«Ma la primavera di Pechino non finirà così» di Enrico Singer

«Ma la primavera di Pechino non finirà così» «Ma la primavera di Pechino non finirà così» Intervista con il drammaturgo cinese Gao Xing Jian, accusato di «inquinamento intellettuale» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Nella primavera del 1983 in un teatro di Pechino trionfava una sua commedia: Fermata d'autobus Una storia ambientata in una ipotetica periferia, un sabato mattina: un gruppo di persone, ognuna pronta a confidare progetti e speranze, attende l'autobus per andare in città. E' un autobus che dovrebbe realizzare tanti sogni, ma che non arriverà mai. Per questo lavoro teatrale, Gao Xing Jian, drammaturgo, romanziere e poeta tra i più noti della nouvelle vague cinese, fu attaccato dai conservatori del partito. Fu accusato di «inquinamento intellettuale» da quegli stessi duri che cominciavano a criticare Hu Yaobang, il Primo ministro riformatore che sarebbe stato messo da parte tre anni dopo. Gao Xing Jian ha lasciato Pechino alla fine dell'87 dopo altre "Condanne» e adesso vive in una casa alle porte di Parigi. Cinquant'anni, il volto asciutto, la voce pacata, Gao ricorda la trama di Fermata d'autobus per dire che quanto sta accadendo in Cina, purtroppo, non è nuovo. Gli studenti, e con loro la grande maggioranza della popolazione, hanno lanciato un grido di libertà, ma l'autobus per realizzare le loro aspirazioni, ancora una volta, non è arrivato. — Che cosa ha bloccato anche questa «primavera» di Pechino? Gli studenti non erano scesi nella piazza Tienanmen per prendere il potere. Anche nelle giornate più calde i giovani hanno inviato un messaggio al potere. Hanno dimostrato che la società civile non si riconosce nella leadership politica attuale, hanno chiesto il rinnovamento. Ma in Cina oggi il popolo non può ancora decidere. Il popolo può esprimere delle tendenze. Ci vuole qualcuno nel palazzo del potere che raccolga il messaggio. — Questo qualcuno poteva essere Zhao Ziyang? Nelle ultime settimane ci sono state due battaglie. Una sulla Tienanmen e una nella Città Proibita. Quella degli studenti è stata comunque un successo perché è stata un vero movimento di massa e, per di più, spontaneo, non teleguidato come la rivoluzione culturale. Quella al vertice del potere è stata vinta, per ora. dai falchi. La contraddizione è soltanto apparente. La Cina resta un enigma per molti occidentali perché non si riesce mai a capire che quanto succede all'interno del palazzo è regolato da rapporti di forza quasi indipendenti da quanto accade fuori. Zhao poteva contare sull'appoggio dei giovani, ma non è riuscito a sgretolare il fronte dei conservatori. — E i militari? I militari erano divisi così com'era diviso il partito. Ma anche all'interno dei vertici militari, a quanto pare, ha prevalso la gerarchia fedele a Deng Xlaoping e a Li Peng. Ancora non sappiamo esattamente che cosa sia successo dietro le quinte del potere. Potrebbero essere accaduti fatti davvero gravi. Purghe di generali di tendenza rinnovatrice. per esempio, arresti di quadri intermedi dell'esercito, pressioni di ogni genere. — I falchi saranno costretti a qualche concessio- I ne? Non credo che ci saranno concessioni alle richieste di rinnovamento. Almeno nell'immediato. E' triste, ma le cose in Cina vanno così. Anche Hu Yaobang fu eliminato politicamente dai falchi del partito dopo le manifestazioni studentesche. La storia si ripete. Ma, sul lungo periodo, la situazione è condannata a cambiare. La lezione che già si può trarre da queste giornate è che la grande maggioranza della popolazione ha dimostrato una voglia profonda di riforme politiche. Tienanmen è stata il termometro della febbre di democrazia dei cinesi. — Allora l'autobus della sua commedia, prima o poi, arriverà? Le ultime manifestazioni mi ricordano quelle che agitarono la Cina nel maggio del 1919. Nella nostra storia, quelle manifestazioni dell'inizio del secolo sono chiamate il «primo risveglio». Adesso il primo risveglio si ripete. E' bello, certo. Ma è anche molto triste perché è passato molto tempo e molto altro ne potrebbe ancora passare. Enrico Singer

Persone citate: Deng Xlaoping, Hu Yaobang, Jian, Xing, Zhao Ziyang