Un relitto parla di Garibaldi

Un relitto parla di Garibaldi Un relitto parla di Garibaldi LE tecniche dell'indagine archeologica subacquea possono essere applicate anche alla ricerca di beni storici sommersi, numerose missioni negli Stati Uniti hanno Interessato relitti legati a momenti cruciali della stona nazionale: cosi e stato per il ritrovamento della cannoniera unionista -Monitor-, affondata nel 1802 a 17 miglia a Sud-Est di Capo Hatleras. o del traspi ino inglese autoaffonda to a Yorktown nel 1781. durante un episodio della Ri.voluzione americana. | In Italia la ricchezza di ritrovamenti areheoloeici. anche importanti, ha causato lo scarso interesse verso le testimonianze risalenti agli ultimi due secoli. Una interessante eccezione al quadro generale — anche se non rappresenta ancora una inversione di tendenza — può essere considerata la missione che ha identificato e recuperato in Sardegna testimonianze storiche inerenti il cutter Emma, appartenente s Garibaldi e nau¬ fragato In località Cala Napoletana, nel canale tra Caprera e La Maddalena La relazione ufficiale e stata pubblicata recentemente da Edoardo Riccardi, l'archeologo navale che ha diretto I lavori per conto della Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro, sul Bollettino d'Arte del ministero dei Beni Culturali e Ambientali La campagna sul relitto del cutter Emma e iniziata - come tutte le indagini serie — da ricerche di archivi Il cancelliere Antonio Ciotta aveva notato negli archivi della Maddalena un carteggio riportante I dati della imbarcazione di Garibaldi, il punto esatto del naufragio, avvenuto il 7 gennaio 1857. e le pratiche amministrative legate alla perdita dell'imbarcazione Dal verbale, redatto dal cancelliere Domenico tauro alla presenza del giudice Salvatore Azara. risulta che • i bordo del -kuter-, oltre ai comandante, vi erano il figlio Menotti e I marinai Ce¬ lestino e Onorato Sciabile, e Domenico Caroslnl. Il documento porta la (Irma di Giuseppe Maria Garibaldi: curiosamente la storia non ci aveva mal detto del secondo nome di battesimo La successiva campagna di rilevamento, a cui hanno partecipato sommozzatori militari e tecnici della Soprintendenza, identificava una sella rocciosa, situata tra 1 tre e I nove metri di profondità, dove lo scafo — su cui si eni verificato un Incendio — era andato a posare La speranza di Riccardi era quella di identificare, al di sotto della zona sabbiosa che fungeva da coltre, significativi avanzi di scafo. Purtroppo questa attesa è andata delusa, e la sezione stratigrafica che e stata realizzata In occasione del taglio di due trincee perpendicolari ha evidenziato come le pareti lignee, già attaccate dal fuoco, siano andate perdute. Sono stati Invece recuperati dagli operatori archeologi, due fucili, chiodi, frammenti metallici in bron- zo e ottone, elementi di attrezzatura navale come un occhio di cubia e un cavalletto per boma. Quarantatre frammenti ceramici rappresentano un curioso campionario della ceramica popolare europea di meta '800. e un indizio della rotta seguita dall'Emma terraglia inglese a decori blu. ceramica di Mondovi. stoviglie da cucina di Antibes. Il confronto con i dati di archivio ha permesso di identificare senza ombra di dubbio il relitto con l'Emma. Nel verbale scoperto da Antonio Ciotta, relativo al naufragio, con l'indicazione del cuneo, si apprende che il cutter trasportava pozzolana, legname, particolari in ferro e calce viva, un materiale che si ritrova sovente all'origine di casi di fuoco a bordo, per la facilita di autocombustione. I reperti, dopo i trattamenti di conservazione e restauro, sono stati destinati al Museo dì Caprera Luigi (.riva Una sonda a fi

Persone citate: Antonio Ciotta, Caprera Luigi, Domenico Caroslnl, Edoardo Riccardi, Giuseppe Maria Garibaldi, Riccardi, Salvatore Azara

Luoghi citati: Cala Napoletana, Italia, La Maddalena, Nuoro, Sardegna, Sassari, Stati Uniti, Sud-est Di Capo Hatleras