Il brivido della cordata

Il brivido della cordata Trento-cinema: concluso il festival della montagna Il brivido della cordata TRENTO — Quest'anno la definizione del Festival dedicato all'alpinismo e all'esplorazione si è allargata all'avventura. Non una bravata ulta Rambo naturalmente ma un discorso che rispetti ed esalti la natura. Sara andrà possibile alle soglie del Duemila un'avventura degna di tale nome? , I film e un convegno hanno aperto un discorso infinito, ricco di aperture e di contraddizioni. In primo luogo nessuno a Trento si trae indietro di fronte a una mera avventura dello spirito. Ecco quindi in Solo Thai l'Intuizione del regista francese Laurent Chevallier che non si 11mlU a mostrare la bella free climbers Catherine Destivelle, ricca della disciplina e della cultura europea. In difficolta su una liscia parete a picco sul mare dell'Estremo Oriente. A fianco di Catherine sale un partner thailandese, il quale procede con assoluta disinvoltura sulle scale In bambù che da secoli servono agl'Indigeni per raggiungere la sommità. Catherine esita e, su una parete che nulla aggiungerebbe alla sua fama, si spaventa e non rischia. Troppa la differenza di sapere tra un orientale e un'occidentale: in una sequenza da antologia Chevallier la riprende mentre si trasferisce sulla rocca a picco senza corda, paradossalmente per lei più facile. itlo dell'ignoto Vi è perfettamente documentato. Ed è forse quanto dà significato all'avventura di oggi. Va da sé che le differenze di sapere porteranno un tagliatore di Uste del Bomeo a rischiare la vita nel banale attraversamento del centro di Milano. Come ha detto Alfonso Vinci, •Tutte le cordigliere da lontano sono azzurre ma da vicino ognuna prende un suo colore, e nessuna di esse sarà azzurra». fferenza di tecniche e di cognizioni esalta altrettanto diverse nozioni di avventure, li Boccaccio si meravigliava per •chi di perdere la propria vita si metteva in avventura: Fosco Marami cita 1 due italiani della leggenda, Matteo Ricci e Ippolito Desi de ri. che affrontarono s) 1 rischi dell'Asia sconosciuta ma soprattutto osarono e trionfarono affrontando la cultura cinese e tibetana. Per Io speleologo Giovanni Badino lo spunto alle sue ricerche deriva dalle affascinanti incisioni nelle viscere della Urrà del Dorè (ma oggi, con la tecnica che a tutto sovviene, solo l'esplorazione all'inumo del ghiacciai che istantaneamente si formano e si distruggono, consente ancora un viaggio nell'Ignoto). Un intervento molto sfumato di Relnhold Messncr. che ha fallito con onore la conquisto della parete sud del Lhotse, cancella ogni timore di retorica. Attenzione alle imprese con un'eccessiva documentazione di cinema e tv perché rischiano di falsarsi nella loro stessa brutalità; e bando alla smania di definire dimensioni di vita ancora misteriose. Messncr dice: .'Salvaguardiamo per i giovani le ultime macchie bianche sulla carta geografica». Omo Ricci skipper di Azzurra ricorda: -Per me avventura è una notte in I barca a vela, nel mesto di una tempesta, con la responsabilità di marciare un uomo in cima all'albero 30 metri sopra i cavalloni: e non vederlo e non sentirlo più per dieci ore fino al mattino, tormentati dall'idea che sia finito 1n mare». E Jerzy Kukuczku. l'unico ad avere vìnto tutti gli 8 mila metri con Messncr. conclude: »L'avventura senza rischio non è possibile ma non mi piacciono i kamikaze che perdono il contatto con la natura». Persino il fallimento, per l'uomo di coraggio e di cultura, sarà un Incentivo a comunicare con 11 prossimo. !1 tedesco federale Kurt Diemberger, caso unico per Trento, ha vinto sia il premio letterario con K 2 - il nodo infinito sia il premio cinematografico con K 2 - Sogno e destino, sulla spedizione dell'80 cosUUata da una serie ininterrotta di lutti. •La piramide e la spalla del K 2 stanno nella zona della morte» scrive con calma Dlemberger. E nel film dimostra la Unzione spirituale che regge 1 rari momenti di serenità e l'interminabile riflessione sull'errore. Piero Perona C'ino Ricci

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