Vogliono comprare la nostra fantasia

Vogliono comprare la nostra fantasia Parliamone Vogliono comprare la nostra fantasia LA notizia è questa: si profila negli Stati Uniti la fusione tra la Paramount Communications e la Time Inc., che farebbe seguito all'intesa tra quest'ultima e la Warner. Stiamo parlando di imprese che agiscono nel campo della informazione e di una gigantesca concentrazione finanziaria e industriale che porterà sotto un unico tetto e un unico padrone (oltreché 55 mila dipendenti) i più grandi studi cinematografici e televisivi, la maggiore casa editrice statunitense, periodici ad altissima tiratura, un sistema tv via cavo, giornali economici e sportivi, dischi e video. Il progetto è ambizioso: intervenire, in maniera centralizzata e coordinata, sul circuito complessivo della comunicazione. L'idea è antica quanto il capitalismo: soddisfare l'intera domanda di beni c di servizi relativi a una sfera di vita e a una dimensione dell'esperienza con una linea integiata di prodotti: ovvero con prodotti omogenei per i tratti che rivelano e per la cultura a cui rimandano. Tale considerazione va torretta tenendo conto di una -attenuante- e di una --aggravante-. La prima e costituita dal fatto che l'espansione del mercato incentiva la differenziazione dell'offerta di prodotti e, dunque, la virtuale diversificazione delle opzioni e delle scelte. Per contro, C-aggravante- è costituita dal fatto che quella della comunicazione non è una sfera tra le tante che organizzano la nostra vita privata c sociale. E', oggi, la principale: quella che assorbe la gran parte delle energie e del tempo, delle risorse psicologiche e dell'investimento emotivo del cittadino nei Paesi industrializzati. E allora, come direbbe un magistrato giudicante, qui -le aggravanti prevalgono sulle attenuanti- e il verdetto e sfavorevole: gli effetti dei grandi fenomeni di con- centrazionc (in particolare, nel settore della comunicazione) Jnvno preoccuparci. Tra questi effetti, ne sottolineo tre: 1) Effetto Qui Quo Qua, o dell'Omologazione. Lotteria di immagini e figure, di storie e trame, di miti e simboli, tendenti alla uniformità, produce — fatalmente — linguaggi un tarmi. Già ora, palesemente, la singolarità e irripetibilità dell'esperienza di ognuno vengono impoverite da un -racconto- costruito su un vocabolario torse più ampio ma. ccrro, più standardizzato. 2) Effetto Non Tutto Ma Di Tutto, o della Pigrizia. L'offerta di inlormazioni rapide e di conoscenze parziali, di emozioni riprodotte e di sentimenti serializzati è ormai tale da far apparire superflua (in ogni caso, più faticosa) l'esperienza diretta, il gusto dell'avventura e della scoperta, la curiosità. 3) Effetto Alito sul Collo, o dell'invadenza. I ti nomini di centralizzazione e, insieme, di moltiplicazione dei mezzi di informazione esaltano la loro capacità di soddisfare (meglio: di anticipare) unti i bisogni di relazione sociale e privata, riducendo i costi che quei bisogni richiedono. E' possibile che il elettronico e informatico, perché più efficace e veloce, penetri fin dentro le forme private (famigiuri, affettive, sentimentali) di comunu azione, Sia chiaro: nessun incubo da Grande Fratello (siamo tutti Figli di Mamma, tutti corresponsabili e complici). Solo un po' di ansia per le sorti della fan tasia collettiva: si sussurra che la Disney Corporation sia il prossimo obiettivo delle strategie di concentrazione... . ,_, „ Luigi Manconi

Persone citate: Disney, Luigi Manconi

Luoghi citati: Stati Uniti