Senna strapaga tutti, ma il sesto posto ridà il sorriso a Berger

Senna strapaga tutti, ma il sesto posto ridà il sorriso a Berger FORMULA 1 Nelle prime prove del G. P. del Messico il brasiliano rifila più di un secondo di distacco a Prost e due a Mansell Senna strapaga tutti, ma il sesto posto ridà il sorriso a Berger Intanto la Ferrari pone un aut-aut a Barnard: entro domani sera dovrà decidere se rinnovare il contratto o meno • La delusione di Larini, eliminato nelle contestate prequalificazioni DAL NOSTRO INVIATO CITTA' DEL MESSICO — Ayrton Senna ha deciso probabilmente di far abbandonare le corse a tutti i rivali: non concede più nulla, infligge distacchi abissali (oltre 1") anche a Prost. Dopo il miglior tempo (l'19"112) nel primo turno di prove del G.P. del Messico è avviato oggi a conquistare la sua 33* pole position, eguagliando il record assoluto di Jim Clark e stabilendo il primato delle pole consecutive, sette, staccando Moss e Lauda. La Ferrari non si è comportata male, soprattutto non ha avuto problemi d'affidabilità, con Mansell terzo e Berger sesto dietro Palmer e il solito Boutsen. In evidenza anche Patrese, Nannini, e Alboreto, tra i primi dieci. La buona prova delle rosse del Cavallino ha aumentato la felicità di Berger, facendo risaltare ancor più la disperazione di Larini, che non solo non ha potuto effettuare la sospirata staffetta sulla vettura di Maranello, ma non si è neppure qualificato con l'Osella. Berger è apparso in piena forma, sorridente, brillante. Arrivato giovedì, subito lo avevano sottoposto alla visita fiscale,prassi quando un pilota riprende l'attività dopo una sosta dovuta ad incidente. 'E' stata una delle vicende più esilaranti della mia vita. — ha detto Berger che ha ancora la mano destra fasciata per precauzione e protezione —. Neppure quando ho preso la patente di guida a 18 anni mi avevano fatto tante domande. E piuttosto stupide. Anche l'esame è stato alla Woody Alien. Mi hanno controllato a lungo la testa, l'unica parte del corpo dove non avevo subito danni. Poi hanno cominciato a farmi vedere dei colori per riconoscerli, mi dicevano di portare la mano destra alla spalla sinistra e viceversa e così via. Alla fine hanno guardato la mano che, onestamente, non mi dà problemi ma è ancora leggermente piagata. Mi hanno detto: dopo la corsa si faccia fare una plastica. Ed io ho risposto: sicuro, subito dopo la gara». Berger ha poi parlato del suo mese di inattività. 'Ho avuto tempo di pensare, di valutare i rischi che si corrono a fare questo mestiere. Ma alla fine, dopo un'approfondita analisi, mi sono accorto che mi piace troppo guidare, che mi diverto. E ho voluto continuare. L'unico problema deriva dal fatto che mi piacerebbe vincere e puntare al titolo. Per questo non ho ancora deciso se restare con la Ferrari: mi piacerebbe sapere cosa farà Barnard'. A proposito del quale, si dice che Fiorio gli abbia posto una sorta di aut-aut: entro domani dovrebbe dire se intende restare o meno a Maranello. Nell'ambiente si parla di interessamento nei confronti di alcuni tecnici, qualora Barnard a fine stagione conclu¬ desse la sua collaborazione con la Ferrari. I nomi più ricoTenti sono quelli di Rinland della Brabahm (ex Ram, Williams e Scuderia Italia) e di Ross Brown (Arrows) che sarebbe libero a fine stagione. Ma torniamo a Nicola Larini, gran deluso. Nessun dramma per non essere più salito sulla Ferrari, ma amarezza giustificata per l'eliminazione nelle prequalifiche, dove sono passate due Brabham (Brundle e Modena), la Dallara di Caffi e per la prima volta la Onyx pilotata da Stefan Johansson. 'La vettura era inguidabile — ha dichiarato Torini — e credo che d'ora in poi per noi non ci saranno molte possibilità di cambiare la situazione, dovremo stare a guardare a partire dal venerdì mattina. Non abbiamo i mezzi, arriviamo nei circuiti con le vetture che sono completamente da mettere a punto, non abbiamo computer e sofisticazioni del genere. La passione e l'abnegazione non bastano più per correre in FI». Il dramma di Larini e dell'Osella non è isolato. Il regolamento è disumano. Tredici piloti si disputano quattro posti in un'ora di prequalifiche, gli altri vanno a casa. Ma quale sponsor è disposto a sopportare di spendere centinaia di milioni ogni gara rischiando di tornare a casa senza avere fatto neppure un'apparizione in pista? C'è fermento nei piccoli team, una polemica contro la norma che permette alle squadre che hanno fatto punti nella precedente metà stagione di essere qualificate d'ufficio. E' difficile prevedere come finirà. O si cambierà il regolamento oppure fra qualche tempo ci saranno i primi fallimenti e qualcuno forzatamente abbandonerà il sogno della F 1. Cristiano Chiavegato I tempi: 1. Senna (McLaren) l'19"112; 2. Prost (McLaren) l'20"401; 3. Mansell (Ferrari) l'21"170; 4. Boutsen (Williams) l'21"456; 5. Palmer (Tyrrell) 1"21"561; 6. Berger (Ferrari) 1"21"564; 7. Patrese (Williams) 1"21"763; 8. Nannini (Benetton) i'2l"769; 9. AUiot (Lola) l'22"014; 10. Alboreto (Tyrrell) l'22"150; 11. Nakajima (Lotus) l'22"438; 12. Herbert (Benetton) l'22"553; 13. Modena (Brabham) l'22"640: 14. Caffi (Dallara) l'22"705: 15. Gugelmin (March) l'22"712; 16. Danner (Rial) 1"22"93!; 17. Tarquini (Ags) l'23"004; 18. Grouillard (Ligier) l'23"053; 19. De Cesaris (Dallara) l'23"066; 20. Piquet (Lotus) l'23"090; 21. Warwick (Arrows) l'23"245; 22. Brundle (Brabham) l'23"375; 23. Cheever (Arrows) l'23"427; 24. Johansson (Onyx) l'23"746; 25. Martini (Minardi) l'24"181; 26. Capelli (March) l'24"720. Non qualificati: Arnoux (Ligier) l'24"890; Dalmas (Lola) l'25"651;Sala (Minardi) l'26"567.

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Italia, Maranello, Messico, Modena