«Un crimine centro l'umanità»

«Un crimine centro l'umanità» Per la carneficina proteste dei governi e cortei popolari in tutti i Paesi «Un crimine centro l'umanità» Orrore per la strage, preoccupazione per 11 futuro della Cina, minacce di isolamento politico ed economico nei confronti del governo di Pechino: queste le reazioni a caldo dei Paesi occidentali. Governi e cittadini in cortei spontanei hanno dimostrato la loro condanna per quella che passerà alla storia come la «strage degli studenti-. Francia. Il ministro degli Esteri Roland Dumas si é detto -inorridito da questa repressione sanguinosa» contro gente che manifestava -in favore degli ideali della democrazia'. La Francia, ha aggiunto, spera che -venga abbandonata questa strada sema uscita per prendere quella del dialogo'. Spagna. Parole simili le ha pronunciate il ministro degli Esteri spagnolo, Francisco Femandcz Ordoncz: il suo governo, ha detto, -respinge la repressione e spera che la situazione torni alla normalità-. Gran Bretagna. Il primo ministro Margaret Trattener ha detto di essere -sconvolta dalle sparatorie indiscriminate su gente disarmata'. U leader dei iaboristl Neil Klnnock ha definito la represslo- ne -un crimine contro l'umanità-. •! leader cinesi — ha aggiunto — non possono essere al di fliori della storia, la cui implacabile lezione è che la paura e la brutalità posso- j no reprimere le richieste di libertà, ma mai soffocarle-. A Londra c'è anche molta preoccupazione per la sorte della colonia britannica di Hong Kong che. in base a un accordo con Deng Xiaoplng, sarà restituita nel 1997 alla Cina Popolare. -Se i cinesi sparano sulla popolazione di Pechino — ha detto un funzionario del Foreign Office — è difficile immaginare come potrebbero trattar bene! fuorusciti che hanno cercato rifugio a Hong Kong-. Germania Federale. Quattrocento persone hanno protestato Ieri davanti all'ambasciata cinese a Bonn contro 1' intervento dei militari a Pechino. Il governo ha rivolto un appello al dirigenti cinesi per un ritorno alla politica di riforme e di apertura. Lo stesso auspicio è stato espresso dal Partito socialdemocratico (all'opposizione). Durissimi 1 Verdi- -Il cosiddetto "grande vecchio" Deng Xiaoplng — ha detto la portavoce al Bundestag, Antje Voltmer — 6 sempre stato un burocrate senza scrupoli, rimasto fedele al vecchio modo di pensare-. Austria. Verdi all'offensiva anche in Austria. Hanno chiesto il ritiro dell'esercito da Pechino, la liberazione di tutti gli arrestati e la conces1 sione delle libertà di riunione e di pensiero per gli studenti, I contadini e gli operai cinesi. Gli ecologisti hanno anche invitato il governo austriaco a ritirare 11 proprio ambasciatore in Cina. Belgio. -Il governo belga ha appreso con costernazione gli avvenimenti che si sono verificati a Pechino-, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri. Bruxelles -lancia un appello alle autorità cinesi perché sia posta immediatamente fine al ricorso alla violenza contro pacifici manifestanti-. Olanda. All'Aia un portavoce del governo olandese ha chiesto una consultazione dei Dodici sul dramma dela Cina. Danimarca. Due influenti deputati danesi, il conservatore Stig Per Moeller e il liberale BJoem Elmquist, hanno esortato la commissione Finanze del Parlamento a prendere In considerazione l'eventuale annullamento di una già programmata visita in Cina e 11 'Congelamento» di aluti per un miliardo1 di corone (circa 100 miliardi di lire). Cee. 'Deploro la perdita di vite umane e l'uso della violenza, che non rappresenteranno mai a mio avviso una soluzione': lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Frana Andriessen. L'ex presidente del Parlamento di Strasburgo, Simone Veli, ha auspicato che i governi europei minaccino il governo cinese di «una interruzione delle relazioni commerciali, ie noti cesseranno le violenze'.

Persone citate: Andriessen, Antje Voltmer, Deng Xiaoplng, Elmquist, Francisco Femandcz Ordoncz, Margaret Trattener, Moeller, Roland Dumas, Simone Veli