserire nel proprio bilancio un capitolo destinato alla -rettificazione del sesso-. E cosi, se le proposte di legge arriveranno in porto, ci sarà subito mezzo miliardo a disposizione per i primi interventi, di cui. assicura Primo Mastrantoni, consigliere verde arcolabaleno, -potranno usufruire i transessuali di tutta Italia: Roma diventerà dunque la nuova Casablanca? Forse, qualcosa di più. Le proposte di legge in discussione, infatti, oltre alla possibilità di operazioni chirurgiche gratuite, prevedono una grossa novità. •Attualmente — spiegano al Mit (Movimento italiano transessuali) — esistono due strutture pubbliche, l'ospedale Mauriziano di Torino e quello di San Donato Milanese, dove vengono realizzati interventi chirurgici gratuiti. Ma con la legge in discussione nel Lazio, per la prima volta si interverrebbe a coprire le spese molto elevate che precedono le operazioni: la terapia ormonale, il trattamento psicologico preparatorio, la dermocoagulazione per l'eliminazione della barba-. Spiega Francesco Bottaccioli, di democrazia proletaria, presentatore di una delle due proposte di legge in discussione: -Nel 1982 è stata approvata una legge che permette di rettificare il sesso a chi lo desidera. Ma per fare questo il transessuale deve ottenere una serie di perizie in base alle quali il tribunale autorizza il trattamento medico-chirurgico. Il problema è questo: sia le perizie preliminari che gli interventi successivi sono a carico di chi vuol cambiar sesso. Si tratta di spese molto alte: compreso l'intervento chirurigico si arriva a una cifra comrpesa tra gli 80 e i 100 milioni: E per mettere insieme cifre cosi grosse, spesso c'è una sola strada: -Si, quella della prostituzione- dice Primo Mastrantoni, presentatore dell'altra proposta di legge, insieme a consiglieri pei, psi e indipendenti di sinistra. Ma quanti sono oggi in Italia i transessuali che potrebbero essere interessati ad un intervento? -E' difficile fare una stima-, rispondono al Mit. Sono circa cento le persone che si rivolgono all'ambulatorio istituito all'ospedale Fatebenefratelli di Roma, specializzato nella terapia ormonale, mentre in tutta l'Italia si ipotizza che ci siano tra mille e duemila transessuali. -Il 95 per cento — spiegano al Mit—sono persone che vogliono assumere un'identità femminile. Molto più raro il caso contrario: oltretutto l'intervento per costruire il pene è molto complesso-, A quando dunque la prima legge per i transessuali? 'Subito dopo le elezioni europee — dice il presidente della Regione Lazio Bruno Laudi — ritengo che unificheremo le proposte di legge, in modo da poter compiere quanto prima un atto di civiltà-. Fabio Martini

Persone citate: Bruno Laudi, Primo Mastrantoni