Alfonsín abdica, Menem eredita il caos

Alfonsín abdica, Menem eredita il caos In un drammatico discorso alla tv il Presidente ha annunciato all'Argentina le dimissioni anticipate Alfonsín abdica, Menem eredita il caos II leader peronista tergiversa e poi accetta la successione: «Non sono un mago» - Ma la gente si aspetta da lui un miracolo - Alla gravissima crisi economica si aggiunge l'inquietudine dei militari DAL NOSTRO inviato BUENOS AIRES — La lunga maledizione storica che da 60 anni stronca 1 percorsi Istituzionali dei presidenti della nazione argentina ha prevalso ancora una volta e ancora una volta un presidente deve lasciare la Casa Rosada prima della fine naturale del mandato. Questa volta non sarà ne per un golpe né per una morte prematura: ma ugualmente Raul Alfonsi!], l'altra notte, con un drammatico discorso alla nazione dagli schermi della tv, ha annunciato le dimissioni anticipate. Lascerà la Casa Rosada a fine mese. U 30 giugno, e lo stesso giorno gli succederà U peronista Carlos Saul Menem. che aveva vinto le elezioni presidenziali del 14 maggio. La scadenza del mandato di Alfonsin sarebbe stata tra sei mesi, il 10 dicembre; lo travolge la gravità della crisi economica, che ha Imposto un affannoso accorciamento del termini per U trapasso del poteri. L'Argentina è allo sbando. U dollaro si impenna ogni giorno, la moneta nazionale, l'Austral. e stata svalutata tre volte In due settimane. l'Inflazione supera 1 100 punti di percentuale al mese. Uno slacco brusco, una rottura violenta e decisa, erano la sola terapia di ccntrochoc per un degrado ormai Incontrollabile. Ora le speranze di recupero sono affidate tutte a Menem; ma tempi amari si preparano ancora per questo Paese. -Non sono un mago-, ha detto un paio di giorni fa Menem. e voleva convincere i suoi sostenitori che la ripresa dell'economia sarà una stona lunga e tormentata. La gente. Invece. 1 milioni di argentini qualunque che lo sfascio del sistema ha ndotto alla povertà Improvvisa e stupefatta di queste settimane, gli ha delegato 11 riscontro di ogni aspettativa, la certezza di un recupero pronto e agevole delle vecchie abitudini del benessere. E su questa contrad¬ dizione, difficile ma amaramente inevitabile per una società abituata a vivere nell'agiatezza di un territorio ricco, fertile, veramente benedetto da Dio. si rischia ora il futuro immediato di una presidenza che ancora non e nemmeno cominciata. La decisione di Alfonsin e amvata. alla fine, improvvisa, anche inattesa, dopo quasi un mese di incertezze e di ripensamenti. I radicali chiedevano un cogoverno. du subilo o a breve, i perorasti volevano invece un tempo di decantazione, e di distinzione netta del ruoli. SI e andati avanti per quasi tutto maggio, tra annunci clamorosi e ripensa menti immediati Ora. finalmente. Alfonsin ha rotto gli indugi e ha accettato con amarezza di non poter realizzare l'ultimo suo desideno. quello al quale pareva che avesse ormai delegato ogni suo comportamento politico poter trasmettere la fascia presidenziale alla fine naturale del mandato, come sunzio- ne concreta di un recupero reale dell'Argentina alla democrazia Le condizioni che Menem aveva posto in questi ultimi giorni di una crisi ormai pericolosamente avvitata su se stessa erano due: 11 l'approvazione da parte del Congresso i ancora a maggioranza radicale, fino al 10 dicembre i di un pacchetto di 20 misure economiche d'emergenza proposte dai perorasti: 2i la soluzione del problema militare, noe delle cause pendenti in t nbunale per le gravi vio lazioni dei diritti umani da parte di ufficiali e uomini delle forze armate Sul primo punto pare che l'occordo sia stato trovalo i radicali faranno passare li- leggi II secondo resta invece nascosto nell'ombra di una drammatica ambiguità i militari si agitano, fanno proclami, vogliono non solo i assoluzione ma anche le mi-daghe di una guerra combattuta contro la sovversione e nel nome della civiltà occidentale II nappanre del problema multare nel momento stesso in cui il sistema democratico si mostra in affanno e un segnale inquietante per la coscienza di questo Paese Il peronismo. dunque, torna al potere in Argentina Ci toma con una forza Istituzionale quale mai prima aveva potuto avere, ma anche nel quadro di una cnsi che mai pnma era stata tanto fune e pericolosa Menem ha già pronto il suo nuovo governo, ci sono dentro unpresan. sindacalisti, uomini di diversa traiettoria politica; si riproducono corsi usuali della stona recente., ma si immaginano anche r.ineran e programmi non usuali II futuro e drammatico Alfonsin esce di scena a spalle curve, battuto da un sogno troppo grande Quanto lontane appaiono le speranze dell'83. quando tu eletto il pruno presidente della nuova democrazia Mimmo (andito

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires