La pagella diventa un identikit di Clemente Granata
La pagella diventa un identikit Dopo il fallimento delle schede di valutazione introdotte nel '77 La pagella diventa un identikit Un «pool» ministeriale ha messo a punto un nuovo modello - Sarà sperimentato in 500 scuole medie già il prossimo anno • Più attenzione alle caratteristiche dell'alunno, interventi personalizzati, giudizi analitici e soprattutto motivati ROMA — Tempo di esami nelle scuole medie e tempo di schede di valutazione, una croce, a volte, per Insegnanti e famigliari. Alcuni le giudicano confuse, difficili, contòrte. Altri ovvie, ripetitive. Tra i professori c'è chi si lamenta di dover trascorrere ore e ore a riempire documenti di giudizi che non sempre risultano utili. «Meglio il voto chiaro, pulito, schietto, sappiamo tutti che cos'è un 4 e che cos'è un 8». il problema è stato affrontato da un gruppo di lavoro diretto dal prof. Luigi Calonghi, docente di didattica alla «Sapienza» di Roma, il «pool» è stato istituito nell'ambito di un comitato tecnico-scientifico di nomina ministeriale, incaricato di preparare una scheda più efficiente di quella introdotta nel 1977. n gruppo di lavoro ha consegnato un rapporto al ministero. La risposta è un «no» secco al ritorno del voto e la proposta di una scheda di valutazione capace di rispondere in modo più puntuale alle esigenze della legge istitutiva della media dell'obbligo. 'Chi lo dice che un 4 sia chiaro, pulito e schietto?», si domanda Calonghi. E aggiunge: 'Quel voto può avere un significato per l'insegnante di matematica e un altro significato per quello d'italiano. E comunque rimane il fatto che il 4 porta a considerare la bocciatura come un evento normale, con tutto ciò che ne consegue, comprese le lezioni private e i corsi di recupero sui quali si polemizza in questi giorni. Occorre, invece, una diagnosi articolata per sapere che cosa intendono fare scuola e famiglia di fronte alla possi- bilità di un insuccesso, quali rimedi adottare per evitarlo. Una delle novità della nostra scheda è la proposta di interventi educativi e didattici individualizzati per favorire l'apprendimento, lo sviluppo personale per porre, sin dall'inizio, le premesse di un valido orientamento. L'alunno non sarà più valutato con criteri astratti, ma tenendo presenti le situazioni concrete in cui vive e opera». La nuova scheda, che dovrà essere sperimentata il prossimo anno in almeno 500 scuole, ha una lunga storia alle spalle, il documento introdotto nel 1977 ha fallito i suoi obiettivi. L'insegnante aveva di fronte a sé l'indicazione delle singole discipline e ampi spazi bianchi da riempire. Alcune scuole (rilevante l'esperienza di parecchi istituti della provincia torinese, da Avigliana a Rivoli) hanno individuato propri criteri per la compilazione del documento. Ma, in complesso, ogni insegnante ha agito per proprio conto. Ne è venuta fuori una gran confusione, con genitori disorientati, incapaci di capire se il figlio avesse successo o no. Gli scorsi anni il ministro Falcucci propose per due volte la sperimentazione di schede più chiare e precise e fece inviare i documenti in 500 scuole medie. Ci furono plausi e critiche. Galloni decise di istituire un comitato tecnicoscientifico, il cui gruppo di studio, dopo aver, valutato tutte le soluzioni; ha preparato il nuovo documento. ; La scheda vuole indurre la scuola media a stare più vicina all'alunno. Valuta la sua situazione idi partenza nelle singole discipline, con prove d'ingresso o con altre osservazioni sistematiche (se, per esempio, parla il dialetto in modo abituale, in quale ambiente culturale vive); predispone, nell'ambito della programmazione generale, interventi educativi e didattici specifici, individuo per individuo. In più, formula, nell'ambito del consiglio di classe, giudizi analitici, che dovranno far riferimento ad almeno tre criteri di valutazione: il grado di conoscenza di una disciplina l'acquisizione di una metodologia, l'apprendimento del linguaggio specifico di quella materia. Il tutto costituisce il presupposto per il giudizio finale. Potrà essere anche negativo, ma, almeno, avrà una motivazione coerente. Sono criteri validi per tutte le discipline e presuppongono che via via si crei uh fondamentale parallelismo tra le varie discipline. Gli insegnanti dovranno discutere di più tra loro: può capitare che un docente d'italiano giudichi privo di capacità logiche un ragazzo che, invece, trionfa in matematica dove la logica è sovrana Come è possibile? n confronto tra i docenti sarà indispensabile. E il giudizio diventerà più credibile. Clemente Granata
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