Torino rifiuta l'oro per Marandotti di Giorgio Viberti

Torino rifiuta l'oro per Marandotti Milano investe 6 miliardi (Premier, Pessina più soldi) e ruba Riva a Cantù Torino rifiuta l'oro per Marandotti Clamorosa la proposta giunta da Roma: Della Valle, Lorenzon e 4000 milioni - Maxi-offerte da parte di altre nove società TORINO — Nell'ultima giornata utile per 1 trasferimenti degli azzurri si è registrato ieri l'affare più clamoroso nella storia della nostra pallacanestro: Antonello Riva, guardia di 27 anni, 1.93 di altezza, da sempre simbolo della Vismara Cantù, ha tradito la Brlanza per vestire la maglia milanese della Philips. La squadra campione d'Italia ha girato le capacità balistiche di Nembo Riva girando ai canturlni Roberto Premier (31 anni, 1.96), Davide Pessina (21 anni, 2.02) e una somma che si aggira sui 2 miliardi e mezzo. La valutazione del giocatore azzurro tocca circa sei miliardi, una cifra che avvicina il basket-mercato a quello del calcio. La trattativa per Riva non è stata la sola ad animare le ultime ore di mercato riservate agli azzurri Ieri la sede deUlpifim Torino è stata subissata da telefonate, richieste e telex cne avevano il medesimo obiettivo: l'acquisto di Morandotti. La società torinese non ha ceduto neanche di fronte alle più incredibili lusinghe dimostrando grande coerenza con le idee espresse in passato. Pensate, in particolare, all'offerta de II Messaggero, la squadra di Roma. i suoi dirigenti, pur di assicurare Morandotti a Bianchini, hanno offerto Della Valle, Lorenzon e 4 miliardi. Valutazione di 7 miliardi. Poi hanno rilanciato la proposta inserendo nel pacchetto un altro giocatore. Niente da fare. Ma almeno altre nove squadre si sarebbero svenate pur di catturare il gioiello di Torino: Philips, le due Bologna, Glaxo, Scavolini, Roma, Treviso, Firenze, Caserta, mentre Varese si era defilata dopo i primi timidi tentativi. Ogni proposta accompagnava ai miliardi giocatori più o meno buoni. La DiVarese, per esemplo, si sarebbe privata di Caneva, Dino Boselll e Sacchetti; la Philips ha messo sul piatto gente come Premier, Baldi, Ambrassa, Aldi e Bor¬ gna; la Benetton era disposta a cedere Croce, Minto e Pres-. sacco; la Glaxo avrebbe girato ai torinesi PeHacani (dopo averlo prelevato da Bologna), Brusamarello, Lardo o magari Zamberlan e SfiUgol; l'Arimo ha messo a disposizione Masetti e PeDacani; la Knorr avrebbe rinunciato a Villalta, Marcbeselìl e Cappelli. «Ma noi vogliamo ricostruire l'Ipifim partendo da Morandotti — ha detto Beppe De Stefano, general manager delllplflm—anche se le offerte piovute da mezza Italia sono di quelle che sistemano economicamente e tecnicamente qualsiasi squadra di media levatura, qual è in questo momento la nostra: E' la più sconvolgente campagna acquisti, più clamorosa di quelle che in passato fecero scalpore portando Villalta a Bologna o Meneghln a Milano. Riva alla Philips rappresenta 11 sogno realizzato di Glanmarlo Gabetti, boss della Pallacanestro Olimpia, che proprio oggi, in una conferenza stampa, spiegherà l'operazione riuscita anche sfuggendo al tentacoli di Berlusconi. : Al di là della realtà di campioniche cambiano i colori sodali, resta il dubbio che l'ingresso di munifici gruppi imprenditoriali (dei quali Cardini è sólo l'ultimo esempio) abbia trasformato il basket innanzitutto in un veicolo d'immagine alla stregua di un prodotto qualsiasi, Secondo questa logica diventa quasi più importante, dimostrare di poter spendere più del con-. correnti rispetto all'utile che pòi scaturisce dagli Investimenti; sull'esempio americano, l'eco pubblicitaria distingue già di per sé un'attività imprenditoriale. Morandotti a Roma sarebbe stato un colpo a sensazione (per la società e per la testata Il Messaggero) al di là del risultato tecnico. E' entrata a vele spiegate nel basket la politica di stampo «berlusconlano» che inevitabilmente, porta alla lievitazione dei prezzi. Non si spiegherebbero altrimenti valutazioni incredibili per giocatori come Boni (3 miliardi, neo acquisto della Scavolini), Minto (2 miliardi e 800 milioni), Pessina (2,2), Mesetti (2), Pellacani (1,8), Della Valle (1,5). Silvestrin (1,4). Giorgio Viberti Ricky Morandotti rimarrà ancora all'Ipifim Torino