La mia Europa è fatta così

La mia Europa è fatta così Quale cultura? Quale lingua? Quale libro? Rispondono 9 scrittori: Cioran, Durrenmatt, Mendoza, Schneider, Tournier, McEwan, Hein, Ballard, Glucksmann La mia Europa è fatta così E' tempo di elezioni europee, si avvicina la «data storica» del 1992 che eliminerà le frontiere, in libreria arrivano sempre più numerosi i saggi dedicati alle prospettive dell'Europa unita. E gli scrittori che cosa ne pensano? Abbiamo rivolto ad alcuni protagonisti cinque domande: Mendoza Per me il libro è «Guerra e pace» BARCELLONA — Eduardo Mendoza deve la tua fama a La verdad sobre ri caso Savolta cui sono seguiti i romanzi El mlsterlo de la cripta embruj ada: Fi lubertnto de las aceltunas e La cludad de los prodigios il solo romanzo tradotto in italiano da Longanesi: La città del prodigi vincitore del Premio Orinane Cavour 1988. 1 > »Non sono uno studioso di letteratura contemporanea, ma non credo che esista ancora una letteratura "europea" specifica. E' indubbio che esistano autori cosmopoliti, ma non una letteratura che abbia come lustrato Itdea "Europa" o il/atto di essere europeo. E' tuttavia possibile che questa letteratura già esista in embrione e che in poco tempo incominci a dare i suoi frutti-. 2) -Mi sento spagnolo a mezzogiorno; europeo di notte e apolide per il resto della giornata. Sperimento la stessa variazione a seconda delle stagioni dell'anno: 3) •/ confini sono quelli che si possono percorrere in treno». 4) »So; e se ci sarà non sarà la mia, per cui spero che non si arrivi mai ad averla. La lingua dell'Europa è la diversità: 5) •Ancora, e paradossalmente. Guerra e Pace-. Tournier Francia, Italia e le due Germanie PARIGI — Michel Toumler * Accademico, ma poco. Aperto, allegro, artoso. risponde frizzante, e piroetta tra le domande. -Un'Europa della cultura? Non solo esiste. A mia conoscenza, esiste un'unica cultura, ed è quella europea. Si è diffusa nel mondo intero, in America Latina, nell'America del Sord, nell'Urss, adesso è cultura mondiale, ma le sue origini sono europee'. Alla seconda domanda, risponde di avere in sé troppe radici per potersi sentire di un solo Paese. Cosi, c'è un Tournier francese, ma anche un Toumler Italiano e un Tournier tedesco. 'Mentre non esistono Tournier spagnoli, né inglesi. Me ne dispiaccio e me ne scuso, ma è cosi-. E aggiunge: -// mio personaggio preferito, dei miei romanzi intendo, è proprio un italiano, un fiorentino del Rinascimento, Francesco Prelati di "Jilles et Jeanne"'. 1) C'è un'Europa dell'economia e della politica. Esiste anche un'Europa della cultura? E che peso ha? 2) Lei si sente più francese (tedesco, inglese, spagnolo) o europeo? 3) Quali sono i confini della «sua» Europa? 4) C'è già una lingua europea? 5) Qua! è il libro europeo? I confini della sua Europa personale, quindi, li ha già detti: 'Francia, Italia e le due Qermanie; senza esitazioni. A proposito della lingua europea, dopo aver risposto accattivante: -Ma è l'italiano, che diamine...', si riprende e dice: •L'inglese, è ovvio- Ma vuole lanciare un appello: -<"<• da essere molto inquieti, per l'avvenire dell'inglese. La sua estensione nel mondo è accompagnata da una degenerazione progressiva e preoccupante. Se fossi uno scrittore inglese, sarei desolato di sentire e leggere l'inglese dell'Australia, dell'India o di New York. Duemila anni fa il latino, per via della potenza romana, respinse il greco e divenne la lingua occidentale. Il risultato è che oggi il latino è scomparso, mentre il greco è rimasto intatto. Un greco di oggi può leggere tranquillamente Platone e Aristofane. Questo esempio dovrebbe far riflettere e dovrebbe far paura agli inglesi'. Per il libro in assoluto più europeo, poi. circoscrive la scelta al XX secolo perché altrimenti sarebbe arduo rispondere, e anche qui non ha incertezze, non ha bisogno di rinéttere: •£' "La montagna incantata" di Thomas Mann'. Italiani I C'è la cultura delle autostrade SHEPPERTON (Londra) — Incubi, visioni e inquietanti zone d'ombra sono la materia prima efficacissima del tanti romanzi dello scrittore inglese James G. Ballard. Tra 1 più recenti. L'impero del sole (da cui Spielberg ha tratto un film) e /( giorno della creazione. Da poco é In libreria Hello America (lo pubblica Rizzoli nella neonata collana -Mlstral-): una satira impietosa sul futuro prossimo dell'America, aggredita dai sogni che lei stessa ha generato. Ecco cosa pensa Ballard dell'Europa unita. 1) 'L'Europa comune è già cominciaiw con la cultura dell'autostrada e degli aeroporti'. 2) -Il mio sogno è uno solo: essere italiano. Adottatemi!-. 3) 'Tristemente l'Europa finisce con il muro di Berlino. Ma a quanto pare c'è speranza che le cose cambino'. 4) 'A prevalere sarà l'inglese: non perché c'è l'Inghilterra, ma perché c'è l'America». 5) -Penso che sia Orwell, con 1984, La fattoria degli animali e i suoi scritti sulla guerra di Spagna, l'autore più europeo. E' stato il più sensibile agli incubi di questo secolo, soprattutto al totalitarismo. Comunque penso che se il Ventesimo è stato, per l'Europa, il secolo degli incuoi, il Ventunesimo sarà quello dei sogni: Cioran Sono cittadino del nulla PARIGI — Emile Cioran è ritroso. Ma quanto prezioso, e quanto •precisone Ila sua -decomposizione-. Dopo aver a lungo ricusato, dicendo di sentirsi estraneo, soprattutto adesso, ai problemi di questo tipo, a tutto quello che riguarda l'Europa, nella quale del resto non crede: dopo aver contestato di non poter prendere sul serio le domande e di non poter dare quindi risposte né serie né interessanti; dopo aver definito impostura l'eventualità di pronunciarsi, per le ragioni suddette: dopo un serio tentativo di resistenza, insomma, assediato da insistenze impietose, si è dichiarato vinto e posseduto. Pur lamentando la propria debolezza, ha ceduto e ha risposto. Certo che un'Europa della cultura esiste, •ma perchè dirlo?: Alla seconda domanda, che per lui comprendeva la variante o meglio l'aggiunta dell'opzione rumena, ha risposto: -Non mi sento nulla, non mi sento cittadino di nulla. Anzi, mi sento cittadino del nulla-. I confini della sua Europa personale, meno vasti, sono ben precisi: •! giardini del Luiembourg- (nel 6° Arrondissement parigino). Per quel che riguarda la quarta domanda, risponde: -Una lingua europea? No, sicuramente non esiste'. La quinta, é la sola domanda che l'abbia Interessato davvero e ha detto di considerarla troppo Importante per poter rispondere: • Mi piacerebbe saperlo, qual è il libro più europeo'. Poi però ha specificato: 'Anzi, non esiste. La scelta dovrebbe ricadere sul libro assoluto, e non esiste. Dovrebbe essere un libro in grado di risolvere tutti i dubbi posti da tutti gli altri libri, e non esiste. Se esistesse, sarebbe il Vangelo del dubbio, ma non c'è». Durrenmatt Non posso ragionare in termini europei BERNA — Friedrich Durrenmatt é il più importante scrittore svizzero, tra 1 suoi romanzi, ricordiamo giudice e il suo boia- e -La promessa*: tra I drammi -I fisici-. Risponde: -Per me l'Europa è un concetto culturale. Certo è un insieme di molli popoli ma esiste in sottofondo e in superficie una letteratura europea unificante. Comunque non riesco a ragionare in termini europei. Bisogna ragionarkiin ferini ni universali e il mondo t sciatta Ma la scienza è vero viene dall'Europa. L'America non è stata'un fenomeno europeo, prima di divenire culturalmente autonoma? Anche la letteratura sudamericana viene dall'Europa. L'Europa ha dato vita a tradizioni che poi si sono sviluppate autonomamente-. •No, non c'è, mt'pare, un libro europeo. Ci sono dei classici che hanno in modo personale anticipato e riflesso la cultura europea- dall'Amleto di Shakespeare a Cervantes, a Dostoevskij C'è nell'Europa una complessità culturale e una varietà, ma con una unità nelle prospettive di fondo: Schneider Patria del dubbio e della diversità BERLINO -- Peter Schneider vive a Berlino dal '61, l'anno del muro. Tra le sue opere tradotte in italiano, .Lenz-, •Nemico della costituzione-. Il suo libro più famoso e discusso e sicuramente -Papa-. 1 ) -L'Europa della cultura si deve ancora sviluppare. Nella storia del vecchio continente c'e di tutto. C'è l'imperialismo, il fascismo, l'illuminismo. Cercando un modello culturale, io mi sento vicino a Cartesio per il quale l'Europa e la patria della filosofia del dubbio. Dubbio vuol dire accettare la diversità come principio. Noi europei t'irfamo in un pluralismo di tradizioni. La differenza è il nostro patrimonio comune ed è ciò che dobbiamo proteggere: 2) -Mi sento tedesco ma è più facile dirmi europeo. Essere tedeschi è difficile, ed è forse questo il motivo per il quale noi siamo i primi a definirci europei. E' una sorta di fuga perché per dodici anni nella nostra storia ci siamo dimenticati di appartenere a questo continente. C'è però un punto dove i due problemi s'incontrano: il muro di Berlino. Quella c una dnisione dell'Europa e non solo di urui citta o di una nazione. Li non è possibile trovare una soluzione tedesca, ne occorre una europea-. 3) -/.'Europa del "92 non deve solo includere i dodici paesi della Cee In questo modo si riaffermano solo nuove barriere. Essere europeo oggi non è solo una questione geografica, e una scelta culturale e politica. I confini non esistono sulla carta. L'Europa è un concetta al quale può aderire chiunque lo vogliaAi -Non può esistere una lingua europea, e non credo nemmeno che ne abbiamo bisogno-. Glucksmann Hollywood è la nostra lingua PARIOI — André Olucksmann è seno, sicuro, sintetico e per certi versi spie tato Alla domanda sull'Europa della cultura, risponde: -Cerio che esiste. A partire dall'Iliade c dall'Odissea-. Di fronte alla scelta, alla possibilità di sentirsi europeo piuttosto che francese, e conciso all'estremo -Io non mi sentoQuasi cinico, distanzia bene le parole per accentuarle Quali sono le frontiere della sua Europa personale? Risposta: -Non ci sono frontiere-. La domanda riguarda in questo caso un'Europa della mente; vtcne da chiedersi, di rimbalzo, se la risposta e un auspicio o una constatazione Esiste una lingua europea che accomuna e sovrasta tutti i Paesi, secondo Andre Glucksmann: -E'il cinema-. Fa una pausa, e poi completa -di Hollywood-. Con l'ultima nsposta. riprende e ribadisce la prima, ma opera una scelta II libro più europeo In assoluto, senza distinzioni di epoche, popoli, lingue? -L'Odissea- McEwan Mi sento inglese e non so perché OXFORD — Ian McEwan è considerato il capofila della nuova generazione degli scrittori inglesi. Le sue storie aspre e inquietanti sono note al lettore italiano grazie alle traduzioni pubblicate da Einaudi di racconti {Primo amore, ultimi riti e Fra le lenzuola) e di romanzi iti giardino di cemento. Cortesie per gli ospiti e il recente Bambini nel tempo i. 1) -Un'unica Europa della cultura non esiste e non e desiderabile che ci sia. Penso che l'unica via per un'armonia continentale deve passate per il rispetto delle diversità nazionali-. 2) -Mi sento inglese, anche se non so bene cosa voglia dire D'altra parte ci sono molti miei connazionali che. irritati da dieci anni di governo autoritario e ultraconservalore, vedono nell'Europa unita la possibilità di ristabilire alcune fondamentali liberta perdute-. 3i -La mia Europa? F.'dove viaggio spesso Francia e Italia-. 4) -Non c'e una lingua europea e spero che ogni Paese mantenga la propria-. 5) -Il libro più 'europeo' che ho letto di recente e il saggio Ah. Europa di Enzensberger. Romanzi non me ne vengono in mente, perché la narrativa nasce dalla particolarità, non dati omogeneità. Forte quello che ho appena terminalo di scrivere io: e ambientato a Berlino ed e molto europeo- Hein Nella mìa Europa c'è anche Mosca BERLINO — Christoph Hein. nato in Slesia nel 1941 uve a Berlino Est dal I960 dove s: «abili dopo avere frequentato il ginnasio a Berlino Ovest. Prima di iniziare nel 1974 la sua attività di drammaturgo presso la Volksbuehne. ebbe molte esperienze di lavoro come operaio, cameriere, attore e assistente alla regia In Italia e nolo per il romanzo -L'amico estraneo- — una -autt.'olografla sociale-, pubblicata presso la casa editrice E'O nel 1987. Ha vinto, nella Repubblica Democratica Tedesca il prestigioso premio Intitolato a Heinrich Mann 11 -Ho l'Impressione che nell'Europa Occidentale si tenda a far coincidere il confine politico con quello culturale, a considerare cioè la Repubblica Federale di Germania come punto di confine anche per il mondo della cultura- 3)-Il mio punto di vista e diverso per me l'Europa e più rosta e include ad esempio anche Mosca-. Si -Il libro — ami i libri — c.'ie secondo me meglio hanno rappresentato il concetto stesso d'Europa sono il dizionario enciclopedico di Diderot e d'Alembert-. (Servizio a cura di Gabriella Bosco, Luigi Forte, Lela Gatteschi, Michele Neri, diuturni Soria, Bruno Ventavolii Parigi, Palais Challlot c li» Tour Eiffel Disegno di Memore Daumicr Settimanale di attualità culturale letteratura scienza arte spettacolo