Il «patto» ineguale di Sergio Romano

Il «patto» ineguale Tra Urss e Germania è la quarta volta Il «patto» ineguale La dichiarazione che Gorbaciov e Kohl hanno firmato a Bonn viene presentata come il preludio di una storia nuova. Proviamo a rovesciare la prospettiva e a considerarla piuttosto come il punto d'arrivo di una storia «antica» che comincia a Rapallo nel 1922, se non addirittura a Zurigo nella primavera del 1917 quando un emissario del governo imperiale tedesco prospettò a Lenin un'idea concepita dall'instancabile immaginazione di un enigmatico rivoluzionario di nome Gelfand: raggiungere Pietrogrado con un treno blindato per trasformare la rivoluzione borghese in rivoluzione proletaria. Se prendiamo come punto di partenza il trattato che Cicerin, commissario del popolo per gli Affari Esteri, e Rathenau, ministro degli Esteri della Repubblica di Weimar, firmarono a Rapallo durante la conferenza economica di Genova, il 16 aprile 1922, la dichiarazione di Bonn è il quarto documento «storico» con cui tedeschi e sovietici modificano radicalmente l'immagine tradizionale dei loro rapporti. Il secondo, dopo Rapallo, è il patto che Molotov e Ribbentrop firmarono a Mosca il 23 agosto 1939; il terzo quello che fu firmato nella sala di Caterina al Cremlino il 12 agosto 1970 da Kossighin e Gromiko per parte sovietica, Brandt e Scheel per parte tedesca. Questi quattro «patti» hanno un elemento comune. Vengono conclusi abbastanza rapidamente dopo periodi di forte tensione e trasformano in positivo tutta la carica negativa che i due Paesi avevano accumulato nelle loro reciproche relazioni. Quando Cicerin e Rathenau, Molotov e Ribbentrop, Kossighin e Brandt, Gorbaciov e Kohl scoprono che i due Paesi sono fatti per intendersi e cooperare, la Repubblica dei Soviet e la Germania escono da una fase in cui sono parse irrimediabilmente diverse e inconciliabili. Come dimenticare che non sono passati tre anni da quando il cancelliere Kohl si chiedeva sospettosamente se Gorbaciov non fosse semplicemente un Goebbels, vale a dire un genio della menzogna e della propaganda? Ma questi confronti sono necessariamente sommari e semplicistici. Chiediamoci piuttosto perché nel 1922, nel 1939 e nel 1970 l'Urss e la Germania abbiano deciso di voltar pagina. Quali obiettivi si proponevano con la loro riconciliazione e quali effettivi vantaggi ne ricavarono? Capiremo meglio, forse, quali obiettivi i due Paesi si propongano con la dichiarazione di Bonn e quali vantaggi ciascuno di essi speri di ricavarne. Sergio Romano (Continua a pagina 2 In quarta colonna)