A Pavia 300 «sì» allo sciopero del voto di Amedeo Lugaro

A Pavia 300 «sì» allo sciopero del voto A Pavia 300 «sì» allo sciopero del voto Le madri fanno la coda per restituire il certificato elettorale al Comune - Il padre del ragazzo rapito: «Non so se questa protesta sia corretta» - In municipio raccolta di firme da inviare a Cossiga e De Mita DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PAVIA — La città si mobilita con iniziative e manifestazioni a sostegno della battaglia di Angela Casella. Il Consiglio comunale ha deciso di -appoggiare- l'appello indirizzato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e al ministro degli Interni affinché il governo intensifichi la sua azione in Calabria. La raccolta delle firme avviene in municipio e nei 9 comitati di quartiere. "La vicenda di Cesare richiede concretezza — sottolinea 11 sindaco di Pavia, il de Sandro Brtinl —'é àon'èreta intende essere anche questa raccolta di firme. Sono in contatto con la famiglia Casella, e se sarà necessaria la mia presenza in Calabria partirò-. E con la raccolta di firme si estende anche la protesta del non-voto. Gli uffici elettorali sono presi d'assalto da almeno trecento donne che hanno restituito i certificati elettorali, esprimendo cosi la rabbia contro le carenze delio Stato nella lotta alla criminalità organizzata Rina Torlaschi, madre di tre bambini, dice: «Ho chiesto un'ora di permesso per venire a restituire il certificato elettorale, e ho fatto pure la coda. Sono mamma e posso immaginare cosa si prova a sapere il proprio figlio in catene in una grotta". Nigia Riccardi, bidella alle scuole elementari, afferma: "Non so a cosa servirà, ma domenica non andrò a votare. Angela Casella ha fatto, bene ad andare in Calabria amostrare il suo dolore. Dobbiamo esseresondali contèì<-•" * Dal pei di Pavia sono partiti due telegrammi per il ministro degli Interni, firmati dalle parlamentari Cristina Bevilacqua e Romana Bianchi, in cui si esprime preoccupazione per le vicende di queste ultime. L'onorevole Romana Bianchi lamenta anche quello che definisce il "preoccupante aumento del non-voto di protesta». In sostanza, la parlamentare censura il non-voto perché lo ritiene un atteggiamento forse sbagliato: «La protesta — dice — deve essere attiva in tutti i sensi. Bisogna quindi votare per dire no a questo modo di procedere dello Stato». Stamane intanto tutte le donne dei vari partiti consegneranno al prefetto Primo Petrizzi un documento in cui si esprime protesta e preoccupazione. "Capisco tutto e ringrazio tutti — afferma Luigi Casella, papà di Cesare—non spetta a me dire quali iniziative sono giuste e quali forse Sbagliale. Ho saputo che mólta gente ha restituito il certificato elettorale: noi siamo direttamente interessati, ma non so una simile prolesta collettiva sia civilmente corretta. Mia moglie sta facendo la sua battaglia e non si fermerà di fronte a niente. La nostra è una guerra fino in fondo, una guerra su tutti i fronti. Spero che serva a qualcosa Mia moglie me lo ha giurato prima di partire: a casa senza Cesare non tornerà-. Amedeo Lugaro

Luoghi citati: Calabria, Pavia, Petrizzi