Le piccole 125 italiane copiale dai giapponesi

Le piccole 125 italiane copiale dai giapponesi Un settore vivace con macchine sofisticate Le piccole 125 italiane copiale dai giapponesi Jrttjftt I modelli Gilera, Aprilia, Cagiva fanno impazzire i sedicenni Il settore della 125 in Italia ha una connotazione particolare per la possibilità di utilizzo a partire dai sedici anni e il contemporaneo contingentamento dei veicoli giapponesi delle cilindrate più basse. Ciò ha consentito alla nostra industria di rafforzarsi in questo mercato. La fortissima concorrenza scatenatasi in Italia per l'acquisizione di volumi di vendite remunerativi in questa classe ha portato alla creazione di prodotti estremamente raffinati: motori dolati di controalbero per smorzare le vibrazioni, accensione elettronica, alimentazione controllata da lamelle e sistemi di parzializzazione dello scarico per rendere più docile il motore. La ciclistica viene migliorata con forcelle di tipo rovescialo, impianti frenanti esuberanti e degni di moto da G. P., pneumatici radiali e cerchi in lega leggera. La veste estetica, rinnovata annualmente, prevede ampie dotazioni di accessori quali paramotore, carenature protettive ampiamente (e costosamente) colorate, portapacchi e portacaschi. Le 125 nostrane hanno quindi assunto una veste di assoluta originalità nel panorama internazionale. Si assiste in questi ultimi anni al fenomeno della loro esportazione in Paesi estremamente competitivi come la Spagna (dove la Derbi, che produce oltre 100.000 motoleggere l'anno, importa i modem Aprilia) o addirittura il Giappone (la Honda vende moto progettate e realizzate col suo nome in Italia). Il rovescio della medaglia? I costi che queste motoleggere hanno raggiunto per la loro sofisticazione tecnica ed estetica. Per le moto di tipo sportivo i prezzi chiavi in mano si aggirano sui cinque milioni e mezzo. Eppure l'accesa concorrenza induce le Case a vendere i prodotti con scarsi limiti di guadagno. Oltretutto la corsa ai cavalli ha portato alla creazione di motori molto delicati. Del resto, pur se le potenze dichiarate non sempre sono reali, siamo ormai a livelli di assoluto rispetto, con circa 30 Cv effettivi alla ruota, un valore enorme, pari a circa 240 Cvllitro, tanto più significativo se pensiamo che attualmente vi sono severi limiti di rumorosità e inquinamento da rispettare. Per inciso le attuali 125 da Gran Premio dispongono di potenze aggirantisi tra i38e40CV alla ruota, con messe a punto estremamente raffinate e sema problemi di dimensionamento e silenziamento di carburatori e scarichi. Il top delle prestazioni delle 125 stradali spetta alle cosiddette •supersportive», moto carenate che vantano tutte potenze superiori ai 30 Cv. Citiamo la superba Gilera •SP 01», che si è guadagnata subito l'ammirazione dei sedicenni per il suo aspetto sportivissimo e le soluzioni tecniche. l'Aprilia 'Replica» conforcelloii". posteriore monobraccio, la Cagiva 'Freccia C12» con cambio a 7 marce e la Honda -NSR R» dotata dì telaio fuso in alluminio. Per chi è intenzionato all'acquisto di una 125 più economica ricordiamo i più tranquilli modelli 'Custom», come la Aprilia 'Red Rose», la Cagiva 'Blues» e la Moto Guzzi 'Custom» con costi sotto i 5 milioni. Recentissimamente sono spuntate le •light-burner» come l'Aprilia 'Pegaso» o la Yamaha-Belgarda 'TDR» die uniscono all'immagine mitica degli enduro evocatori di atmosfera africana una maggiore facilità di guida nel traffico cittadino, grazie a pneumatici anteriori di tipo stradale da 19" e motori più pastosi ma capaci di buone accelerazioni. f.f.

Persone citate: Red Rose

Luoghi citati: Aprilia, Giappone, Italia