Milan a Como, per far festa e per la conferma

Milan a Como, per far festa e per la conferma Milan a Como, per far festa e per la conferma L'anno scorso le due squadre gioirono insieme: i rossoneri per lo scudetto, i padroni di casa per la salvezza - Virdis chiede di rimanere ancora un anno alla corte di Berlusconi: «Non importa se starò in panchina: dovremo lottare su parecchi fronti e posso ancora essere utile» - Sacchi domani senza Gullit e Donadoni MILANO — Saranno trentamila i tifosi rossoneri che domani prenderanno letteralmente d'assalto lo stadio Senigaglia di Como per festeggiare il Milan reduce dal trionfo di Barcellona contro la Steaua Bucarest. Sul terreno comasco verrà anche esposto al pubblico il trofeo appena conquistato a suon di gol e di gioco. Gli spalti, come ha fatto sapere il centro di coordinamento dei Milan club, saranno riservati a quei gruppi di tifosi che non hanno potuto seguire la squadra in Spagna per far partecipare anche loro alla festa rossonera Non è la prima volta che lo stadio comasco e il Como vengono scelti per festeggiare i trionfi rossoneri. Lo scorso anno, proprio contro i lariani, il Milan all'ultima giornata di campionato festeggiò il suo scudetto. Stavolta tocca alla Coppa Campioni. Ma la festa ci sarà solo per i tifosi milanisti, perché quelli del Como stanno soffrendo in questo momento le pene dell'inferno in quanto si trovano sull'orlo della retrocessione, mentre la volta precedente poterono celebrare grazie al punto guadagnato con 11 Milan la salvezza matematica Il Milan manderà in campo una formazione ampiamente rimaneggiata, perché dovrà fare a meno di Gullit e Dona- doni, due degli eroi del Camp Nou, perché acciaccati. Anche Virdis, reduce da uno stiramento, non è al meglio della condizione. Ma ci saranno senz'altro Filippo Galli ed Evani che garantiscono un buon rendimento, e tutti gli altri prrotagonisti di Barcellona che contro il Como vorranno confermare l'attuale stato di grazia. "Non conosco in questo momento le condizioni fisiche dei giocatori — dice Sacchi — perché fino a stamane non riprenderemo la preparazione dopo le fatiche spagnole. Ma sono convinto che ancora una volta tutti da¬ ranno il massimo perché vorranno celebrare con un'altra buona prestazione la conquista della coppa. Certo non avremo la stessa grinta e la stessa determinazione di mercoledì sera, ma vogliamo onorare fino in fondo il nostro impegno in campionato, anche se in questo momento non posso pretendere il massimo dai miei». Inoltre il Milan, chiuso il capitolo coppa sta pensando al futuro e tutti ci tengono a fare bella figura per assicurarsi la riconferma anche per la prossima stagione. Proprio per questo Virdis sta facendo di tutto per poter scendere in campo domani e convincere così Silvio Berlusconi, che ha già assicurato la sua presenza, a confermarlo ancora per un anno. -Lasciare il Milan dopo tanti anni trascorsi assieme e tanti successi conquistati mi spiacerebbe moltissimo — dice l'attaccante — perché questa è ormai diventata la mia casa e vorrei concludere qui la mia carriera di calciatore. Non importa se dovrò fare il panchinaro. Tanto nell'arco della stagione avrò senz'altro la possibilità di giocare anche più di uno spezzone di partita perché nel prossimo campionato dovremo non solo difendere la coppa dei Campioni, ma anche lottare per lo scudetto e la Coppa Italia e ci sarà un'ampia rotazione che accontenterà tutti». Virdis, comunque, non si dispera al pensiero di dover lasciare la casacca rossonera. «Afi sento ancora in grado di disputare almeno due stagioni ad alto livello — aggiunge l'attaccante — e sono disponibile per qualunque soluzione. Le richieste non mancano anche da parte di grosse squadre. Per cui sono pronto a fare i bagagli e a trasferirmi in un'altra città. Ma il Milan ci pensi bene prima di decidere, perché uno come me può sempre servire». n. sor.

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