Missili: Bush non convince De Mita di Paolo Patruno

Missili: Bush non convince De Mita Il Presidente Usa ha cercato di sdrammatizzare le inquietudini della Nato Missili: Bush non convince De Mita «Collaboriamo con la Germania, ci stiamo avvicinando a una soluzione» - «L'Europa non deve scalpitare nel dialogo con Mosca» Cossiga: prudenza sì, ma anche coraggio ROMA—Dalla prima tappa del suo tour europeo, Bush ha lanciato ieri un duplice messaggio rassicurante ai partner dell'Alleanza atlantica, inquieti per l'irrisolta «grana» dei missili nucleari a corta gittata e per l'apparente inazione della Casa Bianca di fronte all'attivismo di Gorbaciov. 'Collaboriamo con la Germania, ci stiamo avvicinando a una soluzione': così Bush ha voluto sdrammatizzare, nei suoi colloqui a Villa Madama con De Mita, sempre assistito da Andreotti, il rischio di arrivare al vertice della Nato in rotta di collisione con Bonn per l'ammodernamento dei -Lance». E quanto all'Urss gorbaciovia' na, il Presidente americano ha tagliato corto alle accuse di 'immobilismo- lanciate alla Casa Bianca, assicurando che gli Stati Uniti 'vogliono veder riuscire la perestrojka- e desiderano incoraggiare sulla strada delle riforme Paesi come Ungheria e Polonia «per dimostrare che se l'Est abbraccia il processo democratico, l'Occidente risponde'. Ma senza voler creare grattacapi a Gorbaciov, "Sema spingerlo a fare passi sbagliati, perché gli Stati Uniti non immaginano una sorta di post-Yalta per dividere nuove sfere di influenza'. De Mita e Andreotti lo hanno ascoltato un paio d'ore nelle sale raffaellesche di Villa Madama chiedendosi se davvero era finita quella lunga "pausa di riflessione' che ha ingessato i primi mesi della nuova Casa Bianca. E quasi a voler rispondere a questo interrogativo, nel successivo colloquio al Quirinale con Cossiga e ancora Andreotti, Bush ha spiegato: 'Abbiamo passato i primi mesi a studiare, a riflettere su tutti gli aspetti dei nostri rapporti con l'Urss per essere pronti ad affrontare con interesse, attenzione ma anche cautela la controparte sovietica». Con queste argomentazioni, Bush ha quindi inteso frenare l'impazienza di chi, fra gli alleati, intende spingerlo più speditamente incontro a Gorbaciov. Il discorso si rivolge anche all'Italia perché Ieri sia Cossiga che De Mita e Andreotti hanno continuato a battere sul tasto della necessità di non lasciar appassire i germogli del gorbaclovismo. 'Bisogna unire prudenza e coraggio' ha sintetizzato Cossiga ricevendo Bush. De Mita ha invece ribadito che «si avverte adesso la necessità di far entrare nella famiglia delle Nazioni anche l'Urss e l'Est europeo' perché nel momento in cui l'Occidente vince grazie ai suoi valori di libertà e democrazia ^sarebbe strano che l'Alleanza desse l'impressione di avere delle incertezze'. E nel brindisi al ricevimento d'o¬ nore di ieri sera ha ricordato •gli sviluppi fino a pochi anni or sono insperati' che si registrano all'Est e che obbligano l'Occidente a prendere coscienza delle «nuove sfide». Sulla controversia per i missili Lance, De Mita e Andreotti hanno parlato a Bush e a Baker delle impressioni tratte dagli ultimi incontri con Khol e Genscher e hanno tratteggiato le lìnee fondamentali della posizione italiana: «non urgenza» di una decisione immediata sull'ammodernamento e l'installazione, ma necessità di giungere, prima di intavolare negoziati con l'Urss sui Lance, a significativi risul- tati nelle trattative di Vienna per la riduzione delle asimmetrie sulle armi convenzionali e sugli stessi missili corti. L'esposizione è stata tale che il portavoce americano ha voluto sostenere che in definitiva la posizione italiana è molto vicina a quella statunitense, mentre il portaparola di Palazzo Chigi ha riferito soltanto dell'auspicio di De Mita affinché 11 vertice della Nato venga affrontato «con flessibilità e spirito costruttivo, dando prova di armonia e saldezza». Bush ha tratto le somme dei colloqui dichiarandosi grato all'Italia per avergli consentito di 'Capire meglio l'Europa, di arrivare a Bruxelles senza vuoti di informazione». Di più non poteva dire, avendo discusso con i rappresentanti di un governo «dimezzato» dalla crisi. Poi, nel brindisi ufficiale ha ricordato, come naturale, «l'amicizia, la gratitudine, il rispetto» degli Stati Uniti per il ruolo dell'Italia nella difesa della sicurezza atlantica, riferendosi all'accettazione degli euro-missili, degli F-16, della missione navale nel Golfo, che giustificano l'invito rivolto a Cossiga per una visita ufficiale il prossimo autunno a Washington. Oggi Bush conclude la sua tappa italiana, con una cerimonia per i caduti americani nel cimitero militare di Nettuno e con una colazione di congedo da De Mita e Andreotti. Paolo Patruno