Vasco creta che guizza

Vasco, creta che guizza Allo studio Pandora fino al 10 giugno Vasco, creta che guizza UN piatto di appetitose tagliatelle, una ciotola di riso e un -mazzo- dì freschi rubata costituiscono il piccolo gradevole -rinfresco- che Vasco Are ha voluto offrire al pubblico in occasione della sua personale allestita presso lo Studio Pandora, un laboratorio di ceramica che ha sede al numero 37 di via Principe Amedeo. D titolare del Circolo, il veneziano Andrea Sola, guarda soddisfatto la piccola saletta consacrata a luogo espositivo: nel centro del locale una composizione verticale. -Segno d'aria-, costituita da una «cascata- di pesci ancorati ed appesi ad un palo in legno suscita la curiosità per la sua originale fattura. E' di pesci di creta, di una creta sottilissima, fragilissima, quasi impalpabile: essi sono muti e privi di vita, i loro occhi sbarrati, tristi sembrano voler proclamare il loro diritto a vivere, diritto loro negato. Dal centro della sala uno sguardo alle pareti circostanti ci fa scoprire altri pesci. In un angolo -Soggetto passivo- ripropone il tema precedente con una configurazione nuova, -mutevo- le- come ama definirla lo stesso artista, in quanto costituisce l'inizio di un discorso che può continuare, modificarsi, arricchirsi: i pesci sospesi ed ancorati a supporti non hanno una collocazione unica e definitiva e Vasco ama intervenire su di essi, divertendosi a mutare la loro posizione, a comporli diversamente, a raggrupparli o isolarli, cosi da renderli simboli di un evento più che veri e propri oggetti rappresentativi. n modo in cui Vasco Are concepisce le sue creazioni collima con il modo in cui egli sente la realtà e la vita: un'esistenza, quella dell'uomo, estremamente precaria, per nulla sicura, co¬ stantemente minacciata e deturpata. In una sua poesia Are parla della -polvere che danza su periferie, vomito cittadino... asfissianti cementi ruderi... polvere di sangue-: parole intrise di sofferenza, ma risolte in chiave ironica. Una -civetta- sospesa ad una parete vicino all'uscita è il guardiano silente ma vigile ed attento, il saggio che giudica e consiglia. Il viaggio artistico di Vasco Are è un viaggio di avventura, un modo di vivere i suoi sogni, recuperare attimi della sua infanzia, quando camminava nei torrenti e rimaneva incantato a guardare i pesci che guizzavano tra le pietre dei fondali. Atraverso quei ricordi. Vasco ha la capacità di dare un'anima alla creta e, come scrive Nico Orengo. trasformare il peso del mondo in gioia (e speranza) di vita. Odette De Bernardi Vasco Are, Studio Pandora, via Principe Amedeo 37. Torino, fino al 10 giugno, orario 15-20: chiuso sabato «■ domenica. Vasco Are, terracotta

Persone citate: Andrea Sola, Nico Orengo, Odette De Bernardi, Studio Pandora, Vasco Are

Luoghi citati: Torino