La First Lady serve a mensa di Liliana Madeo

La First Lady serve a mensa Barbara Bush nella casa di Madre Teresa per donne senza tetto La First Lady serve a mensa Sosta fuori programma per pregare nella cappella dell'istituto - Poi l'incontro con Anna Maria De Mita: «Ho una grande nostalgia per tutti i miei figli, i nipoti e i cani» ROMA — Ore 11,50, Arco di Costantino. Le sagome di poliziotti e carabinieri si stagliano fra il verde del Celio e del Palatino. Tutta la zona è bloccata da un cordone di uomini armati. Le consorti dell'ambasciatore americano Raab e italiano Petrignani, conversano con il soprintendente alle antichità di Roma, Adriano La Regina. In un attimo, fra sirene, palette dei servizi di sicurezza, auto che sgommano, arriva una limousine nera (una Cadillac Fleetwood) e dalle portiere spalancate Barbara Bush viene avanti con semplicità, in un tailleur rosso un po' stropicciato, il solito triplo filo di perle al collo — «Ma sono false, e servono per coprire le rughe!» la moglie del Presidente degli Stati Uniti a suo tempo s'era affrettata a dire — niente borsetta, mocassino rosso ai piedi, e le mani libere che portano ordine fra i capelli candidi scompigliati dal vento. E' la seconda tappa della sua prima giornata romana. Con un seguito ridottissimo, e soltanto di giornalisti americani, alle 11 è andata nella casa «Dono di Maria», di Madre Teresa di Calcutta, all'interno del Vaticano, dove si trovano 65 donne senza casa e senza famiglia. Qui la 'nonna dell'America» è stata festeggiata anche se, secondo alcune ospiti, molte non sapevano neppure il perché di quella festa. Per un minuto, cosa non prevista dal programma, si è inginocchiata a pregare nella cappella di San Salvatore in Ossibus dove era stata accompagnata da monsignor Cassidy. Ha voluto vedere le cucine. Si è entusiasmata davanti a una forma intera di parmigiano. «Afa è enorme/—non è riuscita a trattenersi dal dire, fedele alla sua immagine di madre di famiglia prima che di personaggio della politica intemazionale — In America di una leccornia come questa arrivano solo parti secche. Mi dispiace non rimanere qui a mangiare». Ha fatto le porzioni per le ospiti della Casa. Un pasto fuori dall'ordinario: pane con focaccia, rigatoni al sugo, insalata e fragole, n monsignore ha benedetto il cibo. La first Lady ha distribuito i piatti alle ricoverate. Uscendo ha commentato: «Un luogo caldo, dove c'è l'amore e l'attenzione all'essere umano. Non si respira l'aria, anzi l'odore, dell'istituzione. Non c'è odore di vec¬ chiaia». Quando è davanti all'Arco di Costantino le si avvicina la consorte del premier De Mita. Donna Anna Maria indossa un tailleur color senape e tacchi alti. Sorride ai fotografi, agita la mano davanti alle telecamere. Si mette al suo fianco dal lato sbagliato e, per rimediare la gaffe, urta Barbara Bush. Per scusarsi, allora, le cinge le spalle. La signora Bush sorride, indulgente e contenuta. •Abbiamo in comune che siamo madri di famiglia e siamo simpatiche—dichiara sorridente Donna Anna Maria — Se chiudo gli cechi, rivedo questo monumento come doveva essere nel pieno del suo splendore», dice seria la Bush. «H mio profumo è quasi introvabile. Me lo devono mettere da parte», annuncia la prima. «Quando sono lontana da casa enorme è la nostalgia per tutti i miei nipoti, e i figli, e i cani che ho distribuito fra tante famìglie amiche» scherza la seconda La visita dura 25 minuti, con La Regina che fa da cicerone e uno scambio di doni. In calce al libro degli ospiti illustri le due first ladies mettono le loro firme: sulla prima pagina c'è quella di Jimmy Carter. Liliana Madeo

Luoghi citati: America, Calcutta, Celio, Roma, San Salvatore, Stati Uniti