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Settimanale dei viaggi e della buona tavola Settimanale dei viaggi e della buona tavola Cena da ultimo imperatore poi teatri club discoteche LA Cina non ha certo la fama di un paese con un'intensa vita notturna, con feste e spettacoli. In questo la campagna influenza ancora la città e i cinesi preferiscono divertirsi senza fare tardi. Tuttavia, negli ultimi tempi, la capitale e altre metropoli come Shanghai e Canton, hanno in parte cambiato abitudini, perlomeno nell'offerta. I lussuosi hotel gestiti da manager occidentali hanno imposto nuove iniziative e nuovi orari che permettono a viaggiatori e turisti di scegliere tra numerose proposte. E Pechino, l'austera capitale della Repubblica Popolare, ha visto crescere luoghi e occasioni. Prima di raccontare le novità, che coinvolgono in maniera marginale i pechinesi, è però interessante ripercorrere i luoghi di una serata ci- nese, tenendo conto della concomitanza degli orari di spettacoli e ristoranti, rigidamente dalle 18 alle 21. L'Opera di Pechino è uno spettacolo completo, che combina il canto, il dialogo, il mimo, l'acrobazia. Il virtuosismo degli artisti, la raffinatezza dei costumi e delle scene, ne fanno la forma principale di teatro tradizionale. I personaggi, attraverso colorì e forma del trucco, esprimono le qualità umane: rosso è coraggio, bianco tradimento, blu crudeltà. Una piccola orchestra di percussioni e corde accompagna la rappresentazione. Al Teatro Chang'an, vecchio e piccolo, si esibiscono sempre ottime compagnie e il pubblico è «genuino». Se non vi avete mai assistito, vale la pena vedere uno spettacolo di acrobazia. Gli atleti cinesi propongono Per la cena si può scegliere tra il Maxim's di scuola francese e l'ottimo Toulà, di scuola italiana. Come una vera capitale europea, Pechino offre poi specialità intemazionali, dalla pizza alla fondue suisse, con tanto di kirsch, al Jianguo hotel, dal salmone e caviale del Lido's Deli alle settimane gastronomiche, con cuochi e cibi originali, del Great Wall. Per il dopocena, un salto al bowling del Lido o un concerto di musica classica alla caffetteria dello Shangri-la hotel. Disco, night club, singsing lounge? A voi la scelta. Juliana's è la discoteca più in della città, con schermo gigante e dj americano, 11 Cosmos è un elegante night che presenta band sempre ali altezza. The point after propone orchestre e cantanti di musica leggera. Una serata più tranquilla la offre l'International club che programma ogni sabato la proiezione di un film occidentale. Il club dispone anche di un ristorante, di un pub e saloni dove si può chiacchierare fino a tardi. numeri incredibili, dall'attraversamento dei cerchi alla piramide di banchi, con una sfida continua Per il ristorante la scelta è quasi obbligata. Nel parco di Beihai, in pieno centro, l'isola delle Ortensie ospita il Fangshan, che ripropone ambiente e cucina dell'ultima Dinastia. Vi si accede attraverso un corridoio coperto, che costeggia il lago, tra colonne porpora e tetti a pagoda. Piccole e grandi sale, riccamente decorate, accolgono gli ospiti. Il servizio è impeccabile e molto curata è la presentazione dei piatti, chiamati poeticamente «Fenice nel suo nido» e «Pesce rosso dalle zampe d'anatra». Il piatto più famoso di Pechino è però l'anatra laccata, che richiede una lunga preparazione. La pelle caramellata, tagliata a listelle, viene servita con una salsa a base di arachidi, crespelle e cipolloni. La migliore si può gustare al ristorante dell'Anatra malata, così chiamato per la vicinanza con l'ospedale. Per una serata all'occidentale si devono invece frequentare i nuovi, grandi hotel di Pechino, dove si incontrano soprattutto stranieri. La chiusura di questi locali avviene naturalmente più tardi, tra le 23 e le 2. Si può cominciare con una visita al coffee shop dell'hotel Beijing, il più vecchio e prestigioso della capitale. I residenti stranieri lo hanno ribattezzato «lo zoo», per la varietà delle persone che lo frequentano. E' sicuramente il posto migliore per incontrare gente, sorseggiando un caffè e dando un'occhiata al China Daily, l'unico quotidiano in lingua inglese Valerio Griffa