«Qui non piacciono i preti sloveni» di Giuliano Marchesini

«Qui non piacciono i preti sloveni» La protesta del parroco sotto inchiesta per una processione non autorizzata «Qui non piacciono i preti sloveni» Don Natalino:'«La denuncia arriva da estremisti italiani contrari alla tutela delle minoranze» - Anche il vescovo di Udine difende il sacerdote: «La Chiesa non c'entra, questo è un grave episodio di intolleranza» DAL NOSTRO INVIATO UDINE — Era il tempo delle -rogazioni». La fila si mosse dalla chiesa e s'avviò per i sentieri, attraversò i boschi, i prati, i campi della vallata. I canti e le preghiere, per invocare l'abbondanza dei frutti della terra. Infine la messa celebrata nella piccola parrocchiale che guarda il declivio. La processione di ogni anno, in occasione della festa di San Marco. Ma stavolta il devoto peregrinare con le croci levate s'è trasformato in un caso giudiziario. Qualcuno infatti ha denunciato il parroco di Tercimonte, don Natalino Vuanella, perché non aveva avvisato le «autorità competenti» di quel corteo che si sarebbe snodato dalla chiesa su par la montagna attraverso i campi. Così questo prete animoso, che guidava la processione, ha ricevuto una comunicazione giudiziaria dalla pretura di Cividale. Qualche giorno dopo, don Natalino è salito sul pulpito durante la messa e ha spalancato le braccia davanti a un gran grappolo di fedeli, tutti avviliti: -Cosa volete che vi dica, fratelli? Io adesso non mi sento più tranquillo, perché chiunque potrebbe denunciarmi, anche per essere andato a pregare in processione al monumento ai Caduti'. Poi un lungo sospiro: -Fino a quando non avrò precise garanzie, sospendq tutte le processioni, sia quelle per le quattro tempora sia quella al monu¬ mento ai Caduti-. Tercimonte, poche case tra le valli del Natisone, a ridosso del confine jugoslavo. Circa trecento abitanti, quasi tutti sloveni. Zona che in passato è stata indebolita da tanta emigrazione. Don Natalino si dà da fare tra i superstiti, parecchi dei quali anziani. E' sloveno, ha 47 anni e da diciotto è parroco di Tercimonte. "Mai avuto un'esperienza come questa. Che si dovesse avvertire le autorità per le rogazioni non mi è mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello. E ne ho fatte, di rogazioni, in diver¬ se parti del Friuli: nessuno ha posto domande sulla regolarità di queste cerimonie. E poi, non si va mica per le strade: qui si va per i campi, a chiedere i doni del Signore'. Nel momento in cui ha avuto tra le mani la comunicazione giudiziaria del pretore, il parroco di Tercimonte non sapeva se "mettersi a ridere o a piangere: "E quando l'ho detto alla gente, nessuno voleva crederci'. Don Natalino Zuanella è «incriminato» in base all'articolo 25 del testo unico di Pubblica sicurezza, emanato con Regio decreto del 18 giugno del 1931, che stabilisce: "Chi promuove o dirige funzioni, cerimonie, pratiche religiose fuori dei luoghi destinati al culto, ovvero processioni ecclesiastiche e civili nelle pubbliche vie, deve darne avviso, almeno tre giorni prima, al Questore. Chi non "Ottempera' è punibile con l'arresto fino a tre mesi e con un'ammenda. Emanuela Rizzi, vice pretore a Cividale, dice che è rimasta sorpresa anche lei da questa vicenda. "Il fatto è che nella nostra legislazione esistono norme che non si possono applicare alla realtà attuale'. Ma, per il giudice, per ora, non c'è nulla da fare. -Certo, si tratta di tradizioni religiose molto radicate. Ma non ci può essere una consuetudine contro la legge: in pratica, sarebbe un'abolizione della norma». Tuttavia, non risulta nemmeno a Emanuela Rizzi che vi siano, da queste parti, precedenti giudiziari di questo genere. Chi è andato a denunciare il parroco di Tercimonte? Nessuno sembra in grado di dirlo. Ma don Natalino ha la sua idea, in proposito. «So da quale ambiente provie- ne: è quello dei cosiddetti italianissimi, cioè di quelle persone che sono contrarie a ogni progetto di legge per la tutela degli sloveni. Io sono uno dei sacerdoti che si battono per la conservazione della cultura, della lingua, delle tradizioni slovene. Questo dà fastidio a quei personaggi, che interpretano la nostra opera come un'attività politica'. Ma don Natalino ha anche il conforto dell'intervento dell'arcivescovo di Udine, monsignor Alfredo Battisti. Al di là della questione giuridico-formale, il presule esprime "Viva preoccupazione per episodi che potrebbero essere espressione e causa di un grave clima di intolleranza e forse anche un tentativo di intimidazione nei confronti dello stesso sacerdote e di altri sacerdoti sloveni delle valli del Natisone'. Mons. Battisti parla di -azioni non ecclesiali- e manifesta -piena solidarietà' al parroco di Tercimonte. Don Natalino si lascia andare ad un sorriso, nel ricevere questa solidarietà. Ma poco dopo gli torna l'amarezza, per quella comunicazione giudiziaria che ha nel cassetto. -E' stato l'ultimo risultato di una serie di provocazioni. Gente che va ripetendo che io sono filoslavo, un titino, un comunista. Insomma, che sono poco italiano. Che cosa rispondo? Che io sono solo un prete-. Giuliano Marchesini

Persone citate: Alfredo Battisti, Battisti, Cividale, Emanuela Rizzi, Natalino Vuanella, Natalino Zuanella

Luoghi citati: Friuli, Udine