L'Europa dimenticata di Marcello Sorgi

L'Europa dimenticata Si chiude una campagna elettorale tutta impostata sulla situazione nazionale L'Europa dimenticata I problemi della Cee scomparsi dai discorsi dei leader - Ultime battute polemiche di Craxi da Budapest per replicare a Forlani ROMA — Giorgio La Malfa lo ha detto senza mezzi termini. Achille Occhetto Io ha ripetuto quasi con le stesse parole. •Giungiamo al 18 giugno in modo singolare — ha dichiarato il segretario repubblicano —. Invece di discutere dei ritardi da colmare per reggere alla sfida europea, ha prevalso la polemica di chi ha aperto irresponsabilmente la crisi di governo in campagna elettorale, per ridurla alla questione di chi debba avere più consensi fra socialisti e democristiani, di chi debba dopo guidare il governo e se si debba procedere o meno all'eliminazione di qualcuna delle forze fino a oggi presenti nel governo-. La Malfa addita Craxi come unico autore della crisi, ma per Forlani ne porta mezza responsabilità. Occhetto accusa de e psi di aver messo su la commedia preelettorale per spartirsi le spoglie di alleati e oppositori, ma ieri insieme a Craxi non s'è sottratto all'ultimo show della campagna. Per pei e psi, lo spot conclusivo prima degli appelli agli elettori e del silenzio finale, s'è svolto sulla piazza di Budapest. Nella solennità della storica cerimonia di riabilitazione di Imre Nagy, il segretario socialista e quello comunista hanno pianto vici¬ ni. Ma senza rinunciare, anche all'estero, appena possibile, ad alternarsi davanti ai giornalisti per parlare di Forlani e De Mita. Craxi, da Budapest, ha colto l'occasione per replicare alle polemiche del segretario democristiano contro la sua proposta di elezione diretta del Presidente della Repubblica. 'Forlani ha detto che vogliamo portarlo in Africa e Suda/nerica — ha ricordato Craxi —. Si tratta di un argomento colorato e fatto di niente, che illustrato nelle li¬ bere democrazie del mondo, dove questo sistema c'è, susciterebbe solo ilarità. Una persona seria come Forlani poteva risparmiarselo'. La Malfa, dall'Italia, ha ribattuto schierandosi con Forlani («Craxi corre il rìschio di imbarcarsi per gli Usa e approdare in Sudcmerìca-), polemizzando con De Mita sul polo laico, e poi attaccando insieme Craxi e Occhetto per la loro 'gara elettorale davanti al feretro di Nagy-. Fino a notte fonda, quando i segretari sono apparsi uno dopo l'altro dagli schermi della Rai e da quelli di Berlusconi per rivolgersi agli elettori, è andata avanti cosi Mai come questa volta la campagna elettorale s'è riempita di politica nostrana, abbandonando i suoi obiettivi formali. L'Europa e i suol problemi hanno fatto appena capolino perfino negli ultimi discorsi dei leader. Pure uno come Andreotti, che in omaggio alle sue origini degasperiane e al suo ruolo di ministro degli Esteri aveva evitato di discostarsi dai temi europei, a Go¬ rizia, al momento di salutare gli elettori, ha voluto chiarire le sue intenzioni. A questo punto, ha spiegato, gli Stati Uniti d'Europa stanno per realizzarsi «£ come il vecchio Simeone potremmo pure considerare esaurito ciò che dovevamo fare. Ma non è detto—ha aggiunto — che Simeone non pregasse Iddio di non aver fretta nel chiamarlo a sé». Conclusa la fatica europea, Andreotti in sostanza, ha voluto ricordare che è disponibile anche per un impiego in «nazionale»: con l'aiuto di Dio e se De Mita non dovesse riuscire nel suo incarico, il «divo» Giulio è pronto a subentrargli. Ma davvero era inevitabile che le vere elezioni europee finissero dimenticate, per lasciar spazio alla solita partita nostrana? Sottovoce, i leader rispondono di si: spiegano che non è una novità; che nel nostro Paese si tende a politicizzare tutto, anche il più piccolo mini-test; che alla fine anche questa confusione sarà un antidoto contro la scarsa partecipazione (mediamente sul 50 per cento) registrata negli altri Paesi europei Cosi fino all'ultimo, ogni partito ripeterà agli elettori le sue ragioni più voti per restare alla guida del governo (la de); per poter scalzare di nuovo i democristiani da Palazzo Chigi (il psi); per non finire schiacciati (i laici) nella morsa dei due maggiori alleati; per capovolgere una crisi che sembra senza ritomo (il pei). Nessuno confesserà la verità che tutti conoscono: che le europee di domani oltre a fornire una soluzione (o un accomodamento) per la crisi di governo, sono una prova generale per le prossime elezioni anticipate. Forse serviranno anche a fissarne la data. Marcello Sorgi

Luoghi citati: Africa, Budapest, Europa, Italia, Roma, Stati Uniti D'europa, Usa