E' morto Ezio Minotto medico e giornalista

E' morto Ezio Minotto medico e giornalista Stroncato da un male incurabile alle Mol inette E' morto Ezio Minotto medico e giornalista Docente all'Università di Torino • Collaborava da anni a «La Stampa» TORINO — n professor Ezio Minetto è morto ieri notte alle Molinette. Ha ceduto al male che da tempo lo insidiava e che da alcuni mesi lo costringeva a lunghe soste all'ospedale. Non ce l'ha fatta e lo sapeva. Aveva 66 anni, lascia la moglie, due figli e la madre ultranovantenne. Medico per vocazione, docente tra i più amati e preparati, da anni intesseva un dialogo con i lettori de «La Stampa» che lo aveva tra i suoi collaboratori più autorevoli. Puntuale, ogni domenica informava sulle novità terapeutiche, sui modi corretti di usare un farmaco, sulle scoperte scientifiche. Ha rispettato questo appuntamento settimanale con una fedeltà commovente: ieri mentre si diffondeva la tristissima notizia, il quotidiano riportava il suo ultimo articolo. Come divulgatore scientifico era stato premiato con ambiti riconoscimenti: il «Glaxo Cee», il «Rorer», il «Rbs Pharma». Non c'era Congresso importante a cui non fosse presente e di quegli incontri dava notizia con una prosa garbata, di facile lettura. D segreto di questo straordinario divulgatore scientifico, come si legge nella motivazione di uno dei premi conferitigli, stava appunto •nella proprietà del linguaggio con cui rende comprensibili le notizie sovente complesse della moderna scienza medico-biologica». Faceva anche parte del consiglio d'amministrazione di -Specchio dei tempi». Tutto ciò non era che una parentesi quasi marginale della intensa attività di Ezio Minetto. Insegnava semeiotica medica ed era specializzato in malattie dell'apparato respiratorio. Divideva il suo tempo, quindi, tra la docenza e le visite in studio e a domicilio. Chi ha avuto motivo di avvicinarlo per questioni di salu¬ te sa di quanta umanità e generosità fosse dotato: il sorriso rassicurante, il gesto amico, la parola che infonde fiducia U malato prima di tutto, per lui, era la persona da rincuorare, da guidare nel modo più semplice verso la guarigione o le varie tappe della cura. In una intervista all'amico scrittore Giovanni Arpino confidava: 'La medicina nuova è dura, terribilmente scientifica e finisce per disumanizzarsi. Io cerco di instaurare un rapporto umano con i pazienti, perché chiedere loro "come sta?", "come ha dormito stanotte?", conta moltissimo». Non si può tacere poi di Ezio Minetto, il suo amore per l'arte e la cultura orientale. Era un curioso vorace: lo si poteva incontrare nello studio di un pittore oppure in certe bottegucce per iniziati intento a sfogliare album di vecchie cartoline o ad ammirare un oggetto di sicuro gusto. Ma è stato soprattutto il medicoamico. Mancherà davvero a molti a cominciare dai lettori de «La Stampa». Domani i funerali. Alla moglie Livia, ai figli Cristiana ed Eric le condoglianze di «Stampasera» e de «La Stampa». Il prof. E/io Minetto

Persone citate: Ezio Minetto, Ezio Minotto, Giovanni Arpino, Minetto

Luoghi citati: Torino