Ma il mondo è delle donne giovani e belle

Delia: una diva a pasta e fagioli Fragile, timida, eterea: ma al ristorante niente lattuga e grissini Delia: una diva a pasta e fagioli «Non voglio che mio figlio ripeta la mia esperienza di un'infanzia errabonda» Dicono: •Dettar E' talmente fragile!»: ■ Delia? Osmi c tveattaria prima -Delia? E'un fiore, con cagionevole crac hflslfi una corrente d'aria, w toffle, «rifa ». Odetto: proprio come le drve di ua tempo, allora' -sfa si. proprio comete dire di un tempo.. E uno «Tmrnagina subito Deto Boccardo sottile e trasparente come un ectopia sma, tutta tensioni, capricci e salti d'umore Dopodiché la incontri al ristorante e mentre aspetti che ordini un grissino e una foglia di lattuga, lei chiede, soave, •una doppia porzione di pasta e fagioli». Quindi arriva m ritardo all'intervista e si giustifica: .Coso vuole, non ho resistito e per la strada mi tono fatta due o tre panini». Un soffio, dunque, no. Magari, fragile. Certamente, bella Con una faccia trasparente appena spruzzata di efelidi, i capelli di un rosso dorato, la bocca tenera, gli occhi azzurri e Immensi che esprimono l'eterna mera viglia. •Io, a dir la verità, non mi sento neanche fraglie: forse mi porto dietro l'eredita del personaggio di Ignoratimut che era sempre fai preda agri svenimenti, sempre in preda alle allucina rioni O sarà che In teatro cercano comunque di costruirti addosso un mito. Credo Invece di essere abbastanza normale: e non mi sento fragile Magari insicura, questo si Magari timida. E poi sano una meteoropatica. Per cui se mi s'incontra in una giornata di sole, sono allegrissimi. Ma hi una giornata di pioggia, come questa, vorrei nascondermi in un angelo e scomparire: diventare un cuscino, un vegetale». — Ma allora, i suol continui forfait? Non sono certo un mito: con Mastro tanni, l'anno scorso, con Le tre sorelle, quest'anno. Forse perché e meteoropatica e faceva brutto tempo? •Non lo ricordo, sa? Certo, soffro di improvvisi attacchi di raucedine. Ma questo può capitare a tutti, non solo a me». — EI su- .apporti col cinema? r ■ il suo ultimo film Cai. . si nasce si è parlato di lei come di un talento dimenticato: e appena riscoperto. •Era un film molto carino. Ma i miei rapporti col cinema, vede, sono sempre stati difficili. Quando ho iniziato a recitare ero una ragazzina e non mi piaceva: mi sentivo negata e insicura. Mi sentivo brutta. Stavo attraversando un periodo della mia vita in cui odiavo il lavoro e facevo di tutto per sfuggirlo. Poi c'è stato rincontro con Ronconi, del tutto casuale: gli era venuta a mancare Daria Nicolodi ne La commedia della seduzione e cercava un'attrice che potesse sostituirla. Da allora non ci starno più lasciati. Se avessi avuto lo stesso incontro nel cinema, adesso ma¬ gari fsrei tutta cinema». — Mi sembra di capire che. all'Inizio, anche il teatro le pesane. • Si. perché non sopporto le tournée. Che a dir la venta non mi piacciono neanche adesso. Sinora, perù, sono stata fortunata: per Ignorabimus abbiamo provato cinque mesi di seguito nello stesso posto, quindi siamo rimasti a recitare nello stesso posto per tre mesi Gli spettacoli con Ronconi sono ideali per me perché solitamente hanno riprese brevi Ocon ne hanno affatto. Onesto, «ameno, sino all'anno scorso». — E ora. qualcosa è cambiato? •Ora, purtroppo, tutto è cambiato: per le Tre sorelle si prevede una tournée lunghissima e io ho dovuto rinunciare alla ripresa. Perché ho un figlio di 11 anni e non posso permettermi lontananze troppo lunghe. Vede: sono reduce da un'Infanzia errabonda a rimor¬ chio dei miei genitori e proprio questo, forse, mi ha reso insicura. Umida, chiusa Non vogHo che mio figlio debba ripetere U mia esperienza: infatti, non si è mai mosso da Roma, ha sempre gli stessi amici ed è un bambino molto più solare di quanto non io fossi io alla sua età». — Lei dunque rinuncia a tutto per suo figlio senza avere altri progetti precisi? •Ho un unico progetto: una Cleopatra per il Festival di Olbellina. in luglio, diretta dal regista Sheriff. Un testo molto particela re e bello, scritto da un egiziano: diciamo Cleopatra vista dall'altra parte». — Dopodiché: cinema, teatro? •Non Io so, lo giuro. A me piace tantissimo far teatro, purché sia del buon testro. Però mi piace molto anche il cinema che ti permette, se non altro, una vita un po' normale. Senza contare che si guadagna molto di più, per cui la vanità non ha tutto questo peso. Voglio dire: In cinema, anche se la parte non è poi cosi gratificante, ti mette sempre in tasca un bel po' di milioni • — Signora Boccardo: lei sarà fragile. Sarà anche meteoropatica. Ma certo ha le idee molto chiare in testa. •No. non creda. Lo dico, più che altro, per consolarmi. Per consolarmi della rinuncia che mi appresto a fare. E non parlo tanto della ripresa delle Tre sorelle: in fondo il mio personaggio è stato molto criticato e anch'io non è che me lo sentissi tanto bene addosso. Per cui sari facile sostituirmi. Penso invece all'homo diffìcile di Hofnwinsthai. che è una delle più belle cose che abbia mai letto. Direi che fra me e 11 personaggio è scoppiato il coup-de-foundrc. Ma non vorrei che dopo questa mia defezione mi mettessero in castigo escludendomi dal cast. Sara che oggi, con questa pioggia, vedo tutto nero...». Donata Glarieri Delia Boccardo: -Non mi sesto fragile, forse insicura»

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