Il peso del pronostico incombe sul Milan

Il peso del pronostico incombe sul Milan Mercoledì a Barcellona (e in tv dalle 20,10) la finale di Coppa Campioni con la Steaua Bucarest Il peso del pronostico incombe sul Milan di BRUNO PERUCCA Con il peso dei favorì di tanta Europa addosso, il Milan parte (domani) per Barcellona. Dove la stampa internazionale già aspetta la promessa conferenza di Berlusconi, prologo alla sfida di mercoledì con lo Steaua al Nou Camp. Lo stadio nelle cui bacheche è già stata sistemata la Coppa Coppe strappata alla Sampdorìa dagli uomini di Cruyff. La Coppa Campioni, la più importante delle tre, chiude la stagione Uefa e impone lo stress più lungo. Si «gioca» questa partita da più di un mese, dalla sera del 19 aprile. Che ne scrivano i giornali, che ne parlino radio e tv, è un segno dell'importanza dell'avvenimento clou di ogni annata del calcio di club. Ma è importante che il match non sia entrato troppo nella testa dei rossoneri. La prova della verità, dopodomani alle 20,15. Vedremo, e vedranno i telespettatori. I rischi di difficoltà per il collegamento saranno superati. Tvl conferma la «diretta» a partire dalle 20,10. Tutto è pronto, insomma. Meno Gullit, rientrato sabato in campionato contro il Cesena per 33 minuti che non hanno rassicurato l'ambiente rossonero. Il giocatore è onesto, non promette certo sfracelli. I conti toccano a Sacchi. Correre rìschi di una «sostituzione forzata» in una gara tesa, dura, nella quale si debbono prevedere cambi obbligati e pure i tempi supplementari, non è buona politica. Anche se Gullit dal giorno dell'intervento (21 aprile) ha lavorato, e si è curato, solo per arrivare a questo appuntamento. Nel Milan il problema Gullit, dallo Steaua (da ieri sera a Barcellona) notizie di una stanchezza generale ammessa dai giocatori stessi e dall'allenatore Iordanescu. La stanchezza è parola vaga, senza riscontri. Anche per i romeni lo stress della finale è pesante. Più pe¬ sante di quello che tocca al rossoneri, per motivi chiarissimi. E' vero che Franco Baresi e colleghi debbono rispondere ai milioni di loro tifosi e in subordine alla simpatia degli sportivi. Ma è certo che lo Steaua deve rispondere al governo romeno, a cominciare dal premier Ceausescu. Lo Steaua è l'unica squadra dell'Est europeo ad aver vinto la Coppa dei Campioni, tre anni or sono, ai danni del Barcellona. Successo ai rigori, eroe il portiere Ducadam ora fuori dal calcio. Bloccato da un complicato guaio ad una spalla, operato invano, gli hanno trovato un posto in un ufficio postale. Pare arrivi a Barcellona, in viaggio premio. Nell'albo della Coppa più prestigiosa, il Milan è entrato nel '63 — primo club italiano — chiudendo il ciclo del Benfica che aveva a suo volta scalzato il Real (trionfatore delle prime cinque edizioni). Ancora Milan nel '69 (4-1 all'Aia*, non ancora grande ma già consistente). Due Coppe Campioni anche per l'Inter ('64 e '65). Vincere mercoledì vorrebbe dire, per il Milan, vincere il più prestigioso dei derby. E togliere qualcosa alla grande festa scudetto che i nerazzurri stanno preparando. Il Nou Camp può contenere 118 mila spettatori, si arrivò a 120 mila per la partita inaugurale del Mondiale '82, Argentina-Belgio. La stima, dal calcolo dei biglietti distribuiti ufficialmente e di quelli che sono stati bloccati in via privata attraverso amici, è di 60 mila tifosi rossoneri. Mezzo stadio, il resto spagnoli padroni di casa. La gente di Barcellona vuole che il Milan vendichi i rossoblu contro lo Steaua. Una carta in più. Ma anche un grosso peso sulle spalle rossonere. L'Europa dell'Ovest non lascia spazio ai romeni. E' anche la partita che può far vincere a Franco Baresi il pallone d'oro. In corsa con lui è Hagi. Saranno di fronte, mercoledì sera. Van Basten e Gullit, primo e terzo del concorso Adidas, premiati sabato. Arriverà mercoledì il riconoscimento europeo?

Luoghi citati: Argentina, Barcellona, Belgio, Europa