Ora i cow boy vestono iI kimono

Ora i cow boy vestono iI kimono Tokyo compra i ranch Usa: nel '91 cadranno le barriere all'import di carne Ora i cow boy vestono iI kimono DALLA REDAZIONE WASHINGTON — Un nuovo cow boy muove alla conquista del Far West. Ha gli occhi a mandorla, il volto giallo, e la sera indossa il kimono. Avanza non a cavallo, ma in aereo, e anziché con la Colt, sgomina i suoi avversari con lo yen. La sua marcia è inarrestabile: davanti a lui, gli yankee bàttono in ritirata come un tempo i pellerossa davanti alle giubbe blu. Il nuovo cow boy è il finanziere giapponese: a suon di milioni di dollari, miliardi di lire, fa incetta di terre e bestiame. Negli ultimi due anni, ha acquistato i massimi ranch degli Stati Uniti. Il motivo: nel '91 cadranno in gran parte le barriere del Giappone all'importazione di carne, e gli allevatori del Far West realizzeranno profitti strepitosi. Per l'America è un trauma ancora maggiore dell'invasione giapponese di Detroit, la capitale dell'auto, e di Manhattan, la capitale del business. Non avrebbe mai Immaginato di poter essere costretta un giorno a mettere il Far West in vendita. Con implacabile efficienza, i finanzieri giapponesi dotano di computers i loro ranch, vi aprono mat¬ tatoi. Le praterie e le montagne diventano fabbriche di carne, l'equivalente di miniere d'oro: a Tokyo una bistecca costa fino a 100 dollari al chilo, 145 mila lire, e incredibilmente il consumo aumenta. Nel selvaggio West, le leggi finanziarie sono approssimative, non esiste l'obbligo della pubblicità sugli acquirenti delle terre e del bestiame. Mancano perciò statistiche precise sul volume d'acquisti operati dal Giappone. Ma a Sacramento, la capitale della California, Brenda Lopez, la direttrice dell'Ufficio per gli Investimenti Stranieri, ha dichiarato che «i giapponesi comprano almeno un ranch alla settimana». L'ultimo è stato il ranch Selkirk di 80 mila acri: la Zenchiku lo ha pagato 13 milioni di dollari, quasi 18 miliardi di lire. Il mese scorso, l'enorme ranch San Diego era andato a un gruppo di investitori anonimi, che vi vogliono allevare 200 mila vacche solo per l'esportazione. Sulla conquista giapponese, gli Stati del Far West si sono spaccati in due. Alcuni corteggiano il capitale di Tokyo, altri gli resistono. I primi fanno notare che gli allevamenti sono in crisi: il consumo di carne in America diminuisce e i costi aumentano, n ministro dei Commerci del Montana, Matthew Cohn, proclama che 'l'arrivo del Giappone, coi suoi sistemi integrati dalla produzione alla vendita, è una manna per la nostra economia». I secondi invece denunciano la 'Colonizzazione» in atto, lamentando che venga loro sottratto un mercato oggi di un miliardo di dollari annui, tra un quinquennio di due miliardi. L'Associazione degli Allevatori di Bestiame americani conta sull'apprezzamento del dollaro per fermare l'invasione: se lo yen s'indebolisse, il Giappone non troverebbe il Far West più così a buon prezzo, n suo direttore, Thomas Cook, ha detto di sperare che -si ripeta la vicenda dei capitali arabi degli anni Settanta». I samurai della finanza non conquistano solo il Far West americano: stanno penetrando anche in Australia. A differenza di quello Usa, il ministero dell'Agricoltura australiano medita però di prendere misure. e. c.

Persone citate: Brenda Lopez, Matthew Cohn, Selkirk, Thomas Cook