Cresce sul Niente la tela di Manganelli di Giorgio Manganelli

Cresce sul Niente la tela di Manganelli Gli «Improvvisi» e «Agli dei ulteriori» Cresce sul Niente la tela di Manganelli PRESSO l'editore Leonardo è appena uscito Improvvisi per macchina da scriver» di Giorgio Manganelli (raccoglie I corsivi che l'autore ha scritto per La Stampa, Il Corriere della Sera e poi per 7( Messaggero ) ; presso l'Adelphl é appena uscito Apli dei ulteriori di Giorgio Manganelli (una ristampa di un libro che In prima edizione apparve da Einaudi nel 1972); presso Leonardo, Adelphl e chissà quanti altri editori stanno per uscire molti altri libri e titoli di Giorgio Manganelli, vecchi e nuovi, In prima o In seconda uscita, senza che sia possibile distinguere gli uni dagli altri. Manganelli non pubblica ma ripubblica, non scrive ma riscrive, non pensa ma ripensa; Manganelli comincia li dove Manganelli finisce; Manganelli é la seconda persona di Manganelli: é 11 tu del suo lo. Manganelli non esiste: esiste la sua aslenza. Con questo non voglio dire che Manganelli scrive sempre li solito libro (questo sembra capiti un po' a tutti gii scrittori): Manganelli scrive sempre 11 solito non-libro. Ora mentre noi riusciamo a comprendere la trasformazione In abitudine di un comportamento concreto (di un'azione), non riusciamo assolutamente a comprendere la trasformazione In abitudine di un compori amento astratto (di una non-astone i Ma è proprio qui che sta la particolarità di Manganelli: il miracolo della sua scrittura (ma anche I limiti). il miracolo: non conosco scrittore (italiano e no. di questo e del precedente secolo— fatta eccezione per Dossi. Oadda e Contini) che sappia usare 11 vocabolario meglio di Manganelli, che sappia meglio ordire la sequenza delle frasi, meglio torcere le parole, meglio innalzare monumenti verbali, costruire figure retoriche o orchestrare Inquietanti sottofondi sonori E il miracolo è tanto maggiore in quanto la sua straordinaria tela linguistica ai sviluppa (è stesa) assolutamente sul vuoto, si appoggia e cresce sul Niente. Manganelli costruisce il niente, antropomorAzza, dà volto d'uomo all'inesistente e. per contro, nullifica ciò che vive ed é. Il suo niente é il frutto dello svuotamento del tutto. E 11 niente Impara a parlare e ci dice una quantità di cose che non capiamo ma che ci colmano di gioia Di gioia angosciosa e Insostenibile tanto che sfido chiunque a leggere un libro di Manganelli di seguito, pagina doro pagina, fino all'ultima. D'altra parte sarebbe un'impresa, ollrf che insostenibile; mutile (superflua) perché i libri di Manganelli si completano In ogni pagina: ripetono la propria unità quasi frase per frase, trattandosi di testi che, più che svilupparsi, ricrescono continuamente su se stessi, proliferano (si gonfiano), come un fungo velenoso. In una Infinità (che non si può contare) di escrescenze. I limiti: sono direttamente proporzionali al grandi pregi. Come non puoi mangiare Unto paté o fola gru senta dare di stomaco cosi non puoi Ingurgitare tanto Manganelli senza avere la nausea. I tetti di Manganelli tono sempre cosi sovrabbondanti, strabocchevoli, esorbitanti: tono sempre Insopportabilmente più. E il più stanca anche per quel tanto di meccanicità che la continua sovra eccitazione comporta (e Impone). Prendiamo Improvvisi per macchina da scrivere. A vederli raccolti tutti 'nsieme. I corsivi di Manganelli, mettono rispetto, scoprendo dell'autore oltre II gna talento di pasticciere della lingua anche una grande rabbia civile, una vigilanza feroce contro le Insufficienze (colpevoli) della vita quotidiana. Dunque non è in questione l'autenticità della sua (di Manganelli) passione: ma è un'autenticità (una sincerità) oserei dire un po' qualunque (se non temessi per la genericità della specificazione, di Incorrere nell'ira funesta di Manganelli). Fatto sta che la tua rabbia é diretta a tutto e a tutti: • uguale per tutto e per tutti é la forma In cui ti esprime o, meglio, la tecnica dell'espressione Che é la tecnica del rovesciamento. VI lamentate perché I bambini piangono e danno fastidio? Perché allora non restituite dignità morale alla Strage degli Innocenti, con ciò costituendo, oltretutto, una -ragionevole alternativa a quel deplorevole atorto, che i vostri presuli /ondatamente condannano, seppure in una prospettiva teologica che non condivido, pur rispettandola?: I telefoni non funzionano? Ma I difetti non sono il meglio dell'uomo? -lo amo le macchine imprecise, i computer che sbagliano, i semaJori che si incantano: Mens sana in corpore sano? Macché!: -credo che il corpo di una mente sana abbia sempre in se qualcosa di ammalazzato: non fosse aitisi che il trepido sentimento della propria illusoria consistenza, la consapevolezza che la morbida pelle nasconde una cosa guasta: II discorso ironico é sempre un discorso alla rovescia Ma scoprire le virtù elogiando I vizi corrispondenti, in quanto scelta espressiva ultima (e ripetuta), non corre fi rischio di apparire un giuoco scontato? Certo so bene che per Manganelli più che di ironia si deve parlare di grottesco: e il grottesco non seleziona, non sceglie gli obiettivi, giacché, rappresentando una tceha a monte, di tutti fa rovina Questo certo lo so: dò non toglie, tuttavia che quando leggi un -pezr.. ,.■ di Manganelli, oltre che prezioso, ti pare già letto. Angelo Guglielmi Giorgio Manganelli: "Improvvisi per macchina da scrivere- ed. Leonardo, 222 pagine, 26.000 lire. -Agli dti ulterioriAdelphl. 165 pagine, 18 000 lire.

Persone citate: Angelo Guglielmi, Contini, Einaudi, Giorgio Manganelli