«Rispondo solo a Cossiga»

«Rispondo solo a Cossiga» Spadolini taglia corto alle polemiche sulla durata della crisi «Rispondo solo a Cossiga» Il presidente del Senato aggiunge che non deve rendere conto del proprio mandato «ai partiti e alle correnti di partito» - Per il «Popolo» l'incarico di esploratore potrebbe premiare il «polo laico» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Alla fine Giovanni Spadolini ha risposto alle punzecchiature che lo hanno bersagliato da quando Francesco Cossiga gli ha affidato l'incarico di esplorare le possibili soluzioni per la crisi di governo. Ieri, stanco degli appunti e delle raccomandazioni che gli sono pervenute sui tempi del suo compito da esponenti della sinistra democristiana e dal pei, il presidente del Senato ha emesso un secco comunicato in cui precisa che deve rispondere «so/o al Presidente della Repubblica e non ai partiti o alle correnti di partilo, dei caratteri e dei limili del proprio mandalo". Una presa di posizione quasi risentita, che taglia corto sulle polemiche che ieri si sono arricchite di nuovi capitoli. Nella democrazia cristiana, infatti, l'incarico in piena campagna elettorale a Spadolini ha fatto nascere più di una preoccupazione: innanzitutto c'è la paura che la scelta di Cossiga abbia un ■effetto - elettorale: poi, c'è quella più nascosta, che l'esploratore coltivi il desiderio segreto di formare egli stesso il nuovo governo. I timori de, comunque, si manifestano con due tipi di reazioni. Qualcuno chiede all'-esploratore- di adempiere al proprio mandato nel più breve tempo possibile (ieri Mino Martinazzoli e Luigi Granelli). Altri, per non rischiare di coinvolgere nelle critiche anche il Capo dello Stato, alzano i toni della polemica con il "polo laico- che potrebbe essere il possibile beneficiario del mandato a Spadolini (tra questi c'è lo stesso segretario Arnaldo Forlani). Due atteggiamenti che in oimi caso dimostrano la diffidenza con cui Piazza del Gesù guarda al lavoro del presidente del Senato. -// mandalo esplorativo non dovrà comportare tempi eccessivamente lunghi-, dice senza mezzi termini Martinazzoli, che aggiunge: -Chi ha aperto questa crisi ha già spiegalo che non la vuol chiudere prima della consultazione europea. Io, però, non capisco come faranno a "tirare" l'iter fino al 19 giugno: ini pare che il problema di guadagnare tempo alimenti le polemiche e faccia crescere le difficoltà e gli ostacoli-. Forlani e il Popolo, invece, preferiscono sparare sulla federazione laica. Il quotidiano della de mette le mani avanti e precisa che l'incarico a Spadolini non è certo -una sorta di promozione sul campo per il nascente e ancora gelatinoso "polo laico"'. E il segretario democristiano assegna anche ai repubblicani la patente di destabilizzatori del quadro politico. «/* governo — dice Forlani — ha lavorato bene fino a quando non sono prevalse prese di distanza, distinguo e contraddizioni spesso pretestuose che al congresso dei repubblicani e nella loro alleanza con Pannello hanno trovato plateali manifestazioni". A dar man forte all'-esploratore» ci sono solo i repubblicani, pronti a ricordare che "l'incarico a Spadolini non è stato sollecitato né dal partito a cui appartiene, né tanto meno dal diretto interessato-. In effetti, per questo particolare compito erano in lizza anche l'attuale presidente del Consiglio, De Mita, e lo stesso segretario de, Forlani. Entrambi, però, sia pure per ragioni diverse, non hanno accettato questo tipo di mandato. Mentre de e pri si lanciano reciproche accuse, gli altri partiti della maggioranza stanno a guardare: gli stessi socialisti non possono intervenire nella polemica sull'«esploratore» visto che a richiederlo è stato lo stesso Craxi (il psi, comunque, avrebbe preferito un de al posto d' Spadolini proprio per non favorire sul piano elettorale il «polo laico»). A marcare stretto Spadolini ci pensano, invece, i comunisti che — come la sinistra de — chiedono al presi¬ dente del Senato di muoversi in fretta. Spadolini, comunque, non sembra tener conto degli inviti ad accelerare i tempi. Ieri ha ricevuto il governatore della Banca d'Italia, Carlo Azeglio Ciampi, e oggi, con calma, vedrà il presidente del Cnel, Giuseppe De Rita. Come già annunciato nei giorni scorsi il presidente incaricato inizierà domani gli incontri con le delegazioni dei partiti (dopo il ritorno di De Mita dal vertice Nato di Bruxelles). Intanto spera che i risultati delle tornate elettorali di queste settimane (nelle amministrative di domenica scorsa sono stati premiati tutti i partiti della maggioranza) facilitino il suo compito.

Luoghi citati: Bruxelles, Roma