Sul palcoscenico la difficoltà di vivere

Sul palcoscenico la difficoltà di vivere Dal 9 giugno ai Teatro Juvarra Ella di Herbert Achternbusch nell'allestimento del Granserra^lio Sul palcoscenico la difficoltà di vivere NON c'è più tregua, a teatro. Ormai le stagioni sono un ciclo ininterrotto. Quando credi che finalmente arrivi una pausa, un momento di salutare ristagno, quella parentesi di vuoto incuneata tra la stagione regolare che finisce e quella estiva che si prepara a invadere piazze, pinete e spiagge, ecco che giunge l'inatteso, il ritardatario, magari l'anticipatore, o addirittura l'outsider. E così succede che da venerdì 9 giugnoallo Juvarra, il Granserragglio presenta Ella di Herbert Achternbusch, con l'interpretazione di Valter Malosti e la regia di Richi Ferrerò. E' la seconda volta che il Granserraglio presenta in casa propria una propria produzione, dopo la rapida riproposta delle Lacrime amare di Petra von Kant. Fin dalla riapertura, il teatro è st at «utilizzi! t o per lo più dal Cabaret Vol¬ taire, cronicamente famelico di sale. Questa nuova produzione rientra con coerenza nel tipo di teatro inseguito da Ferrerò, un teatro -nero-, di sentimenti aspri, di persone scucite, con una difficilissima adattabilità sociale e sentimentale Ecco allora la scelta di Achternbusch. drammaturgo di Monaco ad alto tasso di spericolatezza stilistica. Achternbusch è anche romanziere e Ella è tratto da un capitolo di Verrà il giorno. La sua furia creatrice, il suo anarchismo polemico e surreale, lo hanno portato a mettere in scena . una donna matura la cui caratteristica è di essere una perseguitata dalla violenza. Fin dall'infanzia questa donna quasi vecchia Ita dovuto subire brutture e botte con conseguenze incancellabili sulla sua psiche Ha difficoltà di parola, ma ciò non le impedisce di parlare: in modo faticato. si capisce, magari eliminando i verbi e cercando esclusivamente i sostantivi. Ma non a caso. Vuole la parola precisa, l'unica significante, anche se ciò implica un ulteriore sforzo, quasi un duello col pensiero che sfugge. Già cosi è terribile Se poi pensiamo che il personaggio di Ella è sostenuto da Valter Malosti. che nella finzione scenica è il figlio della vecchia, allora vediamo che là vertigine raddoppia L'identificazione dei personaggi e dei sessi trova un ulteriore motivo d'angoscia, soprattutto per la drammatica conclusione della vicenda. Il figlio vorrebbe uccidere la madre, forse per un soprassalto di residua pietà, ma in realtà ucc'.de se stesso, proiezione di una donna vittima e carnefice del proprio fallimento. Valier Malosti

Persone citate: Achternbusch, Herbert Achternbusch, Juvarra, Malosti, Petra Von Kant, Richi, Valter Malosti

Luoghi citati: Monaco