In un tunnel i segreti della vita
In un tunnel i segreti della vita A Ginevra la macchina più grande mai costruita per lo studio della fisica In un tunnel i segreti della vita DAL NOSTRO INVIATO GINEVRA — E' la macchina più grande che l'uomo abbia mai costruito: un anello di magneti lungo 27 chilometri. Chiuso nei magneti corre un piccolo tubo, e nel tubo si fa un vuoto che più vuoto non si può, paragonabile a quello che c'è sulla Luna. Nel tubo, in direzioni opposte, vengono accelerati un fascio di elettroni e un fascio di positroni, rispettivamente le più leggere particelle con carica negativa e con carica positiva I due fasci si scontrano in quattro punti e 11 duemila fisici di tutto il mondo sperano di strappare gli ultimi segreti all'estremamente piccolo (la struttura intima dell'atomo) e dell'estremamente grande (le condizioni dell'universo a pochi istanti dal big bang, 11 «grande scoppio» da cui 11 cosmo si è formato). La macchinasi chiama Lep e l'hanno costruita in un tunnel a cento metri sotto terra al confine tra Francia e Svizzera i fisici del Cern, Consi¬ glio europeo per la ricerca nucleare, da gennaio sotto la direzione di Carlo Rubbia Con la macchina della generazione precedente, lunga 7 chilometri e funzionante a protoni e antiprotoni, Rubbia ha scoperto sei anni fa le particelle W e z, ricavandone il Premio Nobel insieme con Simon van der Meer. Finora di queste particelle se ne sono osservate poco più di un centinaio perché le macchine per produrle non sono abbastanza potenti. Con Lep, invece, le particelle W e Z si produrranno al ritmo di decine al minuto. Ciò permetterà di studiare nei particolari una delle forze fondamentali della natura: l'interazione elettro-debole (le altre sono l'interazione forte e la gravità). Ma non solo questo. Nel crocevia in cui elettroni e positroni si scontreranno, nasceranno nuove particelle e l'energia corrisponderà alla temperatura di un milione di milioni di gradi, la stessa che aveva l'universo meno di un miliardesimo di secondo dopo il big bang. •Abbiamo costruito uno strumento — spiega Rubbia — che guarda più lontano di qualsiasi altro esistente al mondo. Che cosa vedremo non lo sappiamo. Se siamo molto fortunati potremo scoprire la particella di Higgs, quella responsabile della massa di tutte le altre particelle. Secondo la teoria fisica oggi più accettata, è la particella di Higgs a spiegare perché esiste la materia e perché noi abbiamo un peso. Ma a chi mi domanda che cosa mi aspetto dal Lep preferisco dare un'altra risposta. Mi aspetto che da questa macchina venga fuori qualcosa di così strano e di cosi nuovo che nessuna mente di scienziato, per quanto fantasiosa e magari vicina atta •follia, riuscirebbe a concepire. Ieri il Lep è stato presentato a 130 giornalisti scientifici arrivati dai cinque continenti. Per l'ultima volta ci si è potuti calare nel tunnel e percorrerlo su uno speciale trenino a monorotaia Poi si accenderanno i fasci di particelle e l'accesso al tunnel sarà impossibile per motivi di sicurezza. E' stata una inaugurazione in sordina una festa per addetti ai lavori centrata intorno alla conferenza stampa di Rubbia e di Emilio Picasso, direttore dei lavori e massiPiero Bianucci (Continua a pagina 2 In sesta colonna) I <W • t«;13jjl ifotki |
Persone citate: Bianucci, Carlo Rubbia, Consi, Emilio Picasso, Higgs, Meer, Rubbia
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