«Se il pci cambia, sempre in gioco»

«Sé il pci cambia, sempre in gioco» Messaggio del vicesegretario de Scotti ai socialisti (Andreotti conferma) «Sé il pci cambia, sempre in gioco» DALLA REDAZIONI ROMANA ROMA — -Se i/ partito comunista si inserisce nel pieno gioco democratico, non è escluso da niente- manda a dire la de al partito di Achille occ net io, per bocca del vicesegretario Enzo Scotti. Mentre e ancora aperta la crisi, il mescaggio del dirigente democristiano sembra soprattutto una pressione sui socialisti, lasciando capire che lo scudo crociato é ancora disposto a tenere aperto il dialogo col pel. Che e quello che conferma di fatto anche il ministro degli Esteri Andreotti, dato come il più probabile, fra i candidati alla successione di De Mita a Palazzo cingi. Andreotti dice di essere - ni• ' i.'ifu- per il gran discutere attorno al nome del pel. perché -lo riconosco, il pici è stato in altri momenti un ele¬ mento essenziale della vita politica italiana, nel costruire la Repubblica. Non è il nome che bisogna cambiare, bisogna abbandonare qualunque eventuale nostalgia per formule passate-. E quelli che invitano più perentoriamente i comunisti a cambiar nome sono soprattutto i socialisti. Ieri Cnud é passato anche ad invitarli a cambiare il simbolo della falce e martello, che a suo tempo il psi ha trasformato in garofano. Per Formica, però, la crisi del pei non si risolve soltanto col cambiamento di nome, una decisione -che dovrà chiudere una fase di cambiamenti ben più sostanziali-. Alle Insistenze socialiste replica 11 politologo francese Maurice Duverger. amico di Mitterrand e candidato del pel per le elezioni europee: •/{ nome comunista venne inventato dai socialisti francesi del secolo scorso perché volevano introdurre un concetto di solidarietà più forte. E' un buon nome che ricorda concetti come quello di comunità e di comunione. Son mi sembra giusto cambiarlo solo perché é stato disonorato da Stalin'. In realtà, Occhetto toma a ripetere che 11 pei potrà anche cambiar nome quando si saranno però create condizioni politiche che lo giustifichino. Che vuoi dire, la possi unta di unione della sinistra. Parlare oggi di questo problema è -un diversivo come lo sciacallaggio sulle vicende cinesi- dice il segretario del pei. Il quale sembra cogliere ogni possibile occasione per marcare a fondo il definitivo distacco da tutto passato. SullX'miu di Oggi. Achille Cicchetto parla del -crollo (ir! socialismo reale- e di una •vecchia sinistra che muore-, a segretario comunista fa sua. le riflessioni di Norberto Bob- ' bio su La Stampa ai venerdì, a proposito del fallimento dei metodi (la rivoluzione bolscevica e quel che ne è seguito) che in questo secolo hanno tentato di risolvere le grandi contraddizioni del nostro tempo, contraddizioni che comunque rimangono ancor oggi non cancellate. Muore la vecchia sinistra e ne nasce una nuova dice Occhetto. •// pei si sente parte di questa grande rivoluzione demovratica in cammino. Ed è proprio come forza politica riformatrice occidentale che diciamo che l'Occidente deve sfuggire l'illusione di avere la ricetta pronta, la soluzione in tasca-.

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