Le vittime illustri

Le vittime illustri Le vittime illustri MOSCA — Tra i 542 membri del Soviet Supremo i progressisti rappresentano una piccola minoranza dei deputati, la «rivincita» dell'apparato del partito 11 ha messi alle corde. Ecco le grandi vittime del voto alle Camere: Boris Eltsin. I circa 6 milioni di voti che raccolse alle elezioni a suffragio universale non sono stati sufficienti a garantirgli una poltrona: ha raccolto 1185 voti a favore (e 064 contrari), insufficienti data la quantità di voti a favore degli altri candidati. Gavril Popov. Economista e sostenitore da tempo di una riforma radicale. Sergej Stankevich: storico, uno dei leader del Fronte Popolare di Mosca che per primo lanciò l'invito a discutere sul sistema multipartitico. Tatiana Zaslavskaia. La sociologa che alla sessione di venerdì aveva richiesto la sospensione della legge che limita il diritto di manifestare ha avuto 1558 voti contrari, 591 a favore. La sua sconfitta è stata salutata da un applauso. Vladimir Tikhonov. Economista di punta, uno dei padri della riforma agricola, accademico e membro dell'Istituto Usa-Canàda. Aleksei Jablokov. E' il leader «verde» che qualche settimana fa aveva definito il primo ministro Nikolaj Rizhkov un 'analfabeta in ecologia». Tra i pochi nomi di sicuro orientamento progressista che figurano tra gli eletti al Soviet Supremo, compaiono invece Fiodor Burlatskrj: politologo e giornalista, presidente del Comitato per la Pace, ha vinto con 1320 voti a favore e 839 contrari. Roy Medvedev: lo storico non ufficiale, trattato come un dissidente fino a pochi anni fa e noto per i suoi studi sul periodo stalinista soprattutto all'estero, è entrato alla Camera Alta con 1293 voti favorevoli e 856 contrari. Inoltre, le tre figure di rilievo delle Repubbliche Baltiche, note per le loro posizioni autonomiste: Algirdas Brazauskas, Manu Lauristin, leader del Fronte Popolare Estone, Anatoli Gorbunov, presidente del Soviet Supremo Lettone. Ma tra gli esclusi eccellenti, anche quelli che non sono riusciti ad entrare neppure nella lista presentata ai grandi elettori: Andrej Sacharov, Nobel per la Pace e padre del movimento per 1 diritti umani, si dice abbia deciso di ritirare la sua candidatura. Juri Afanasiev, storico e membro dell'organizzazione antistalinista Memorial Roald Sagdeiev, accademico, specialista dello spazio, fu uno dei più accesi sostenitori della ripetizione del voto all'Accademia delle Scienze che permise il rientro di Sacharov. Vitali Korotich e Jegor Jakovlev, direttori di Ogoniok e Moskovskie Novosti. Evgheni Evtushenko: poeta, una delle poche voci scomode degli Anni Settanta Infine Telman Gdljan e Nikolaj Ivanov, i due giudici istruttori che hanno indagato sul caso di corruzione in Uzbekistan oltre a denunciare Egor Ligaciov ed altri alti funzionari di essere coinvolti nello scandalo. p.tLf.

Luoghi citati: Mosca, Uzbekistan