La Storia è regina non cameriera di Carlo Carena

La Storia è regina non cameriera Parliamone La Storia è regina non cameriera IN un lungo articolo sul «Times Literary Sitpplement» Jacques Le Goff, imbarcato personalmente nella stesura di una biografia di San Luigi IX, espone i problemi del biografo, questa specie oggi assai diffusa e prolifica nella repubblica delle lettere, partendo, se non proprio da un Requiem, da una retrospettiva della scuola delle Annales, dopo quella economica e sociale (a settembre, come c'informa «Panorama», Le Goff la celebrerà in pompa magna in un convegno a Mosca). Nessuno nega, e tanto meno Le Goff, i sommi meriti della storiografia delle strutture sociali e dei movimenti sotterranei anziché della narrazione degli eventi, e dei gruppi anziché degli individui; delle lunghe durate anziché dell'effìmero che caratterizza e condanna una vita; delle psicologiecollettive e non singole. Questa storiografia ci ha portato anzitutto ad una conoscenza prima sconosciuta degli sconosciuti; ad una considerazione che era anche un riconoscimento morale. Poi, ha scatenato studiosi e ricercatori negli archivi delle capitali e delle borgate, facendone emergere dati sconvolgenti e tranches de via straordinarie sotto l'anonimato; accostando i personaggi di Duby o di Le Roy Ladurie a quelli della novellistica. 1 documenti parlanti deliecorti o dei notai si sostituivano a quelle esistenze- im¬ maginarie che documentavano nel romanzo la vita di provincia ad Angouléme ai tempi della Restaurazione, o degli orfani londinesi in età vittoriana, o perché no, di un setaiolo lecchese chedue secoli prima incappasse in una carestia e in una peste, fenomeni quasi quotidiani con quei chiari di luna su un ramo del lago di Como o ai confini tra Milano e Venezia. Sembra e>ra tornata un'età che chiede agli storici un altro sforzo di fantasia; che non potrà ne dovrà far dimenticare- le lezioni annalista he, ma che li spin¬ ge in altre direzioni. 11 lettore cerca anche dallo storico e forse più ancora da lui che dagli stanchi romanzieri — essi pure attenti oggi a epoche mitiche e a fatti veri della storia passata — l'impatto che può avere l'immaginazione ricostruttrice (per carità, non ricreatrice e tanto meno psicologistica o aneddotica). Le Goff parla, per la biografìa, di una semifiction. Di qui la doppia tendenza a cui assistiamo. Da un lato la proliferazione di pubblicazioni di diari, memorie, epistolari, testimonianze di protagonisti della storia politica o letteraria; dall'altro gli sforzi per comporli, deliziosi o monumentali textes à lappili, nei ritratti di uomini o nei profili sociali. La stessa Grande Rivoluzione sembra congiurare verso un Pantheon o affreschi volti al sublime, come sempre accade- nell'epica. Non si ha l'impressione che il popolo minuto, ch'era il protagonista eroico del vecchio trombone Hugo, ma i mattatori — metaforici ed etimologici nella fattispecie —, quando non addirittura le loro Auguste Vittime prendano tutto lo spazio sulla scena. La biograna della cameriera sarà sempre meno grande di quella della regina. Si può essere avversi all'Antico Regime, ma le passioni ancillari purtroppo durano poco Carlo Carena

Persone citate: Duby, Jacques Le Goff, Le Goff, Luigi Ix

Luoghi citati: Angouléme, Milano, Mosca, Venezia