Quando un orologio segna il tempo d'oro
Quando un orologio segna il tempo d'oro Asta a Milano con pezzi milionari Quando un orologio segna il tempo d'oro MILANO — Ci sarà un'asta di orologi da polso e da tasca che esalterà i collezionisti e gli appassionati in genere, alle 21 di giovedì prossimo al Centro congresso di Milano Fiori, organizzata dalla Rerum. Un lotto ambitissimo, il 121, potrebbe persino ruotare attorno a offerte da 300 milioni di lire (il pezzo in questione, rarissimo, è un cronografo del 1950). Forse non si raggiungerà la tensione che un mese fa a Ginevra si misurava nei saloni dell'Hotel des Bergues, dov'era stata messa all'asta la più grande collezione di orologi della Patek Philippe. E dove il «Calibro 89-, cronografo ultimo nato dopo dieci anni di lavoro, era stato aggiudicato per 4 miliardi di lire. Ma persino i banditori ginevrini avrebbero ospitato volentieri sulle rive del Lemano i pezzi che ora la Rerum presenterà a Milano Fiori. Perché a parte il citato lotto 121 — un perfetto Pa¬ tek Philippe di 40 anni fa, costruito in esemplare unico, cronografo rattoppante, quadrante nero, cassa rotonda e lancette Dauphine d'oro, come la cassa a 18 K., numeri arabi fosforescenti — decine e decine di altri pezzi selezionati scrupolosamente e ambitissimi dai collezionisti faranno bella mostra di sé per l'occasione. La serata di giovedì avrà oggi a Milano un'anticipazione, con una esposizione (mattina e pomeriggio) di tutti gli orologi destinati all'incanto che sarà allestita nelle sale della Rerum, in via Torino, a poche centinaia di metri dal Duomo. E domani, sempre nella stessa sede, alle 21 si terrà una «asta cash- senza catalogo: dove agli appassionati che non possiedano mezz' da nababbi sarà consentito di accostarsi a orologi comunque di notevole pregio, e di aggiudicarseli senza troppi mal di testa.
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