Ulcera, che cosa fare dopo la guarigione di Ezio Minetto

Ulcera, che cosa fare dopo la guarigione Alla Fiera del Levante convegno di specialisti Ulcera, che cosa fare dopo la guarigione Medici divisi: stop alle cure, terapia a vita o intermittente? Sino a pochi decenni fa, ogni grande argomento congressuale medico era un contributo di conoscenze scientifiche verso una possibile speranza di vita. Oggi —vedi i 5 grandi temi svolti alla Fiera del Levante di Bari alle «Giornate Farmitalia Carlo Erba» (presidente M. Dloguardl) — ogni convegno è di solito già portavoce di progresso acquisito con larga ricaduta d'informazione medico-sanitaria. Cardiopatia coronarica, infezioni batteriche, cervello senile, oncologia, ulcera digestiva non sono più temi nuovi, né tantomeno d'avanguardia, ma da ribadire e discutere nel nuovo obbiettivo di uuna sannite oggi affrancata, costruita o ricostruibile. 1°) Infezioni batteriche. E' persin superfluo ricordare il raggiunto grado di scelta e di sicurezza nell'armamentario di antibiotici — hanno ricordato O. Schiraldi, P. Periti e D. Bassetti — che ci fa da usbergo. E' peraltro vero che in tarda età, in depressione fisica, di fronte a germi avventurieri o complici d'ospedale (15%, con 20% di morti) l'usbergo ha evidentemente le sue falle o, almeno, le sue difficoltà. 2°) Per i linfomi maligni (Hodgkin, non Hodgkin, Burkitt e micosi fungoide), hanno detto M. De Lena e O. Bonadonna, i risultati sono in lento, ma soddisfacente avanzamento. 3) La cardiopatia coronarica ha saputo veramente riaffrancarsi in questi anni critici di epidemiologia aterosclerotica al rialzo. La riperfusione e la ricanalizzazione dell'ostruzione coronarica è realtà attuabile con mezzi meccanici (angioplastica), chirurgici (bypass), farmacologici d'emergenza (urochinasi, r- Tpa), farmacologica preventiva (betabloc canti, antiaggre ganti, calcioantagonisti, ecc.) e indirizzi alimentari (ipocalorici e ipolipidlci) che diventino regole di vita fin dall'età giovanile. Da ribadire — hanno ricordato P. Rizzon e M. Chiarello — l'azione antianginosa della moderna terapia «trandermica» (cerotto multistrato alla nitroglicerina). Di questa terapia — omologabile ad una lenta endovenosa «a richiamo» — si dice che probabilmente prenderà il posto di almeno il 10% di altri farmaci, oggi usati per via tradizionale. 4) Cefalee, cervello senile, demenze restano problema aperto e Impegnativo obbiettivo per coorti di neuroscienziati. Le cefalee sono tanto più studiate — ha detto G. Nappi — quanto ancora deludenti nel personale e specialistico approccio terapeutico. Tra 1 tipi e sottotipi sono 180 i dolori cranici e cefalee della classificazione «International Headache Society 1988». Conosciamo l'impegno dedicato al cervello anziano — la cosiddetta (se sarà) epidemia del 2000 — quello che scivola in penombra a tarda età (fortunatamente autolimitando e riparando la perdita di neuroni e metaboliti) e quello del buio della demenza. 5) Rose e fiori invece, per l'ulcera. Come è ormai stranoto (O. Albano, G. Barbagallo Sangiorgi) questo è il decennio che vien dopo quel quasi miracolo della vittoria degli antl-H2 sull'ulcera digestiva n curioso in medicina è che si possa raccogliere tanto successo senza aver ancora appieno compreso tutti i meccanismi della malattia Sta di fatto, comunque, che di ulcera — malattia a larghissima e tradizionale prevalenza occidentale (66 milioni di prescrizioni mediche annue, nell'85, nei 6 principali Paesi europei e 23 milioni in Italia con una media di 40 visite annue ogni 1000 abitanti) si guarisce che è un piacere, anche se poi bisogna prendersi gran cura per mantenersi guariti (problema dei «non responders» e dei «resistenti» alla terapia). Dopo la guarigione, stop alle cure oppure terapia a vita oppure trattamento intermittente? Ezio Minetto

Persone citate: Barbagallo, Bonadonna, Carlo Erba, Hodgkin, M. De Lena, Rizzon, Sangiorgi, Schiraldi

Luoghi citati: Bari, Italia, Rose