E sulla libertà in piazza 800 no a Gorbaciov

E sulla libertà in piazza 800 no a Gorbaciov E sulla libertà in piazza 800 no a Gorbaciov NOSTRO SERVIZIO MOSCA — Il secondo giorno di dibattito al «Congresso del popolo» si è aperto con una polemica la quale ha dato subito il tono dell'acceso confronto tra le diverse anime del Paese che sta vivacizzando questa insolita seduta parlamentare. Dopo le prime battute formali dedicate all'apertura dei lavori, è infuriata una polemica su una dimostrazione che ha avuto luogo giovedì sera a Mosca, durante la quale sono intervenute le forze dell'ordine per impedirne lo svolgimento in base ad una legge emanata il mese scorso che limita notevolmente il diritto di manifestare. Questo lo spunto dì un confi onto che ha scatenato un acceso scambio di battute tra alcuni deputati «progTessisti» e il ministro degli Interni Vadim Bakatin, giunti a un compromesso dopo la proposta gorbacioviana di votare la sospensione della legge per tutta la durata del Congresso: 1261 deputati hanno accolto la proposta del capo del Cremlino dì mantenere la regola solo per i cortei non autorizzati, mentre ottocentotrentuno si sono detti contrari. Per prima si è alzata la sociologa Tatiana Zaslavskaja: «A mezzanotte di ieri un gruppo di manifestanti si è raccolto nella piazza Pushkin per incontrare alcuni deputati di ritorno dal Congresso, ma poiché tardavano ad arrivare hanno pensato di dirigersi verso il Cremlino. Le truppe speciali del ministero degli Interni sono intervenute subito per disperdere l'assembramento e per arrestare alcune persone. Chiedo a questo punto spiegazioni al ministro Bakatin, e che venga sospesa la legge sulle dimostrazioni di piazza per tutta la durata del Congresso». Bakatin: 'Sebbene la manifestazione non fosse autorizzata, si è svolta regolarmente, tanto più che vi hanno preso parte i deputati Sacharov e Stankevich. Soltanto quando la folla si è diretta verso il Cremlino è stata bloccata dalla milizia in base alle norme speciali di protezione vigenti per la Piazza Rossa». Interviene un deputato lettone: 'Io non so se ci siano stati arresti o meno, ma il comportamento della milizia è comunque provocatorio e feroce». Stankevich, leader del Fronte Popolare dì Mosca: 'Ho visto i manifestanti circondati dalla milizia, chiedo al Presidente di sospen¬ dere queste pratiche antidemocratiche». Nella sala a questo punto scoppia il caos, urla e fischi coprono le parole dì Stankevich, che tuttavia continua gridando: «Mi trovo qui per volontà di 380 mila elettori, non avete il diritto di tapparmi la bocca, così come i deputati devono avere il diritto di incontrare il popolo». Riportando a stento la calma, Gorbaciov dà la parola ad Andrei Sacharov. Sacharov: «/eri sera mi ha telefonato una ragazza per dirmi, piangendo, che la milizia aveva circondato i manifestanti. Io sono arrivalo un po ' tardi, ma sono riuscito a parlare con la gente che era in piazza. Sono bravi giovani che si interessano con entusiasmo del Congresso, ci hanno chiesto di incontrarli per spiegar loro che cosa sta accadendo. Non possiamo lasciar circondare il nostro popolo da una divisione Dzherzhinski come avvenuto a Tbilisi». Gorbaciov: 'Chiedo al Congresso di trattare gli oratori con la dovuta cortesia. Riguardo alla richiesta del deputato Zaslavskaja credo che il municipio di Mosca possa trovare un posto dove la gente possa incontrarsi con i deputati, ad esempio vicino allo stadio Lenin». Si passa allora alla votazione della proposta di sospendere la legge contro le manifestazioni. Vincono a grande maggioranza i voti contrari, dimostrare non si potrà fino alla fine dei lavori ma, tiene a precisare Gorbaciov, soltanto nei casi in cui la manifestazione non sia autorizzata. Paola Delle Fratte

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