Buoni e cattivi studenti di Lietta Tornabuoni

Buoni e cattivi studenti r Persone dì Lietta Tornabuoni Buoni e cattivi studenti Eppure, anche al di là dello ridicole utilizzazioni elettorali da parto dei politici, c'è qualcosa che non funziona nel nostro modo di reagire all'atrocità degli avvenimenti in Cina, ci sono processi mentali strani nel valutare quanto C accaduto c continua a accadere a Pechino c in altre città cinesi. E' strano il modo di considerare gli studenti: quando a migliaia occupano in sit-in la grande piazza Tienanmen vengono slimati, ammirati come croi, legittimali come avanguardia in lotta per libertà primarie, incoraggiati. sostenuti: quando sfilano in corteo a Roma per chiedere la riforma d'una scuola indecente, più aule c ausilìi tecnici, qualche prospettiva di lavoro, vengono deplorati come casinisti, criticati come utopisti rompiscatole, guardati come sospetti di sovversione, odiati perche intralciano ulteriormente il traffico dannato della capitale, giudicati ragazzetti supponenti e oziosi intenzionati solamente a scansare le lezioni. E' strana la sicurezza con cui, ragionando su un immenso Paese asiatico d'altra cultura, d'altra Storia, d'altra antropologia, d'altra demografìa, d'altro assetto sociale economico c politico, automaticamente applichiamo in ogni valutazione i nostri parametri e valori di piccola democrazia europea industrialmente avanzala. Sono strani il gusto di sentenziare, la faciloneria, la sicumera con cui s'avventano giudizi, oggi sulla rivolta degli studenti c sulla sua repressione tragica come ieri sulle Guardie Rosse: anche se l'unica cosa certa sono le immagini ter- ribili e spettacolari ma totalmente esterne, giacche come al tempo di Mao s'è capito poco o niente della lotta di potere in atto, di quali siano i rapporti di forza politici, di chi stia con chi c perché e fino a quando. Si capisce che la Cina e stata spesso un teatrino metafìsico in cui gli occidentali proiettavano le proprie pulsioni: se iji illuministi lodavano l'armoniosa società cinese per criticare al confronto la società francese, in funzione anticonsumista e anticapitalista la sinistra europea s'innamorava nei tardi Anni Sessanta della Cina semplice, povera, austera, tutta in divisa di cotone blu e in bicicletta. Ma il modello cinese, più inventato che scelto, ha spesso incoraggiato equivoci e dato brutali delusioni. Nella sur. memorie. Henry Kissingcr racconta una storia esemplare. 1972. Il presidente americano Nixon fa in Cina quella visita che diventa un memorabile even¬ to internazionale, c per sottolinearne l'importanza si fa preparare un discorso elogiativo da tenere durante l'incontro a tu per tu con Mao. Arrivato il momento, nello studio di Mao nella Città Proibita, Nixon attacca il suo discorso in lode della guida ammirevole, dell'uomo che ha cambiato il destino e la natura del grande Paese. Mao lo interrompe quasi subito: «/<? sono riuscito a cambiare qualcosa soltanto nei dintorni di Pechino-, dice. Chissà se pure oggi, a scanso d'errore e di ridicolo, non sarebbe magari meglio essere cauti, andare piano, non precipitarsi a trarre dai tragici fatti cinesi conclusioni di tipo ideologico o, peggio, elettorale. Ammorbidente Che confusione. Solidarnosc cattolica ha scello, come simbolo della propria vittoriosa campagna elettorale in Polonia, Gary Cooper in Mezzogiorno di fuoco di Fred Zinneman: sceriffo coraggioso in un paese popolato di pavidi c imbelli, uomo onesto lasciato solo a lottare contro il male, persona pacifici che costretta dagli eventi finisce per sparare, per uccidere. I tifosi del Milan riuniti nel gruppo battezzatosi «la fossa dei leoni» hanno scelto, come simbolo impresso in nero su bandiera rossa. Che Guevara: medico guerrigliero latinoamericano, stratega rivoluzionario antimperialista, finito sconfitto e ammazzalo. I comunisti hanno scelto, come slogan della campagna elettorale europea, la parola magica d'ogni campagna pubblicitaria di de tersivi, «nuovo», invitando a votare per «il nuovo pei» con ammorbidente? j

Persone citate: Fred Zinneman, Gary Cooper, Guevara, Henry Kissingcr, Mao, Nixon

Luoghi citati: Cina, Città Proibita, Pechino, Polonia, Roma