Estote di fuoco per gli aerei

Estote di fuoco per gli aerei n traffico rischia di aumentare del 18%: Fltalia prepara le contromosse Estote di fuoco per gli aerei Saranno limitati i voli nelle ore di punta e predisposte nuove rotte - L'Aeronautica militare ha aperto alcuni suoi spazi ai jet civili - Ma secondo gli esperti «senza un coordinamento europeo ritardi e disagi per i passeggeri diverranno inevitabili» DAL NOSTRO INVIATO MILANO — In cabina 1 comandanti sentono crescere alle loro spalle l'ira dei passeggeri in attesa di un decollo che sembra non arrivare mai; in Inghilterra alcuni aeroporti hanno ricominciato ad organizzare spettacolini nelle sale d'aspetto per distrarre la gente; qualche sera fa a Caselle hostess e steward del Boeing 727 in attesa di partire per Parigi alle 18,55 sono scesi in sala d'imbarco a distribuire giornali e a spiegare, in assenza di comunicazioni ufficiali dagli altoparlanti, che «/orse» la partenza sarebbe avvenuta alle 9, -Il traffico aereo continua ad aumentare. Se nella prossima estate crescerà del 12 per cento, come noi prevediamo, e se non vi saranno agitazioni sindacali, riusciremo a tenerlo sotto controllo-, dice il presidente dell'Anav, l'Azienda di assistenza al volo, Domenico Maione. Ma il direttore della stessa azienda, Giulio Martucci, ha ammesso qualche giorno fa che le previsioni non sono attendibili e che perciò qualsiasi programmazione è praticamente impossibile. L'estate dell'89, come confermano i primi intasamenti in vari nodi europei, sarà -calda- come quella passata. Eurocontrol, l'ente con sede in Olanda che dovrebbe diventare il supercon tr ollore di tutti i voli in Europa, servendosi della sua imponente banca dati calcola che l'aumento del traffico sarà del 17-18 per cento. L'agenzia «Air Press» riferisce i dettagli; Eurocontrol ha previsto per l'Italia in una settimanatipo di luglio (da lunedì 24 a domenica 30) una situazione di questo genere: lunedì 1794 voli (il 20 per cento in più rispetto allo scorso anno), martedì 1721 (più 17,3), mercoledì 1729 (più 15,4), giovedì 1746 (più 23,5), venerdì 1847 (più 19,9), sabato 1599 (più 2,1), domenica 1586 voli (il 2,5 per cento in più dello stesso giorno dell'88). Nel calcolo sono compresi i voli di linea, quelli charter che ormai vengono programmati con mesi di anticipo, e i voli d'affari; non ci sono invece quelli militari e dell'aviazione generale, vere e proprie mine vaganti. Il viaggiatore si sente truffato; volare costa più che andare in treno o in auto; decide di usare l'aereo perché ha fretta o perché è più comodo; poi si trova prigioniero di un'aerostazione trasformata in una bolgia. E allora si arrabbia, scoppiano liti selvagge, si lanciano accuse. Secondo il capo del servizio di navigazione dell'Amalia, Vittorio Plmpineili, 1 disagi saranno inevitabili. Ma le carenze delle infrastrutture in Europa — afferma — non dipendono da problemi di carattere tecnologico o di professionalità dei controllori: •Il problema è dovuto alla frammentazione e all'organizzazione dello spazio aereo, ai sistemi spesso non compatibili e con diversi livelli di sofisticazione". In Europa la sovranità sullo spazio aereo è ripartita tra 22 Paesi e gestita da 42 centri di controllo. Un volo da Atene a Dublino o da Siviglia a Oslo deve passare attraverso decine di varchi obbligati. Se qualcosa non va in uno di essi (se c'è uno sciopero, un guasto, un intasamento) 1 ritardi si accumulano e si moltiplicano finendo per mandare in tilt mezzo continente. Negli Usa, dove il traffico è il doppio di quello europeo, esistono una sola autorità e appena una ventina di centri di controllo. Sulla creazione di, un'autorità unica almeno nell'ambito della Cee, partendo dalla base di Eurocontrol, c'è ormai un accordo generale; anche l'Italia, che ne era fuori, ha deciso di entrarvi. Ma ci vorranno anni perché il sistema funzioni. L'anno scorso tutti i Paesi europei furono presi in contropiede dal boom; l'esperienza dovrebbe aver inse¬ gnato qualcosa. Quest'anno, ad esempio, già da aprile è entrata in funzione un'organizzazione chiamata Air traine Dow management (Atta) che collega i centri di controllo di Francoforte, Londra, Parigi, Madrid e Roma e che dovrebbe «filtrare» 1 voli (in pratica distribuirli nelle ore meno affollate o contingentarli) adeguandone il numero alla capacità ricettiva degli aeroporti. Sono state istituite sull'Italia tre rotte «a navigazione d'area» sulle quali gli aerei, dotati di speciali apparecchiature, invece di volare lungo le aerovie tradizionali, che sono linee spezzate, volano in linea retta ed evitano i punti di incrocio, sempre sovraffollati. Queste tre nuove rotte sono all'lncirca parallele con direzione Nord-Sud, la prima sul Tirreno, la seconda al disopra della dorsale appenninica, la terza sopra l'Adriatico e servono soprattutto al traffico di sorvolo, che resta cosi separato da quello italiano. L'Aeronautica Militare ha consentito agli aerei civili di utilizzare parzialmente alcuni spazi a lei riservati. Infine sull'aeroporto cruciale di Milano Linate, il contingentamento dei voli deciso da Santuz la scorsa estate è stato mantenuto nonostante le pressioni di molti interessi; numerosi nuovi collegamenti, anche di importanti compagnie come la Swìssair, sono stati concessi solo a condizione che facessero capo a Bergamo-Orio al Serio (ma con la conseguenza che adesso gli abitanti dei paesi vicini minacciano una sollevazione contro il rumore e l'inquinamento dell'aria). Secondo Maione questi interventi consentono di assorbire fino al 15% del traffico in più rispetto allo scorso anno. Ma queste ottimistiche previsioni rischiano di saltare al minimo imprevisto. L'ultima domenica di maggio, ad esempio, a causa dello sciopero degli addetti alla manutenzione sono andati in avaria i radar del centro regionale di controllo del traffico di Milano costringendo gli addetti ad adottare una procedura molto più laboriosa; l'Anav ha dovuto chiedere ai centri di controllo del resto d'Europa di limitare i voli diretti su Milano ma, a dispetto degli accordi sul «filtro», l'invito è stato ignorato. Risultato: ritardi da un'ora a tre oltre ad alcune cancellazioni. Vittorio Ravizza

Persone citate: Atta, Domenico Maione, Giulio Martucci, Maione, Santuz, Serio, Vittorio Ravizza