Bush «deplora» l'uso delle forza

Bush «deplora» l'uso delle forza La presa di posizione del presidente è parsa inadeguata a molti leaders parlamentari Usa Bush «deplora» l'uso delle forza DAL SOSTRO CORNItrONDfMTI WASHINGTON - In una dichiarazione rilasciata sabato sera a tarda ora, quando il tragico bilancio della repressione a Pechino non lasciava più adito a dubbi, Bush ha •profondamente deplorato la tragica decisone di usare la fona contro le pacifiche dimottraeionl studentesche, e il conseguente versamento di sangue'. Mentre la truppa interveniva. Il presidente ha Invitato con fervore 11 regime cinese -ad abbandonare la violenza e ad aprire un dialogo con la popolazione', le cui Istanze di democrazia, ha detto, ;.on possono essere più ignorate. Bush, che aveva seguito gii eventi a Pechino di ora in ora dalla sua villa nel Maine dove riposava al ritorno dall'Europa, ha cosi corretto la penosa Impressione suscitata dall'eccessiva cautela del segretario di Stato Baker, che In un'intervista si era rifiutato di criticare il regime di Pechino. Ma la presa di posizionedei presidente è parsa Inadeguata a numerosi leaders parlamentari che hanno chiesto immediate sanzioni contro la Cina. «Se Bush non Miotici a delle misure' ha minacciato il deputato democratico Stephen Solar-/, 'gliele jaremo adottare noU. In un'America sconvolta dagli eventi della Città Proibita, I più grevi nel mondo comuni** ~ Wx Invasioni dell'Ungheria nel '56 e della Cecoslovacchia nei '68, ci ha detto il senatore Sam Numi, la Casa Bianca è su una rotta di collisione col Congresso. Negli Anni Settanta Bush apri l'ufficio di collegamento degli Usa in Cina e da allora è rimasto molto legato al popolo cinese. Si é adoprato dietro le quinte per 11 successo della primavere di Pechino. Ma 11 presidente ha Indicato di non voler andare oltre al biasimo di Deng Xiaoplng. Al contrario, I leaders del Congresso, anche repubblicani, non hanno frenato il proprio sdegno. B senatore Helins, un ultraconservatore, ha proposto la sospensione di tutte le forniture militari e tecnologiche ai cinesi: 'Presenteremo un progetto di legge in questo senso- ha annunciato. Solare ha suggerito il richiamo dell'ambasciatore americano a Pechino «per consultazioni su eventuali rappresaglie commerciali'. L'inazione del presidente e del segretario di Stato • di fronte alla crisi, ha ammonito solar/., 'è assolutamente inaccettabile: abbiamo chiesto per oggi un chiarimento alla Casa Bianco». B deputato ha sottolineato che 'la popolazione della Cina è un quinto dell'intera umanità, e non tutelare i suoi diritti civili sarebbe un tradimento'. Solare ha accusato Bush di fare il muso duro a Mosca, ma di essere troppo clemente con Pechino. L'ex segretario1 di Stato Henry Kissinger ha tuttavia difeso la prudenza del presidente sostenendo che «non deve interferire nelle vicende interne cinesi'. 'C'è un Umile ai nostri interventi. Guai se la Cina tornasse a chiudersi in se stessa dopo le sue recenti apertura' ha asserito. Secondo Kissinger, Deng Xiaoplng ha impiegato la forza «con riluttanza, perché l'ultima cosa che voleva era distruggere gli liomtni del cambiamento'. In un'intervista alla tv, l'ex segretario di Stato ha aggiunto che una volta superata la crisi, Deng tornerà a essere il motore delle riforme: -Non vorrà fart la fine di Mao». Kissinger ha ammonito che se il Congresso imponesse a Bush di prendere provvedimenti contro la Cina, 'lasceremmo via libera ai sovietici... col rischio che si stabilisca un nuovo rapporto speciale tra l due colossi comunisti'. Paradossalmente, ha concluso, gli Stati Uniti hanno le mani legate. Bush che è ritornato a Washington ieri sera, terrà oggi una riunione del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca e più tardi riceverà I leaders parlamentari. 11 presidente ha ordinato a Baker di convocare l'ambasciatore cinese. Ha,: Xu e di manifestargli -il profondo allarme americano'. Ma intende anche chiedere al Congresso alcuni giorni di tempo per decidere quale strada seguire: Il 12 prossimo arriverà da Pechino il ministro degli Esteri Qian Qichen e Bush vuole avere prima la sua versione dei fatti. -In questo dramma» ha detto 'la fretta è pericolosa'. In una breve nota, Bush ha ricordato che •con grande sfono negli ultimi ventanni gli Stali Uniti e la Cina han¬ no Istituito un rapporto neiprocamente vantaggioso. £' nostro interesse' ha proseguito -che la stabilità torni presto a Pechino e che riprendano le riforme economiche e politiche'. Non è escluso che Bush, che ha visitato la Cina solo tre mesi fa, ottenga la pausa di riflessione desiderata: il leader del Senato, il democratico George Mitcheli. che ieri ha conferito con lui, ha detto che «la condotta del regime cinese non ha giustificazioni, ma non possiamo fare molto per Indurlo a mutarla». La Casa Bianca ha fatto ca¬ pire che il presidente cerca di evitare altresì ritorsioni contro i cittadini americani in territorio cinese: egli sarebbe ossessionato dal ricordo degli ostaggi dell'ambasciata Usa a Teheran nel 70-'80. L'altro ieri a Pechino le forze armate hanno arrestato il giornalista Richard Roth e U cameraman Derek WOhams della televisione «Cbs», e solo ieri, dopo oltre 24 ore, si é saputo che sono stati consegnati a un commissariato. Sembra che manchino ancora all'appello un altro cronista e un fotografo. Ennio Cai-etto wofliHgSHnWlia»* v. tWSx"**. iSS-a i »Tè^^^mmaMM^^nm»VmmswKBm Pechino. Una donna ferita In piazza Tlenanmen viene soccorsa dai suoi compagni che, terrorizzati, cercano di portarla in salvo 1