Mamma oggi violento le bambine di Furio Colombo

Mamma, oggi violento le bambine LOS ANGELES: ADOLESCENTI SANGUINARI E NON PUNIBILI Mamma, oggi violento le bambine Compagne di giochi sequestrate nei parchi, trascinate in casa e brutalizzate - Arrestata la madre di un diciassettenne: le vittime finivano nella sua cameretta, piena di armi bene esposte e funzionanti - Paura e omertà nel quartiere - Ma ci sono «ragazzi selvaggi» un po' dovunque, anche fra gli studenti modello n o i s e e roo, I ao tà aè NEW YORK - L'idea di incriminare la madre t venuta al procuratore distrettuale detta città dt Los Angeles. Robert Ferber. «Quando siamo arrivati In quella casa ci slamo subito resi conto che era come un museo delle gang criminali n ragazzo viveva qui. è qui che ha compiuto violenza, questa ere la sua tana e la base della sua banda. Ma qui viveva insieme con la madre. Gloria WUilams deve essere condannata per le violenze compiute dal figlio e dal suol compagni». Il figlio, indicato dalla polizia col nome convenzionale di Roby, perché non ha compiuto li anni, è accusato di violenza carnale ai danni di una bambina, -le giovani vittime sono almeno venti, ma nessuno parla-, ha detto una vicina di appartamento al cronista detta televisione tenendo la porta socchiusa con la catena tirata. -E nessuno parlerà mai E' una banda molto violenta». La signora ha chiuso la porta e la polista sa che il ragazzo Roby e i suoi coetanei, tutti sotto i diciassette ami, sono fuori dalla portata della giustizia. •Lo riconosco, dice il procuratore Ferber, è stato un gesto di impotenza, di frustrazione. Ma abbiamo messo le manet te alla madre». Il ragionamento è questo. Il ragazzo appartiene ai •Crips; una dette sanguina rie bande di adolescenti che tormentano la zona di East Los Angeles. La prova è in una fotografia bene tn vista sulla credenza di casa, dove si vede il ragazzo fare con le dita il segno di riconoscimento della sua banda. 'Roby- teneva in casa armi automati che, munizioni, una collezione di pugnali da guerra, tutto in visto, tutto oliato e in perfetto stato. Portava qui le piccole vittime, che insieme con i suoi compagni prelevava di peso dai campi di gioco del quartiere oppure davanti alla scuola. Secondo alcuni si trattava di un andirivieni quotidiano. Altri dicono. •Niente di speciale, è la vita di banda. E non è neanche 11 peggio di quello che fanno-, Mo una bambina dt dodici anni, ferita e sanguinante, ha fermato un'atto della polizia, e ha detto che voleva indicare la casa in cui l'avevano vio tentata. In casa c'era la signora Oloria Williams, di 37 anni, che stava cucinando e guardando la televisione, in compagnia del figlio e di altri ragazzi. Erano tutti di buon umore, stupiti della visita degli agenti. Per radio, data la delicatezza del caso, era stato <'otii«i,'.T/n il nrnr-uratnre distrettuale. £' arrivato, si e guardato intorno, si e reso conto di non poter arrestare i ragazzi. E ha arrestato la madre. Adesso la signora Williams e libera contro la cauzione — per lei impossibile — di 20 mila dollari. Chi l'ha aiutata a pagare una simile somma? Una parte dei vicini di casa, altre madri (-qui tutti I ragazzi sono in banda e tutte le madri sono madri di gang-, hanno detto) e la-American Citili Uberi ies Union-, l'associazione di avvocati liberal che ritiene l'arresto della signora Williams ingiusto l-che cosa avrebbe potuto fare?-) e incostituzionale («nessuno può pagare per le colpe di un altro»). Resta l'odiosità del reato. E resta la divisione -penosa e selvaggia» — come ha detto un altro procuratore, l'avvocato James Hahn.fra le madri che hanno figli maschi e quelle che hanno bambine. -Le madri dei maschi si schierano dalla parte dei figli e proteggono qualunque violenza pudi non perderti. Le altre non possono che cercare di tenerle porte e le finestre sbarrate-Racconto Hahn che durante un sopralluogo nella stesscasa detta signora Williamha notato in un appartamento una strana festa di compleanno. La torta di un bambino di otto anni era stata decorata dalla madre con i segni della gang dei -Crips con le insegne del gruppo, coil nome di battaglia del barn bino t-Popeye 4-1. -Tutti 1 ragazzi ricevono un nome battaglia arruolandosi. Mnessuno di noi sapeva che arruolano a otto anni e che madri festeggiano l'evenpubblicamente», ha commetato il procuratore. Si può immaginare cEast Los Angeles sia un ma do a parte, una nazione isolata dalla sua violenza. Eppure il segno di •inselvaggimentonon si annida soltanto in questi quartieri. C'è stato, come tutti ricordano, l'incidente terribile del Central Park, la giovane dirigente d'azienda che correva nel parco e che è stata assalita e ridotta in fin di vita da una gang di adolescenti neri. Quell'episodio e sembrata la frontiera estrema dello scontro fra i due gruppi, i bianchi e i neri, il benessere e l'emarginazione d'America. Ma c'era una impefezione ancora più disturbante in quella vicenda. I ragazzi neri erano di buona famiglia, bravi a scuola e tu! f altro che •selvaggi- (anche se sono stati loro a usare per primi la parola -wildlng-, •tnselvaggirsi: che è entrata subito nella sociologia americana). Adesso irrompe sulle prime dei giornali americani la storia di Oten Ridge. nel Sem Jersey. E' una comunità ricca, bianca, case costose con qualche ettaro di terra intorno in una bellissima valle. Nello scantinato di una di quelle case, trasformato in club da due fratelli di diciassette anni (campioni sportivi nella loro scuola, disputati da tutte le bette del luogo) una gang di adolescenti ha usato violenza a una coetanea handicappata. y la ''•■-*" è ?*ue**{? ri'"n piano (il fatto è accaduto ili" marzo scorsoi a causa dei continui festeggiamenti, delle celebrazioni sempre meno caute, sempre più ostentate di quell'evento da parte dei due ragazzi che l'avevano organizzato e guidato. Qui a questo livello sociale, e il padre. non la madre a mettersi in prima fila per rispondere dei figli E la polizia, in settimane di indagini, ha trovato lo sbarramento ferreo di avvocati e banchieri, medici e finanzieri Fra essi il detective della polizia di Olen Ridge che conduceva l'indagine, suo fini;., faceva parte delta squadra che incoraggiava e applaudiva la violenza netta bella casa fra gli alberi. Da New York sono arrivate batterie di legali di primo piano. I ragazzi non sono in prigione, e come i.ì tutti gli altri casi c'è tensione e disorientamento perché ogni gruppo è diviso due volte. I bianchi e i neri, i più abbienti e i più poveri. Ma anche una nuova violenza che taglia trasversalmente i gruppi. C'è questo tratto in comune fra i ragazzi di Glen Ridge e quelli del Central Park: entrambi i gruppi sono composti di studenti modello, tutti bravi a scuola, tutti -con un futuro-. E c'è qualcosa di comune fra i ragazzi di East Los Angeles e quelli di Glen Ridge. Entrambi conoscevano le vittime. prelevavano ragazze o ba>.tbinc della loro scuola o dal loro quartiere. Infine c'e un odiosa impronta trasversale che si vede in tutte le sto rie: i maschi contro le femmine, in un paesaggio primitivo che nessuni, riesce a riconoscere, e in cui sembra perduta ogni spiegazione tradizionali Questa situazione primitiva è aggravata dal nuovo tribalismo familiare che spinge le madri o i padri a schierarsi con i figli maschi, quando hanno commesso il delitto, quasi che riconoscano in quel delitto qualcosa che già faceva parte, implicitamente, di mente in quel modo di vivere non c'era più alcuna traccia di preoccupazione per gli altri, di attenzione ai più deboli, era l'immagine di un mondo di forza in cui basta prevalere fisicamente perché la vita abbia senso. Il dato terribile di tutu queste storie, infatti, è che ette sono soltanto episodi emergenti di una lunga serie, che ha preceduto, e che avrebbe seguito, i casi che sono venuti alla luce e sono diventati -esemplari-. Raccontano i giornali che prima della famosa aggressione nel parco, molte altre donne avevano dichiarato alla polizia di essere scampate per caso o per miracolo a un'aggressione come quella che è quasi costata la vita alla ragazza assalita la notte del 19 aprile. A Glen Ridge la gente si fa coraggio e dice di sapere di altri episodi dello stesso tipo selvaggio e sordido che hanno preceduto il tormento della giovane handicappata. Il procuratore esasperato, che ha ordinato l'arresto della signora Williams in quanto -madre colpevole-, si è deciso a quel passo estremo, giuridicamente assurdo perché la violenza di gruppo, con il tacito appoggio dette famiglie, e diventata uno stile di vita, accanto alla violenza più grande della routine quotidiana di banda, della droga, delle armi automaliche. E molti si domandano se questa strana linea, che collega livelli sociali diversi e condizioni culturali radicalmente separate dove però la vittima è sempre il più debole, dove la vittoria sulla debolezza è cercata con accanimento e in modo spietato, come la sod¬ disfazione più grande, possa far luce anche sul nuovo razzismo che dilaga nette università più cotte, più serie, più prestigiose d'America In un campus -Yvy Leaguesono state trovate le indicazioni dei bagni •uomini-, •donne- sostituite con le scritte •per soli bianchi-, -per soli neri-. In altri lo scontro fisico avviene con un ritmo quasi quotidiano, e ha sempre le 'stesse caratteristiche. Un gruppo numeroso aggredisce una persona isolata, e qui non conta se sia uomo o don"i. conta il fattore dell'isolamento, detta paura. E ha inizio un rito che raramente raggiunge il livello alto della violenza fisica ina è fondalo sul¬ l'umiliazione, eh» nelle •buone, scuole è un'arma terribile. Nessuno lo nega sono pochi coloro che partecipano a questi riti. Ma sono ancora meno (e sono di meno ogni annoi t giovani e le ragazze nere che tornano in quei'* università (una, la celebre e apprezzaltssima Darmouth, è diventata il simbolo di questo tipo di vessazione ai danni degli studenti di minoranza). Ma sorprende che nessuno intervenga, nessuno fermi, nessuno denunci. La soia dissociazione è il silenzio, il far finta di non vedere. Questo forse è l'anello che lega molti casi diversi tra loro. Coloro che non si sentono parte di una cultura di supremazia, fondata di volta in volta sulle armi (la gang) sullo sport e il privilegio sociale li ragazzi di Glen Ridge), sul vantaggio detta giungla (t ragazzi neri del Central Park), su quello della forza fisica e del numero (le persecuzioni nei campus universitari), tacciono, stanno alla larga, non hanno niente da dire. Viene il timore che non siano neppure sicuri di dover dire qualcosa. Dopo tutto quando è stata l'ultima volta che un leader, un capo, qualcuno che stimano e rispettano, in qualcuno dei mondi che frequentano, la televisione, la famiglia, la scuola, la vita pubblica, ha detto loro una parola di guida, ha dato II senso dvqualcosa di più alto, di più putito e nobile della forja? Certo, sono caduti nel pozzo di un equivoco. Nessuno vuole da loro questi atti terribili. Ma coloro che hanno ti compito di indicare il percorso di una vita più nobile, bianchi e neri, ricchi e poveri, hanno dimenticato di parlare ai più giovani. E così, come un tempo, le donne e i bambini sona in pericolo. Furio Colombo Los Angeles. «Roby», il diciassettenne accusato di violenze, mila foto che la madre teneva bene in vista sulla credenza di casa siD