La doppia vita dello 007 Contorno di Francesco La Licata

La doppia vita dello 007 Contorno Il superpentito sarebbe stato inviato in Sicilia per scovare latitanti La doppia vita dello 007 Contorno E' probabile che la missione che si è conclusa con l'arresto fosse la prima «concessa» a Totuccio senza scorta - Il vecchio boss avrebbe approfittato della maggiore libertà per dedicarsi alla vendetta - I giudici: «Troppi privilegi» ROMA — E' trascorsa meno di una settimana dalla sua cattura ma Salvatore Contorno è già diventato 'ingombrante". La polizia continua a essere -meravigliata' della presenza del pentito nel -triangolo della morte» di Bagheria-Altavilla-Casteldaccia, proprio nel momento in cui esplodeva una violentissima guerriglia tra le cosche. 1 magistrati, come a sottolineare di non voler riservare alcun occhio di riguardo nei confronti di Totuccio, gli hanno contestato anche U reato di estorsione. E gli avvocati non lo difendono. E' imputato, come tutti gli nitri presi durante il blitz di San Nicola, ma nessun penalista ha ancora assunto la sua difesa. Già. le modalità della cattura di Coriolano. Sembra questo il nodo ancora da sciogliere, a fronte di una situazione che sotto gli altri aspetti risulta chiara e trasparente. Cosi, infatti, la Procura della Repubblica di Palermo giudica l'operazione eseguita dalla squadra mobile la mattina di venerdì scorso. Ed e solo del blitz che i magistrati palermitani, per loro stessa esplicita ammissione, intendono occuparsi, dando atto agli investigatori di «aver agito nella piena osservanza della legalità-. • Perche Contorno si trovasse a Bagheria, se vi fosse andato di sua iniziativaosusoltecitazione di qualcuno — bisbigliano alla Procura di Palermo — non ci deve interessare. La gestione dei pentiti non è affare dei magistrati. Altri organi sono preposti a ciò. Noi abbiamo soltanto il dovere di valutare e di intervenire ove vi fossero reati. Cosa che finora è stata fatta-. La puntualizzazione non è secondaria, né sembra buttata li a caso. L'impressione che se ne ricava è di qualche imbarazzo per la presenza fisica di Totuccio Contomo in questa vicenda e per i numerosi interrogativi che pone. Domande inquietanti, alle quali ancora nessuno ha saputo dare risposte convincenti e che. invece, hanno favorito una serie di indiscrezioni e di voci più o meno controllate. Il pentito Salvatore Contemo, secondo alcuni, non ha mai smesso di collaborare con la polizia italiana. Anche quando era sotto la tutela delle autorità statunitensi, per via delle dichiarazioni rese nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta -Pizza connection». continuava a tenere buoni rapporti con gli 007 j romani e palermitani. Non e un mistero per nessuno che gli fosse consentito l'uso del telefono e non e più un mistero che Totuccio avesse appreso, appunto via filo, notizie importanti per le indagini successive alla stagione dei maxiprocessi. Un rapporto degli investigatori, da poco consegnato alla magistratura palermitana, attribuisce proprio all'attività investigativa del pentito il movente dell'agguato che costò la vita a Giuseppe Lombardo e Angelo Fricano (il primo cognato di Totuccio, l'altro suo glande amico). Era il 27 set¬ tembre dell'anno scorso e Fricano si era sentito con Contorno qualche giorno prima. Quando scattò la trappola i due erano sul punto di ritirare dal meccanico un'auto blindata. A chi doveva servire? Forse ai Grado (arrestati ora nel blitz di San Nicola) che si apprestavano a tornare dalla Spagna per tentare la rivolta contro il boss corleonese Salvatore Riina? O forse allo stesso Contomo che meditava già la vendetta? Coriolano. dunque, sempre in stretto contatto con la polizia. Più di una puntata a Palermo per una supervisione dei luoghi, possibili covi dei latitanti. Ma tutto secondo le regole: pulmino blindato e mimetizzato, con vetri a specchio e nutrita scorta di agenti. Quest'ultima volta. forse, l'operazione prevedeva che l'agente Contomo agisse per la prima volta da solo. Per avere maggiori possibilità di muoversi in un ambiente dove gli agenti non sono ammessi, neanche se raccomandati da un amico delle cosche perdenti Totuccio cosi lascia il suo rifugio e si sposta in Sicilia con il compito di scovare latitanti, in particolare il nuovo capo di Cosa Nostra, quel Salvatore Riina praticamente sconosciuto alla polizia. Sulle prime tutto procede bene: si individuano persone, si mettono sotto controllo telefoni fino a quel momento ritenuti insignificanti, l'agente Contomo, insomma, funzio- I na. Improvvisamente, però. | qualcosa comincia ad andare storto: i contatti si fanno me- ! no precisi, i morti aumenta¬ no in progressione geometrica. La situazione rischia di sfuggire dalle mani agli investigatori. Così si decide di forzare i tempi, anche a costo di sacrificare una parte dei risultati. E il blitz scopre la presenza di Contomo. Cosa può essere accaduto? Probabilmente quello che si è sempre ipotizzato e cioè die il pentito, deluso dal risultato della sua esperienza di collaboratore della giustizia ordinaria, convinto — come aveva lui stesso detto in tv — che l'impegno nella lotta alla mafia aveva subito una flessione, si sia lasciato sedurre dalla tentazione di approfittare dello spazio concessogli per cercare la vendetta. Rimane il dubbio: è stato fermato in tempo? n rapporto della squadra mobile di Palermo attribuisce agli arrestati il coinvolgimento in una serie di omicidi e di altri gravissimi reati, dall'estorsione al sequestro di persona. Gli investigatori sostengono che tra questi vi sono gli uomini che, travestiti da carabinieri, rapirono un piccolo imprenditore mai più tornato in famiglia, e vi sono gli autori di una serie impressionante di omicidi. Sarebbe imbarazzante se la magistratura dovesse dimostare che il pentito non è rimasto estraneo al bagno di sangue. E diventerebbe d'obbligo chiedersi che sorte viene riservata ai più di 250 collaboratori che sono sotto una generica tutela dello Stato. Francesco La Licata

Persone citate: Angelo Fricano, Contorno, Fricano, Giuseppe Lombardo, Salvatore Contemo, Salvatore Contorno, Salvatore Riina

Luoghi citati: Bagheria, Casteldaccia, Palermo, Roma, Sicilia, Spagna