Abbraccio tra Bonn e Mosca di Alfredo Venturi

Abbraccio tra Bonn e Mosca Quarantanni dopo la guerra cade un muro di diffidenza e ostilità Abbraccio tra Bonn e Mosca Dichiarazione congiunta sul riconoscimento dell'autodeterminazione dei popoli e i diritti umani • Gorbaciov agli industriali tedeschi: «Le nostre economie sono complementari» DAL NOSTRO COMRISPOMOEMTE BONN — Alcuni rapidi tratti di penna, e la dichiarazione di Bonn entra nella storia. Ecco Oorbaciov e Kohl. sorridenti e distesi, che si scambiano l testi rilegati in pelle. Quelle sei pagine contengono Il paziente lavoro diplomatico di un anno, la pcrestrojka alla conquista dell'Occidente, U coronamento dcUa seconda ostpolitik. Con questa firma si colma, a quarantacinque anni dalla fine della guerra. U fossato di diffidenza e di ostilità che quei milioni di morti avevano scavato tra Unione Sovietica <> Germania. un documento che fissa alcune grandi linee di convergenza politica: basate sul riconoscimento a tutti 1 popoli del diritto all'autodeterminazione, e a tutti gli Individui del diritti umani fondamentali. Un documento che contiene la visione gorbaclovìana della ■rasa cornane europea-. In cui - (.-di ani) posto anche gli Stati Uniti e il Canada-. lJi citazione dei due alleati atlantici extraeuropei vuole evidentemente placare II nervoso timore con cui 1 idillio russo-tedesco veniva seguito u Washington, a Londra, a Parigi. Il timore che Oorbaciov venisse qui a Incoraggiare il latente neutralismo tedesco, a piantare un cuneo fra l'Occidente europeo e l'Occidente americano, a rea- lizzare finalmente quel decoupling. quella frattura dell'Alleanza atlantica, che è stata sempre l'ossessione diplomatica di Mosca. Da Bonn che festeggia l'ospite sovietico con un calore mal visto partono invece segnali rassicuranti. Li lancia Kohl. insistendo sull'irreversibile ancoraggio occidentale della Oermania. E11 lancia implici¬ tamente Oorbaciov, attentissimo a evitare ogni accenno che si presti a quella interpretazione. Il viaggio trionfale di Oorbaciov sulla riva del Reno vuole essere storico, ma non traumatico. Il presidente sovietico ha persino evitato, per non mettere In imbarazzo 1 suoi ospiti, di Invocare come finalità obbligata la terza opzione zero, cioè la denuclearizzazione dell'Europa. Prospettiva che piace a molti tedeschi, ma che Kohl si e Impegnato a scongiurare al vertice atlantico. Cosi Oorbaciov si limita a dire che-l'eliminazione totale- del missili di breve gittata sarebbe •ancor meglio- del loro sfoltimento. Nella dichiarazione comune, poi. che pure elenca gli armamenti di cui è auspicabile la riduzione, dei missili corti non si fa cenno. VI si parla. Invece, di un superamento della divisione dell'Europa, con parole singolarmente simlU a quelle usate da Bush, due settimane fa. nel suo discorso di Magonza. Rispetto alla -questione europea- resta In secondo plano la -questione tedesca-. Ignorato finora da Oorbaciov nel suol discorsi pubblici, questo problema e stato evocato dal portavoce Oherasimov. che ha ripetuto la nota posizione sovietica: gli Stati tedeschi sono due. è un fatto storico di cui bisogna prendere atto. Nella dichiarazione comune si parla del -rispetto dell'integrità di ogni Stato-: dunque anche dell'altra Germania, che non viene citata per nome. Nel documento c'e anche un accenno a Berlino Ovest: vi si dice che la citta -partecipa allo sviluppo della cooperazione-, ma nell'osservanza e nell'tpplicazlone dell'accordo quadripartito del '71. Del resto bisogna considerare che in passato Mosca non avrebbe mal accettato che Berlino figurasse In un documento russo-tedesco. E questo basta a spiegare l'evidente Irritazione dell'altra Germania. Alfredo Venturi (Continua a pagina 2 In ottava colonna) Hunn. I j iulla sulla pia/za del mercato si siringe allumo a Michail e Raissa Corbaciuv (Tel. Ap)

Persone citate: Bush, Gorbaciov, Kohl, Raissa Corbaciuv