Le passioni di Bonn di Barbara Spinelli

Le passioni di Bonn Bush offre un nuovo ruolo ai tedeschi Le passioni di Bonn Adesso che George Bush ha concluso il viaggio in Europa, si apprezzerà di più la meditabonda lentezza che ha preceduto il grande balzo presidenziale da una sponda dell'Atlantico all'altra. L'esitazione che tanto aveva indispettito gli alleati aveva una sua ragion d'essere: era il tentativo di restare con i piedi per terra mentre tutti si agitavano, di aderire alla realtà mentre tutti la reinventavano a loro piacimento. I vi! in. l.i L* "MI munì #> _ t* precipitazioni, Bush ha potuto prepararsi meglio a un'impresa tutt'altro che semplice: ridefinire i compiti degli alleali occidentali in un'epoca che non somiglia più a quella post-bellica, ma non somiglia ancora a nulla di preciso. Il vecchio si decompone, il nuovo e lungi dal ricomporsi. L'evento Gorbaciov è un fenomeno nuovo; l'avvento di una Germania federale assetata di protagonismo e anch'esso relativamente nuovo: ma nessuno può dire con certezza se c'è motivo di rallegrarsi, o di disperare, di simili fenomeni.. George-Bush ha trovato la maniera giusta di restare in bilico di fronte alle due novità, di schivare sia i timori sia le euforie, e di esprimere purtuttavia un giudizio fermo su quel che accade, provvisorio ma fermo. Ha 1.ovato il modo di diplomatizzarc gli strappi mentali prodotti dal disastro dei regimi comunisti #» . I ili i «-rivi .'vi*i,^»»»;2^ 'J'JI'2 sentinella tedesca. Mentre gli europei giravano precipitosamente attorno a se stessi, lui ha escogitato il modo di balzare fuori dal cerchio, alla maniera di un felino, e di sbalzarci tutti quanti. Ci aspettavamo un Reagan senza idealismi, un Nixon senza ambizioni egemoniche. Abbiamo avuto un Kennedy annata r>s<>. non certo identico a lui ma pronto come lui ad ascoltare gli alleati non più servizievoli ma riottosi, non più costumati ma permalosi. Non sono tanto le proposte militari di Bush che sorprendono, e fanno pensare a Kennedy. E' il discorso pronunciato il 31 maggio a Magonza, di fronte a una Germania desiderosa di autonomia ma in maniera indistinta; stanca dello statuto di avamposto ma incapace di darsi un passaporto sostitutivo; vogliosa in ogni caso di superare il fossato che separa il suo gigantismo economico dal suo naniio che il Presidente americano ha compiuto il grande balzo di cui parlavamo più sopra, e riprendendo le parole usate da Kennedy nel discorso di Philadclphia del 1962 ha proposto il passaggio da una guida unica a una guida doppia della Nato, dalla leadership alla interdipendenza, o partnership. Barbara Spinelli (Continua a pagina 2 In terza colonna)

Luoghi citati: Bonn, Europa, Germania, Magonza