La Venezia misteriosa delle aiuole fiorite

Alla riscoperta dei giardini, quelli pubblici e quelli privati, che la città nasconde tra i canali Alla riscoperta dei giardini, quelli pubblici e quelli privati, che la città nasconde tra i canali La Venezia misteriosa delle aiuole fiorite PROVATE per un istante ad immaginare Venezia senza 1 suol canali d'acqua, accomunata a tutti 1 luoghi di terraferma, città o paesini che siano, da un intrico di strade e viali asfaltati. Forse, allora, la presenza di macchie di verde, sparse qua e là sul nostro cammino, non procurerebbe alcuna forma di stupore, perché anche la più efferata speculazione urbana lascia spazio a qualche albero, aiuola o giardino. Ci sono giardini a Venezia? E' una domanda un po' insolita perché altri sono gli elementi che dominano la nostra mente, pensando a questa città: Il rosso del tetti, il cantore della pietra, le gradazioni verde-azzurrine dell'acqua. Anche il visitatore assiduo potrebbe essere imbarazzato nel rispondere perché la sua attenzione è rapita da tutto ciò che rende questo Venezia, il luogo cosi peculiare e -diverso», e non coglie quel che é abituato a vedere altrove. Ma per il venziano, il cui occhio è arso dal riflesso della luce sul marmi e sull'acqua, il verde riposante dei giardini è ambito e desiderato, comunque ritenuto un privilegio. Si. ci sono giardini a Venezia, e tanti: piccoli o minuscoli, curatissimi o selvatici, abbandonati, profanati, cancellati o reinventati mille volte, ognuno con una propria storia e tutti uh po' avvolti di mistero. •Venezia senza di loro sarebbe troppo un fatto dimarea e pietre», scriveva Henry James a tal proposito, in •Itallan Hours». 81 vuole proporre un breve Itinerario alternativo, che abbia per filo conduttore quella «linea di terra» costituita dai giardini. Molti giardini sì affacciano giardino di palazzo Balbi Valter su quello che i veneziani chiamano 11 -Canalazzo-, 11 Canal orande. e sono quindi -visitabili- tranquillamente seduti in un vaporetto della linea accelerata che. con il suo bordeggiare da un lato all'altro del canale, permette un'attenta osservazione. Si parte chiaramente da Piazzale Roma. Andando verso Rialto, sulla destra, spicca la grande area occupata dal giardini Papadopoli. aperti al pubblico, che sorgono dove sino all'inizio dell'800 si trovava la Chiesa della Croce e l'annesso convento, dei Benedettini prima, delle monache di 8. Chiara poi. Sullo stesso lato del canale, oltrepassato 11 massiccio ponte degli Scalzi che conduce alla stazione ferroviaria, troviamo 11 giardino della palazzina Nigra, edificio del primo Novecento, e, appena prima dell'imbarcadero di 8. Rita (8. Eustacchio), quello sorto sulle ceneri di Palazzo Coniarmi, distrutto da un Incendio a metà '800. Dall'altra parte óil canale, nei pressi di 8. Marcuola (Ss. Ermagora e Fortunato), cl trova 11 giardino di.Palazzo Grimani, oggi Ca* Vendramin Calerai, che si affaccia sul canale con un'ampia cancellata. Sede Invernale del Casinò Munldpale, fu dimora di Richard Wagner. Poco dopo, proseguendo verso la Ca' D'Oro, d affaccia il giardino Levi Moreno, molto interessante per la varietà dei fiori e per la natura lasciata libera. Uim scala a chiocciola, accompagnata da una ringhiera di ferro battuto, porta all'unico belvedere sul Canal Orande. Superati il mercato del pesce e quello ortofrutticolo, la grande arcata del Ponte di Rialto, sul lato destro del canale, prima dell'approdo di 8. Silvestro, c'è il giardino di Casa Bava e, poco oltre, quello di Palazzo Papadopoli. oggi sede del Provveditorato agli .sui-li Sulla riva sinistra, dopo il traghetto di S. Samuele, si affaccia al paesaggio marino con una bianca balaustra di pietra d'Istria. 11 bellissimo giardino di Palazzo Rarnatio, un tempo CappelloMalipleio. Grandi aiuole a forma geometrica, bordate di bosso nano e coltivate a rose di tutti colori, un pozzo rinascimentale al centro con 10 stemma e il ritratto di una giovane Cappello, un gran numero di statue settecentesche raffiguranti miti ed croi, una fontana con putti e delfini, sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano 11 giardino dagli Anni Trenta ad oggi. Una grande macchia verde si trova poi. proseguendo sulla stessa riva, ai due lati del ponte dell'Accademia, a S. Vietai il giardino di Casa Civran-Badoer. ora Barozzi, folto e selvaggio, e quello molto grande di Palazzo Franchetti. Questo notevole esempio di costruzione gotica del XV secolo ospitò l'Arciduca Federico d'Austria, che vi mori nel 1836. e il conte di Chambord il quale, facendo demolire una casa vicina ed occupando l'area di un attiguo squero, vi piantò 11 giardino odierno che si estende dal Canal Grande a Campo Santo Stefano. Quasi di fronte, nei pressi di S. Vio, si affaccia un giardino sorto dall'abbattimento dell'antico Palazzo Paradiso. Annesso oggi al settecentesco Balbl-Valler, si divide in quattro aiuole simmetriche a rose rosse, separate da vialetti di gruaia. e incorniciate da alberi di Giuda. Ippocastani, oleandri e vite americana. Un muretto, protetto da pttosforo e alloro, nasconde 11 giardino segreto di azalee, ortensie, for&izle e giacinti. Poco più avanti, la bassa e bianca mole dell'incompiuto Palazzo Verniti- dai Leoni lascia intravedere il magnifico giardino dove — si tramanda — i Vemler tenevano un leone. Più nota come Fondazione Ouggenhcim per essere stala dimora dell'eccentrica Peggy e oggi galleria d'arte aperta al pubblico, il palazzo trova nel giardino il proseguimento della sua collezione. Sculture di Glacometti. Arp. Moore, Armitage. Paolozzi. De Kooning, Chadwlck. Ernst e Gonzales si scoprono qua e là. passeggiando lungo le losanghe della pavimentazione, interrotte solo da un rzazebc coperto d'edera, da panche di pietra e da un trono di marmo. Venezia, il Dall'altra parte del canale si trova 11 giardino della Casina delle Rose o -casetta rossa», del Principe Hohenlohe, abitata poi da Gabriele d'Annunzio durante la guerra 1915-18. Vi confina il giardino di Palazso Corner della Ca' Orande dd Sansovino, occupata oggi dalla Prefettura. SI arriva poi agli ottocenteschi giardinetti Reali, costruiti sulle pietre del Granai di Terranova, ed mini' la grande zona alberata dei Giardini di Castello, dove sono t Padiglioni dell'Esposizione Intemazionale d'Arte della Biennale. Giunti quasi al capolinea, prima che il battello salpi per il Lido dove altra è la dimensione degli spazi e diverso è il rapporto con la natura, forse sembrerà di avere scoperto qualcosa di nuovo, di saperne un po' di più. Molti altri sono t giardini di Venezia, per lo più concentrati alla Giudecca. ai bordi di Cannaregio e nel sestiere dui Dorsoduro: alcuni sono visitabili perché sedi di uffici pubblici, di università i Ca' Tron. S. Sebastiano l. di alberghi iClpriant, Pensione Arcademia); altri sono intuibili al di la di muretti e cancelli, nascosti in culli poco frequentate o allacciati su canali non di passaggio. giardino di palazzo Franchetti ' Altri ancora sono visibili solo dall'acqua. Ma. volendo peccare di •voyerismo» ed «entrare» anche in quelli privati, non resta che affidarsinl|a guida sapiente ed esaustiva di un libro di fotografie. -Giardini segreti a Venezia- di Cristiana Moldl Ravenna e Tudy «ammarimi. Illustrato dalle splendide fotografie di Gianni Bcrengo (lardili, introduce il lettore ed 11 viaggiatore in alcuni tra i più misteriosi e celati spazi verdi deUa città. Vittorio Fa- gene, nell'Introduzione al volume, dice che -Questo libro non è una «tona del giardini di Venezia, tuttavia, e neppure un atlante. Non è solo questo, più esattamente. E' una guida fotografica e letteraria allo stesso tempo ad attraversare Venezia secondo una straordinaria e fertile "linea di terra"-, certamente essenziale per completare la veduta tridimensionale della città lagunare. Simboli di un'altra Venezia, che cl regala visibilmente ti cambio delle stagioni, i giardini sono letti come veri e propri -luoghi di contemplazione-, che però vantano una storia, un destino e delle trasformazioni. Partendo dalle condizioni attuali di questi luoghi, se ne è tracciata la storia, argomentando e spedflcando le differenze e le assonanze con I grandi giardini delle terre venete. A Venezia, giardino è sinonimo di spazio chiuso, privato, da esibire ma anche da tutelare e conservare come un bene prezioso II percorso proposto dalla Moldl-Ravenna e dalla Sammartini si sviluppa per tenti: la memoria, la confidenza, l'autorappresentazione. l'ornamento, l'immaginario, l'arcano e la meditazione. Ad accompagnare il testo, composto da un intreccio di brani CU scrittori del passato, di annotazioni storiche, di impressioni personali di viaggiatori di ieri e dì oggi, c'è la straordinaria rassegna fotografica di Gianni Berengo Giircim. ubi!" cnplorst-circ della città, che ha saputo ' rendere, ancora una volta con grande maestria, poetici dettagli di un mondo ancora tutto da scoprire. Attraverso le sue immagini, si sono aperti porte e cancelli di luoghi la cu! grande privacy e riservatezza temono anche il suono di un piccolo »dic». Maria Moretti