Il Settecento è vivo e suona insieme a noi

Il Settecento è vivo e suona insieme a noi Due appuntamenti, a Chieri e a Torino (Auditorium), diretti da Frans Brùggen Il Settecento è vivo e suona insieme a noi L5 ORCHESTRA del Settecento, con i suoi strumenti antichi, tiene concerti a Chieri (martedì 23 alle 21 nella chiesa di San Domenico) e a Torino (mercoledì 24 alle 21 all'Auditorium Rai). Il programma: la Sinfonia n. 6 in fa maggiore (Pastorale) di Beethoven, Tre fantasie di Purcell (che non saranno eseguite a Chieri) e Suite da Castor et Pollux di Rameau. A capo del complesso, ovviamente, il «suo» direttore Frans Brùggen. Della Pastorale è già stato detto forse tutto. Ci limitiamo a sintetizzare, con Gianfranco Vinay, dicendo che qui «per la prima volta nella storia della musica il sentimento della natura esplode in tutta la sua potenza dinamica imprimendo un impulso drammatico di così vaste proporzioni. Il descrittivismo naturalistico di carattere ornitologico e meteorologico è inglobato in un disegno drammatico che di Settecento ha ormai soltanto la chia¬ rezza didascalica di quell'itinerario spirituale dalla beata estasi della pace agreste al sentimento religioso, passando attraverso il turbamento panico di fronte allo scatenarsi della potenza della natura». Le Fantasie per archi furono scritte dall'inglese Purcell nel 1680 e si impongono per la finezza e l'eleganza contrappuntistica. Per quanto riguarda JeanPhilippe Rameau, è questa una delle rare occasioni in cui viene proposto al pubblico, benché si sia ritagliato un importante ruolo storico come rappresentante simbolico della musica francese contrapposta a quella italiana prima e tedesca poi. Rameau ha lasciato un ampio repertorio operistico, caratterizzato da numerose intromissioni strumentali per lo più in guisa di danze; a Chieri e all'Auditorium Rai verrà appunto proposta la Suite tratta da Castor et Pollux, rappresentata nel 1737 e rielaborata sette anni dopo. • Lunedì 22 alle 21,15 all'Auditorium, per la Stefano Tempia, si tiene un concerto di Alino e Senio Diaz, padre e figlio, chitarristi insigni. Il programma spazia dal tedesco Schiffelholtz e dai suoi Cinque brani per due colascioni (strumenti a metà tra chitarra e liuto) a Domenico Scarlatti, da Ferdinando Carulli a Fernando Sor, da Giovanni Battista Marella (Suite per due chitarre) a Manuel de Falla, di cui sarà presentata Dama spagnola dal balletto «La vida breve». 1. o.

Luoghi citati: Auditorium, Chieri, Torino