UN ATTO D'ACCUSA ALLA CINEMATOGRAFIA EUROPEA

Le lingue tagliate dei registi UN ATTO D'ACCUSA ALLA CINEMATOGRAFIA EUROPEA Le lingue tagliate dei registi Dilaga l'abitudine di girare i f i I m direttamente in inglese - Si tratta di una spia della perdita di identità nazionale? - «Francesco», di Liliana Cavarti, non sembra realizzato in un Paese riconoscibile, ma sulla Luna «Si sta creando una terra di nessuno, vasta e anonima, e non una Comunità della mutua comprensione» PARIGI — sulla cinematografia europea solila un vento poliglotta da Berlitz School. 81 sta entrando in una nuova era, quella In cui te lingue nazionali si trovano nella condizione di doversi difendere disperatamente. Un esemplo? Francesco, l'ultimo film di Liliana cavam sulla vita di 8an l'runi-i-.- :o d'Assisi. Non ha vinto premi al recente Festival del cinema di Cannes, ma chi ne abbia visto anche solo qualche fotogramma non lo dimenticherà presto. Sebbene sia stato realizzato in Italia e sia italiano, e sebbene 1 ruoli secondari siano Interpretati da italiani, il film e- stato girato in Inglese con l'attore americano Mi ckey Rourkc nella parte del protagonista, e con la mimi ta. imbronciata attrice inglese Hclena Bonham-Carter nella parte di Chiara. A parte 1 suol tic da americano d'oggi. Rourke non è male come Francesco. Ha l'intensità del mistico religioso, anche se non assomiglia granché a nessuno degli altri attori italiani che lo attorniano e che interpretano il ruolo degli amici de! santo. La Bonham-Carter e ancora più singolare. Interpreta Chiara come una sorta «li debuttante di Mayfalr che voglia andare controcorrente, con una dizione piagnucolosa da inglesina della upper-class e una vera e propria debolezza per le tonache di tela ruvida. Quando la Chiara della BonhamCarter deve dire al Francesco di Mickey Rourke -Per favore, voglio unirmi ai fra telli-, fra il pubblico di Cannes un gran numero di critici si è abbandonato a una sonora risata, fatale per un prodotto cinematografico dalle pretese cosi solenni. Come un crescente numero di film europei. Francesco ha l'aria di essere stato realizzato non in un Paese riconoscibile, ma sulla Luna. Se I film sono un fedele Indicatore di ciò che sta avvenendo in Europa, è chiaro che le identità nazionali sono assediate. GII assalitori non sono la plebaglia turbolenta, sudicia e rabbiosa che assali lu Bastiglia proprio 200 anni fa. Sono gli abbronzati, ben nutriti banchieri che finanziano le pellicole e gli artisti che soccombono a una febbre da pan-europeismo per il disperato bisogno di fare un film E' anche chiaro che nel momento In cui la Comunità Europea si avvicina all'appuntamento de! 1!>92 il linguaggio internazionale preferibile per I film si avvìi a diventare l'inglese universale, del tipo che è insegnato nei corsi total immersion della Berlitz School. pratico e impersonale. Tutto ciò era molto evidente al Festival di Cannes recentemente concluso. Oltre a Francesco, fra I film in concorso c'era Acque di primavera. un adattamento in Inglese maldestramente omogeneizzato del romanzo di Turgenev, diretto da Jerr.y skohmow.sk! (Che è polaecoi, con un cast in testa al quale figurano Thimothy Hutton (americanoi. Nastassja Klnski (tedesca di nascita e multilingue) e l'Italiana Valeria Golino. Un altro era Réunion, una coproduzione franco-tedesca ambientata per la maggior parte In Germania, scritto in inglese da Harold Pinter, diretto dall'americano Jerry Schatzberg, con un cast che comprende Jason Robards e Samuel West ( americani I e Christian Anholt (tedesco). Sebbene Pinter rappresenti una delle voci più caratteristiche del teatro inglese contemporaneo, non se ne è avvertita alcuna eco In questa Impegnativa esercitazione di cinema multinazionale. Il regista francese Claude Chabrol sta girando il suo nuovo film in inglese, proprio come gli apprezzati cineasti Italiani Francesco Rosi e i fratelli Tavianl. C'è anche una vore secondo cui Federico Felltnl starebbe progettando di girare ti suo prossimo film1,1 inglese, anche se ciò non dovrebbe porre nessun problema tee: nlco. Fellinl doppia sempre tutti 1 suol film, spesso con parole che gli attori non avevano idea di stare pronunciando nel momento in cui la pellicola veniva girata. Sarà certo più ditTicilc preparare ) dialoghi in inglese, perche dovranno essere in sincronia con l'aspetto singolare e il linguaggio gestuale, tull'altru che inglese, dei personaggi fclhniuiu. Mi e stato riferito che cir¬ ca 30 dei 90 progettai, cinematografici certificati come francesi dall'inizio di quest'anno (ai fini delle tasse e delle aliquote) saranno girati in inglese. Ciò che sta avvenendo non ha nulla a che fare con qualche improvviso impeto d'amore per la Comunità Europea fra! cineasti Piuttosto, ha a che fare con 1 dollari e. possibilmente, coligli yen. Tra i pochi uomini di cinema in Francia che sembrano scandalizzati da questa tendenza C'è Mann Karmltz, un produttore e distri¬ butore di origine romena ma francese d'adozione. Le lamentele di Kannltz non sono certo infondate. Lo scorso anno, 1 profitti della sua compagnia di distribuzione furono superati solo da quelli delle due agenzie riunite che distribuiscono i film americani. Le produzioni di Karmltz includono Chocolat di Clalre Denis, Arrivederci ragazzi di Louis Malie. Every Man for Himself di Jean-Luc Godard, e Un affare di donne di Claude Chabrol. Nel mondo del cinema rappresenta un'eccezione: è un Intellettuale. -Ciò che noi stiamo affrontando, ha detto, non e una crisi del cinema, ma una crisi della culturaLa filosofia che ce dietro questi film girati in lingua inglese e semplice: ad essi, nei vari Paesi europei, il pubblico risponde in modo più sollecito. Ce anche la speranza che una pellicola in inglese penetri con maggiore facilita negli Stati Uniti, nel Paesi dell'America Latina. dell'Estremo Oriente, e nel ricco mercato parallelo della televisione e delle videocassette. Questi ragionamenti sono suffragati dal fatti Uno dei maggiori successi europei dello scorso anno e stato grande blu. Il film francese, girato in inglese, che apri l'edizione 1988 del Festival di Cannes tra i boati di scherno della critica. Karmltz. da immigrato qual è landò in Francia nel 1947 all'età di 9 anni), ha un grande nspetto per quegli aspetti mistenosi del linguaggio che in larga misura sfuggono a chi parla una sola lingua. Considera il linguaggio come qualcosa più forte di una semplice connessione di parole. La maniera in cui i termini si legano tra di loro esprime una modalità di pensiero che è importantequanto il pensiero stesso Secondo Karmitz. imponendo arbitrariamente l'inglese ai film delle vane nazioni, i registi non stanno creando la Comunità Europea della mutua comprensione, bensì una terra di nessuno, vasta e anonima, priva di una propria caratterizzazione. Questo aspetto é stato particolarmente evidente In Francesco. Acque di primavera e Réunion. tutti film che presentano uno stile imposto più dalle esigenze dei produttori che non dai progetti artistici dei registi Non è un caso che Karmltz venga associato a due film che riguardano fondamentalmente il linguaggio e la facoltà di comunicare. Sono Moonlighting di Jerzy Skolimowski. nel quale un gruppo di lavoratori polacchi, che non parlano inglese, rimane bloccato in Gran Bretagna mentre In Polonia viene proclamata la legge marziale, e l'ultimo film di Alain Resnais / want lo go home. Il film di Resnais e stato scritto da Jules FeifTer, un commediografo e disegnatore di fumetti americano, che possiede, a quanto si dice, un vocabolario francese limitato, e presenta l'attore Adolph Green, meglio conosciuto come autore di commedie musicali. Anche se / uant lo go home e in gran parte girato in Inglese, la sua stona e quella di un americano a Parigi visto con gli occhi di un francese: Resnais Il linguaggio e II suo cuore Questi film europei recitati in inglese eviuenziano un grande problema. Cercano di ignorare la lingua, di degradarla ad un semplice compendio di sottotitoli a una serie di segnali orali necessari ,/er permettere lo svolgimento della trama Importanti differenze nazionali vengono corrose Col loro linguaggio questi filui ru.uMt.oi.ij su un mondo che non e mal esistito e che mai esisterà, nemmeno nella mente dei più calorosi sostenitori della Comunità Europea. Vincent Canby l ,-oi.il -Ihr Sf* Suri fimc-s* • ix-r ; li in . -1.4 stampa f N aslassja Klnski nel film - \i que di Primasera» di Jerzs Skolimowski. dal romanzo di Tur-genti