Un giallo nell'arresto del superpentito di Giuseppe Zaccaria

Un giallo nell'arresto del superpentito Imbarazzo anche nella polizia, Contorno forse mandato a Palermo in missione antimafia Un giallo nell'arresto del superpentito DAL NOSTRO INVIATO PALERMO — L'arresto del superpentito della mafia Salvatore Contomo assume sempre più nettamente i connotati dì un giallo. Libero, controllato, forse infiltrato: qual era veramente il ruolo del mafioso catturato l'altra mattina alle porte di Palermo? Intorno alla vicenda ormai è palpabile il montare di un imbarazzo che coinvolge diversi organi di polizia, per un arresto che nessuno avrebbe voluto compiere. Hanno preso un «pentito» che profittava dell'impunità concessagli per organizzare vendette personali e riprendere la scalata al vertici di «Cosa Nostra»? Probabilmente sì. Ma anche un testimone che da mesi continuava a tenersi In stretto contatto e a collaborare con la Criminalpol. Un mafioso che poche settimane fa era stato interrogato dall'alto commissario Domenico Sica. Un personaggio, insomma, dì cui alcuni apparati dello Stato ignoravano ogni attività, qualsiasi spostamento, mentre altri uffici, altre organizzazioni lo mandavano a Palermo, senza «licenza d'uccidere» ma col compito di Informarsi e riferire. Come andrà a finire dal punto di vista giudiziario è ancora tutto da stabilire, anche se alcune cautele lasciano immaginare una soluzione piuttosto soffice. Contorno è accusato solo di favoreg-1 giamento verso latitanti e non di associazione mafiosa e ieri si è saputo che è stato bloccato dalla polizia mentre stava dirigendosi alla villa dei cugini: "Volevo rivederli dopo tanti anni». Sul versante politico, invece, è sempre più probabile che questo strano arresto (ieri sono finiti in carcere altri tre personaggi minori) finisca con l'alimentare nuove, violente polemiche sui metodi di lotta alla mafia e soprattutto su vere o presunte ingerenze. Dopo una notte trascorsa in un commissariato, adesso Contorno si trova nel carcere di massima sicurezza di Termini Imerese, ma chi lo ha visto giura che non sembra affatto preoccupato. Secondo indiscrezioni il superpentito avrebbe detto di avere «un alibi di ferro». Gli inquirenti lo hanno sottoposto all'esame del guanto di paraffina, fra breve le perizie balistiche stabiliranno se le armi trovate nel covo hanno sparato, e contro chi. I giudici Sciacchitano, Di Pisa e Morvillo lo interrogheranno nelle prossime ore: lui è già pronto a ri- spondere con una serie di date e nomi, a sostenere che à Palermo era venuto per un incarico preciso. Incarico assegnato da chi? n mistero comincia et, '.ttamente da questo punto. Per tentare di dipanarlo si possono fissare solo alcuni riferimenti. Primo, il rientro in Italia. "Contorno — spiegano in questura — aveva chiesto alle autorità americane di rientrare nel nostro Paese ai primi dello scorso dicembre. L'avevano accontentato senza difficoltà». Da quel momento era rimasto nei dintorni della capitale nella condizione di libero cittadino. Un cittadino un po' particolare, visto che doveva tenersi sempre a disposizione di questo o quel tribunale per interrogatori o confronti. Per questo aveva stabilito con l'ufficio centrale della Crimlnalpol un appuntamento stabile, una specie di «fissa» telefonica che si svolgeva tutte le settimane, al martedì e al venerdì. Telefonate con cui il «pentito» informava: «Afi trovo nel tale posto, sto bene: avete bisogno di me?». Questo almeno è quanto recitano le versioni ufficiali: sembra infatti un po' strano che un testimone come Contorno, per quanto libero, venisse lasciato senza protezione alcuna. La sua uccisione avrebbe significato la fine dell'accusa in tutta una serie di processi di mafia. Non che adesso, in quei processi, la situazione sia molto diversa: l'arresto di «Coriolano», la scoperta del ruolo che stava nuovamente tentando di acquisire in «Cosa Nostra», da ieri sta propagando autentica euforia fra i difensori delle varie cosche. Quale corte d'assise potrà più dare credito alle accuse di un «ex pentito»? Ma questo è un discorso ancora prematuro. Giuseppe Zaccaria (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Contorno, Di Pisa, Domenico Sica, Morvillo, Salvatore Contomo, Sciacchitano

Luoghi citati: Italia, Palermo, Termini Imerese