Le alghe sconfitte in discoteca di Pierangelo Sapegno

Le alghe sconfitte in discoteca Contro l'emergenza Adriatico Rimini s'affida air «industria della notte» Le alghe sconfitte in discoteca In calo le prenotazioni turistiche dalla Germania, ma regge la domanda di Scandinavia, Belgio e Olanda - «Sono soprattutto giovani che vengono qui per divertirsi» - Gli albergatori dell'Emilia Romagna: «L'inquinamento non preoccupa, il mare non sarà mai vietato» DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — Il mare adesso è increspato. Vento e pioggia. La settimana di Pentecoste è cominciata male. Brutto tempo, e poi quest'anno i tedeschi non sono ancora arrivati. Mario Curati Zilll, direttore dell'Apt di lesolo, se la cava con un eufemismo: 'Nessuna disdetta. Diciamo che prenotano meno dell'altr'anno*. Luigi Montanari, presidente degli albergatori dell'Emilia Romagna, è più deciso: «Lo sapevamo da un pezzo che non sarebbe stato un periodo brillante. Ma forse siamo andati ancora peggio di quello che avevamo previsto-. Eppure dalla Daphne, il battello che studia i mali dell'Adriatico, non arrivano gravi segnali di sconforto. Attilio Rinaldi, biologo, rilegge il messaggio: 'L'andamento dei primi cinque mesi rientra nella norma. Non c'è stata nessuna grossa fioritura algale, grazie alla siccità». Sull'estate che viene, pesa il ricordo di quella passata, quando un tappeto dai colori sporchi ricoprì il mare: una fanghiglia strana s'allungava per qualche mìglio, al largo. 'Paghiamo la sfortuna», si lamenta Curati Zilll. Davvero? Luciano Guerzoni, presidente della Regione Emilia Romagna, un mese fa se l'era presa con il governo che non aveva fatto tutto quello che poteva fare e che non aveva mantenuto tutte le promesse. E aveva minacciato: «Se sarà necessario vieteremo i bagni». Montanari, invece, ora se la prende con lui: «Le sue dichiarazioni sulle condizioni dell'Adriatico hanno provveduto a rendere nero questo periodo. Dalla Germania ci telefonano in molti, allarmati, per sapere come stanno le cose». Già, e come stanno le cose? La «Bild» titola a nove colonne sull'agonia del mare, i giornali tedeschi riportano altre grida d'allarme. Guerzoni cerca di spiegare: -E' ve¬ ro, l'Adriatico come quasi tutti i mari ha i suoi problemi, ma è uno dei pochi le cui condizioni, per la parte che ci compete territorialmente, sono sotto controllo. Il nostro problema è l'eutrofizzazione: le alghe comunque non sono mai state tossiche. Questa non è una convinzione personale, ma il risultato di esami compiuti dalla Daphne o dai centri di prevenzione delle Usi». Dall'altra parte, nel Veneto, però, rilanciano. Curati Zilll: 'L'opinione mia è questa: la rovina dell'Adriatico sono le diatomee, le alghe che sono fiorite l'altr'anno. Se quelle non tornano più, noi siamo a posto, perché noi con le alghe della laguna e del Po non abbiamo niente che fare, non sono problemi che ci riguardano. Le diatomee difficilmente ritorneranno: noi avremo senz'altro un'estate buona». he parole d'ordine sono diverse, persino i nemici sono diversi. Dal Veneto alle Marche solo la paura è la stessa. Guerzoni ce l'ha con Roma, Montanari ce l'ha con Guerzoni, e il Veneto con l'Emilia. Quasi un balletto. A Rimini per combattere l'inquinamento hanno pronto un nuovo megadepuratore: è costato cento miliardi, entrerà In funzione il prossimo anno. Dalle Marche, il professor Corrado Piccinetti, biologo, di Fano, fa sapere che secondo lui i depuratori sono in parte responsabili dell'eutrofizzazione. Come l'estate scorsa, quando le alghe spaventarono la riviera, non c'è accordo su niente. A Cervia avevano pensato persino di assicurare le vacanze. Una polizza per le alghe. L'idea è stata lanciata da una agenzia di viaggio austriaca. Mauro Andreucci, presidente di oltre 400 albergatori fra Milano Marittima e Cervia, aveva pensato di farla sua, di proporla come slogan pubblicitario: 'Noi siamo talmente sicuri che l'Adriatico non sarà mai chiuso ai bagni, perché le alghe non sono tossiche e perché in mare non c'è inquinamento da colibatteri, che se ciò dovesse accadere, e non accadrà, potremmo rimborsare la caparra ai turisti che hanno prenotato e i soldi spesi da quelli che sono già arrivati». Ma dopo tre ore di discussioni, a notte fonda, gli altri albergatori hanno bocciato la polizza. Non se ne parla nemmeno. Meglio non agitar le acque, meglio il silenzio, di questi tempi. Oggi la Daphne non è uscita da Cesenatico. Il mare è gonfio, le onde sciacquano il molo. E' vero, adesso non c'è paura, ripete Rinaldi: «Afa se avremo queste piogge anche d'estate, allora arriveranno i problemi. Perché non sono state rimosse le cause. Nemmeno una delle cause. Milano non ha ancora il suo depuratore, l'agricoltura continua a riempire di fertilizzanti la terra, la zootecnia continua a inquinare». Così, non resta che fare i conti. I tedeschi rinunciano. E non è un danno da poco: la Germania rappresenta addirittura 11 cinquanta per cento del turismo estero in Italia. E una recente indagine rileva che almeno 11 23 per cento della popolazione tedesca ha trascorso una vacanza in Emilia Romagna. Negli ultimi anni, poi, questo mercato era di nuovo in aumento. Le previsioni per la prossima estate confermano che questa ripresa s'è interrotta. Dice Piero Leoni, presidente dell'Apt di Rimini: 'Dopo la Spagna, adesso subiamo la concorrenza sempre più forte dei paesi emergenti, soprattutto della Turchia». Arrivano invece i turisti dalla Scandinavia, dal Belgio e dall'Olanda. Giovani, soprattutto. Meno male. Tira ancora l'immagine del «divertimentificio», come rileva un sondaggio della Confcommercio fra i visitatori della Borsa vacanze, a Milano. Non piace alle mamme di Romagna, che organizzano petizioni e minacciano di scendere in piazza contro le discoteche che fanno troppo rumore e che rubano i figli fino all'alba. Ma non importa. A Rimini lo giurano: 'Solo la notte ci salverà dalle alghe». Pierangelo Sapegno